Riciclo e gestione responsabile dei rifiuti, i princìpi dell’economia circolare

La storia di DM Technology inizia cinquant’anni fa come officina della nettezza urbana. L’esperienza maturata nel tempo ha poi permesso a questa azienda di proporre progetti per la gestione dell’intero ciclo dei rifiuti solidi urbani. Oggi serve direttamente una trentina di comuni tra la Campania e il Lazio, raggiungendo circa cinquecentomila cittadini

Dott. Luca Antonio Capozzoli, Esperto nelle politiche ambientali aziendali

Qual è il vostro core business e come declinate la definizione di economia circolare tramite la vostra offerta?

DM Technology ha iniziato l’attività come officina meccanica e meccatronica di manutenzione e riparazione dei veicoli che svolgono il servizio di raccolta rifiuti. Oggi il nostro core business è la gestione del ciclo integrato dei servizi di igiene urbana e facciamo parte del consorzio L’Igiene Urbana Evolution. Il nostro contributo all’economia circolare è misurabile in termine di materiali intercettati nella raccolta differenziata: tonnellate di materia prima sono avviati al riciclo e sono restituiti al mercato sotto forma di nuovi prodotti che favoriscono l’emergente mercato green. Aziende come la nostra sono il cuore pulsante dell’economia circolare, la linfa che ne muove lo sviluppo.

Quante sono le realtà che servite?

Sono trenta i comuni direttamente serviti tra la Campania e il Lazio e circa cinquecentomila sono i cittadini raggiunti dalla nostra offerta e serviti con i nostri uomini ed i nostri mezzi. Contesti urbani variegati, aree densamente popolate come i centri metropolitani, zone pedemontane molto frastagliate, utenze non domestiche di piccole, medie e grandi dimensioni, insomma i nostri servizi sono sempre perfettamente tarati sulle esigenze dei territori con un approccio tailor-made, capace di includere le caratteristiche morfologiche e le aspettative del cliente, disciplinate nei capitolati che andiamo a eseguire.

La gestione dei rifiuti è un fattore determinante per garantire un futuro sostenibile alle città: è utile fare formazione ai cittadini?

La sostenibilità dello sviluppo richiede un approccio multidisciplinare particolarmente dedicato all’erogazione dei servizi pubblici essenziali. Contribuire alla formazione di una generazione che nella quotidianità dei comportamenti trovi come prospettiva naturale la valorizzazione del territorio, il rispetto dell’ambiente, la tutela della biodiversità, il giusto utilizzo delle risorse naturali, è per noi fondamentale per essere competitivi.

Ritiene che una maggiore trasparenza, sapere dove i rifiuti finiscono e come vengono riciclati favorirebbe sui territori processi di cittadinanza attiva e faciliterebbe il compito di gestori e amministratori?

L’obiettivo principale delle attività rivolte ai cittadini e ai nostri operatori in termini di sensibilizzazione ed educazione ambientale, piuttosto che di formazione e aggiornamento, è fondamentalmente quello di operare secondo una reale responsabilità sociale d’impresa. A nostro avviso l’unico modo per percorrere il sentiero della sostenibilità dello sviluppo e di una crescita economica che possa portare un reciproco beneficio tra le parti, deve essere fondato sul coinvolgimento di tutti i cittadini.

Da anni l’Italia guida le graduatorie dell’Ue sull’economia circolare, ma è ancora indietro nel riciclo dei Raee (rifiuti di apparecchiature elettriche ed elettroniche) che contengono grandi quantità di materie critiche, cosa è possibile migliorare nel processo di raccolta e gestione?

Tutti i nostri centri di raccolta sono convenzionati con canali specifici per la raccolta e la valorizzazione de rifiuti cosiddetti RAEE. Tutte le nostre campagne di sensibilizzazione rivolte ai cittadini delle scuole primarie includono sempre una forte attenzione a questa tipologia di rifiuto. Sperimentiamo, di concerto con le amministrazioni appaltanti, la partecipazione a bandi dedicati a una raccolta capillare sui territori, mettendo sempre a disposizione tutto il nostro know-how e la fitta rete di fornitori e stakeholder di filiera, ai fini di dare il nostro personale contributo aggiuntivo alla causa.

Intervista pubblicata sul numero 129 del nostro trimestrale di aprile/giugno 2024

Ambiente Magazine

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