Emilia-Romagna, Un ampio e strutturato ecosistema di ricerca e innovazione

L’Emilia-Romagna pronta a una transizione ecologica e trasformazione digitale, investendo nell’ambito dell’istruzione, della formazione e della ricerca per una concreta ripartenza che guardi ad una crescita equa per tutti, in grado di coniugare al meglio lavoro, economia, ambiente e rafforzando le reti di welfare

Qualità della vita, eccellenze formative, capacità produttiva, innovazione, sanità, sicurezza del territorio per costruire un presente e un futuro migliori in termini di opportunità, tutele dei diritti e sostenibilità. Parte da qui il programma per il rilancio dello sviluppo dell’Emilia Romagna, con una visione volta a coniugare le esigenze di breve periodo con le trasformazioni strutturali di lungo termine: una strategia orientata al rafforzamento delle reti sociali, al rilancio delle aree interne, all’implementazione della competitività di tutto il sistema economico-produttivo regionale. Obiettivi ambiziosi da raggiungere attraverso azioni d’investimento delle risorse nazionali ed europee stanziate. Un percorso basato su ricerca e innovazione che coinvolga università, soggetti privati, imprese per creare piena partecipazione.
Nella classifica nazionale l’Emilia Romagna si distingue per il pieno utilizzo dei fondi europei, per lo stato di avanzamento dei programmi e per la rapidità di spesa. La Regione vuol essere in prima linea nella transizione ecologica e nella trasformazione digitale, come pure nel contrasto alle diseguaglianze e agli squilibri territoriali. In questo momento serve una vera, concreta ripartenza che guardi ad una crescita equa per tutti, in grado di coniugare al meglio lavoro, economia e ambiente rafforzando le reti di welfare. Occorre investire nell’ambito dell’istruzione, della formazione e della ricerca per realizzare la transizione ecologica e quella digitale.

Il presidente Bonaccini a Bruxelles: “Ripartire dalle persone”

La Regione Emilia Romagna è in sintonia con l’agenda europea, come ha avuto modo di considerare il presidente Stefano Bonaccini durante i recenti incontri avuti a Bruxelles con i vertici dell’Ue. I commissari europei hanno dato grande attenzione al Patto per il Lavoro e per il Clima siglato dalla Regione con le diverse parti sociali, considerandolo “un esempio virtuoso”. L’Emilia Romagna è pronta a formalizzare la propria programmazione dei fondi strutturali europei, superando i target fissati dalla Commissione così come sul Piano regionale per azzerare liste d’attesa e le rette dei nidi rendendole un servizio universalistico nell’arco della legislatura, da realizzare proprio attraverso l’utilizzo dei fondi europei. La commissaria europea all’Uguaglianza, Helena Dalli, ha approvato il Piano per l’azzeramento delle liste d’attesa e le rette dei nidi mostrato interesse per il programma di contrasto alla violenza di genere approvato in novembre dall’Emilia Romagna . Al commissario all’Occupazione, affari sociali e integrazione Nicolas Schmit, il presidente Bonaccini ha posto altresì il tema delle delocalizzazioni portando anche alcuni esempi concreti tra i quali quello della Saga Coffee di Gaggio Montano, sull’Appennino bolognese, dove molte imprese spostano la produzione in altri Paesi per risparmiare sul lavoro. In tal senso la Regione Emilia Romagna ha l’obiettivo contrario, ovvero sostenere le imprese che investono su un’occupazione di qualità, esercitando la propria responsabilità sociale. Un altro dei punti chiave del confronto ha riguardato il distretto ceramico e la Motor Valley, dove le aziende sono impegnate su innovazione e conversione dei processi produttivi a tutela dell’ambiente.

Molto positivo anche l’incontro con Hugo Sobral, capo di gabinetto della commissaria Elisa Ferreira, che ha apprezzato la programmazione fatta dall’Emilia Romagna per tutti i fondi europei. Bruxelles e Italia lavoreranno all’ulteriore miglioramento della capacità di impegno e spesa dei fondi Ue, già molto alta in Emilia Romagna tanto da allinearsi alle regioni più virtuose d’Europa. Uno spazio importante è stato, infine rivolto agli incontri con gli europarlamentari sul tema della difesa dei prodotti agroalimentari Dop e Igp, di cui l’Emilia Romagna detiene il record in Europa. In particolare, la tutela dell’Aceto balsamico tradizionale di Modena e Reggio Emilia Dop e l’Aceto balsamico di Modena Igp, minac- ciati dal disco verde che una legge della Slovenia darebbe a possibili falsi balsamici prodotti. Una battaglia di contrasto e interdizione che richiede un’attenzione costante da parte del Governo italiano e da Bruxelles.
Una cosa è certa, l’intero Paese ha voglia di ripartire. “Ovunque vada – sottolinea il presidente della Regione Emilia Romagna Stefano Bonaccini – sento la voglia di lavorare insieme mettendo da parte le legittime differenze e puntando su elementi comuni. La politica deve partire dall’ascolto delle persone, stavolta non può permettersi di sbagliare”.

Ambiente Magazine

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