Poggio Mirteto, un borgo che incarna la bellezza della storia e della natura con la preziosa cifra della genuinità

Tanti i motivi per visitare Poggio Mirteto, anticamente Podium Myrtetum, un piccolo, graziosissimo centro in provincia di Rieti e non distante da Roma. Un comune dinamico e al tempo stesso tranquillo caratterizzato dalla presenza di un arbusto sempreverde di diverse dimensioni che emana un profumo gioioso, accattivante, gentile: il mirto

l territorio si estende dalla piana del Tevere fino all’area dei monti Sabini
aprendosi a passeggiate e percorsi di straordinaria bellezza che si dipanano tra i pendii o, assecondando la volontà di passi più dolci e leggeri, lungo le sponde del fiume nella riserva Tevere Farfa. Costeggiando il corso d’acqua sono molti i capanni adibiti all’osservazione dell’avifauna della riserva, con diverse quanto ricche possibilità di degustazioni a base dei prodotti del luogo.

Il Tevere

Anticamente il fiume non era nella posizione attuale, ma più ad Ovest. Le eruzioni del vulcano Cimino (lago di Vico), terminate circa 800.000 anni fa hanno infatti provocato lo spostamento del Tevere collocandolo nella posizione in cui si trova oggi. Ed è proprio sui terrazzi fluviali formatisi nel Pleistocene medio (da 700.000 a 120.000 anni fa) che sono state rinvenute le più antiche tracce antropiche rappresentate da diversi strumenti in pietra.
Con il passare dei secoli, per il trasporto delle merci a Roma, oltre alle strade di terra furono utilizzate anche le vie d’acqua e il Tevere ne fu uno dei maggiori esempi.
Pur se in origine l’agglomerato urbano di poggio Mirteto era situato sulla sommità del colle, nel corso del tempo si è ampliato fino ad arrivare ad occupare un’area che va dal fiume Tevere sino alle pendici dei monti, con la frazione di San Valentino. Il comune comprende quattro frazioni: Poggio Mirteto Scalo, San Valentino, Castel San Pietro (che ha origini assai antiche poiché risale al periodo medievale) e la frazione di San Luigi, contraddistinta da elementi squisitamente rurali.
Poggio Mirteto Scalo è una frazione cresciuta intorno alla stazione ferroviaria inaugurata nella metà del XIX secolo resa attualmente ancor più viva grazie al collegamento con Roma. Qui sono presenti numerose aziende agricole, nonchè il vecchio porto fluviale che oggi presenta grandi potenzialità ludico sportive.

Feste e tradizioni

A Poggio Mirteto l’8 dicembre si tengono il mercatino di Natale e la “Sagra della padellaccia”, un evento che rievoca un piatto tipico della zona rappresentato da pezzetti di pancetta, guanciale, fegato e altri ritagli di maiale speziati e cotti al momento di essere gustati.
Durante l’estate tra le iniziative culturali da ricordare vi è la Rassegna del grande Cinema italiano che si tiene presso il parco San Paolo. La kermesse, che dura diversi giorni, si conclude con l’assegnazione del premio il mirto d’oro.
La cucina e le eccellenze del luogo Poggio Mirteto condivide molte tradizioni culinarie con altri comuni della Bassa Sabina, pur differenziandosi talvolta nella denominazione dei piatti. Tra i vari tipi di pasta fatta in casa sono da ricordare le fregnacce, le fettuccine, i frascarelli e i maccheroni a fezze. Preparazioni solitamente condite con sughi di carne.
Alla bruschetta è dedicata addirittura una festa e questo mette in evidenza l’importanza e l’alta qualità dell’olio del territorio. Sempre nell’ambito della cucina tradizionale tanti sono i piatti ricavati dagli avanzi come ad esempio il pancotto, una preparazione molto semplice costituita da pane raffermo irrorato di olio e di altri sapori durante la cottura. Ottime anche le preparazioni a base di carni e frattaglie.

La produzione dolciaria

Peculiare è poi legata alle principali festività: nel periodo natalizio esordiscono i dolcetti secchi e straordinariamente buoni come il pangiallo, le ciambelline, i tozzetti e il panpepato. Decisamente natalizia, anche se oggi meno usata è anche la nociata, una squisitezza a base di noci e miele. Tra le leccornie legate al carnevale ricordiamo invece le frappe, le castagnole e le ciambelle fritte. Ecco poi che nel periodo pasquale viene preparata la pizza di Pasqua, una ricetta che richiede una lunga elaborazione, ma che vale assolutamente la pena assaggiare.


Ambiente Magazine

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