Castello Tesino, il sorriso di un borgo che sa accogliere con calore anche nel cuore dell’inverno

Eccoci a Castello Tesino nella parte sud-orientale del Trentino, al confine con il Veneto. Salendo a 900 metri di altitudine il freddo comincia a farsi sentire, ma l’avvicinarsi del Natale scalda il cuore. I presepi, le luci del borgo, i mercatini, gli ottimi servizi, la musica folcloristica, i sapori di straordinaria genuinità rendono l’atmosfera incantata

Il paese di circa 1.200 abitanti è il maggiore dei tre centri della valle del Tesino e comprende numerose frazioni circondate da vaste distese di boschi che vanno da Celado al Passo del Brocon. Le pareti della vicina Cima d’Asta e i versanti rocciosi del Lagorai rappresentano sfide ideali per gli scalatori più esperti, ma sono i pendii porfirici punteggiati di tanto in tanto da preziose polle d’acqua verde smeraldo a richiamare visitatori ed escursionisti con le sensibilità sportive più diverse in ogni periodo dell’anno. Qui il ruolo della natura è centrale, indiscusso in ogni stagione, alcuni laghi sono circondati da rododendri, altri da prati, altri ancora sembrano gioielli luccicanti incastonati nelle rocce, un vero tripudio di bellezza.
La chiesa principale di Castello Tesino è dedicata a San Giorgio. Non si sa con precisione il periodo di edificazione poichè dal 1487 al 1916 furono molti gli incendi che interessarono il paese cancellando gran parte delle testimonianze storiche scritte. Sembra tuttavia che l’edificio appartenga all’epoca delle crociate, quando in molti paesi dell’Europa occidentale si diffuse la devozione a San Giorgio. Il presbiterio fu costruito nel 1503, secondo un’iscrizione scolpita in pietra sull’arcata, mentre la navata laterale fu realizzata dalla stessa comunità locale nel 1554. La chiesa dopo oltre due secoli divenne a tutti gli effetti sede parrocchiale.
Appena fuori dal borgo le malghe situate ad altitudini diverse sono immerse in panorami meravigliosi che si affacciano sulle vallate e sulle montagne circostanti. In gran parte delle baite vengono lavorati direttamente i prodotti caseari proposti agli ospiti e ai visitatori interessati, generi alimentari di altissima qualità. Presso molte strutture è possibile fermarsi per gustare la polenta tipica della regione preparata in vari modi: con farina gialla, con quella di grano saraceno, con un mix di farine di mais. Ma tra le proposte anche i canederli, gli gnocchetti, i crauti e gli ottimi formaggi.
Un’importante risorsa alimentare oggi come in passato è rappresentata da patate, fagioli, rape e cavolo cappuccio. A Castello Tesino quest’ultimo, grazie ad un preciso procedimento di fermentazione veniva conservato sia sotto forma di crauti che di “verde”. E proprio “le verde” rappresentano oggi un prodotto locale particolarmente apprezzato da abbinare soprattutto alle carni. Anche il radicchio nelle diverse elaborazioni è celebre protagonista della tavola e viene declinato facendone sughi, sott’oli nonché addirittura creme dolci di radicchio facendo così incontrare gusto e fantasia.

Ambiente Magazine

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