Al confine orientale della provincia di Torino un piccolo borgo sulla sponda sinistra della Dora Baltea è la meta ideale per coloro che amano la tranquillità e la natura. Dalle passeggiate lungo i canali ai percorsi a piedi o in mountain bike in mezzo ai boschi, sono tante le possibilità di svago offerte da questo angolo di Piemonte
Villareggia è un accogliente borgo al confine orientale della provincia di Torino e del Canavese, sulla riva sinistra della Dora Baltea. Un piccolo angolo di Piemonte dove i boschi si alternano ai campi e alle superfici vitate e dove il paesaggio è stato plasmato dalla presenza dell’acqua. Acqua portata dalla Dora Baltea e dai fiumi minori, ma anche quella addomesticata dalle monumentali opere di canalizzazione realizzate nei secoli per liberare l’attività agricola dalla dipendenza delle piogge e rendere questa terra generosa e produttiva. Opere come il Canale del Rotto con il casello d’imbocco risalente al 1440, il Naviglio d’Ivrea, iniziato nel 1433 e aperto alla navigazione nel 1659, o come il Canale Depretis, che trae origine dalla Dora Baltea a Villareggia per sfociare 32 chilometri dopo nell’Elvo.

Percorsi per tutti i gusti Imponenti opere idrauliche che si possono ammirare, ma anche visitare su prenotazione, durante le passeggiate lungo i canali di irrigazione inserite nel progetto i “Borghi delle Vie d’Acqua” a cui Villareggia ha aderito proprio per valorizzare questa identità di comune rivierasco. Del resto anche se piccolo, Villareggia offre percorsi e possibilità di svago per tutti i gusti: dal Sentiero delle Pietre Bianche, che parte dal centro del paese per toccare undici comuni dell’area, ai percorsi dei MoncriVilla Trails, uno adatto a camminatori e ciclisti, ma anche a turisti a cavallo, che unisce Villareggia e Moncrivello, e un secondo dedicato ai ciclisti e ai runner più esperti. Un comune pieno di possibilità, ma anche ricco di storia. A dominare sull’abitato, si erge la caratteristica torre-porta, ultima testimonianza dell’antico ricetto medievale. Sulla graziosa piazzetta si affaccia invece la seicentesca Chiesa di San Martino, che sostituì quella più antica dedicata a Santa Marta. In mezzo ai cascinali della piana spicca invece l’imponente edificio del Santuario del Trompone, un tempo convento di frati, poi seminario minore della diocesi di Vercelli, ora centro educativo- assistenziale.

Le tradizioni da scoprire. Ma Villareggia è anche un paese ricco di feste e tradizioni. Un posto d’onore lo occupa il palio organizzato a giugno e ispirato alla notizia storica della visita di Federico Barbarossa e della moglie Beatrice di Borgogna a Villareggia nel 1157. Il Palio d’la Vila, evento molto sentito dalla comunità, vede quattro cantoni – Arset, Campore, Frassjon ed Ujè – gareggiare in varie discipline per la conquista di un ambito vessillo. Infine una menzione speciale la merita il Brut, un salame che ancora oggi identifica la tradizione contadina, quella risalente al tempo in cui le risorse come la carne del maiale dovevano essere sfruttate al massimo delle possibilità. Alla base di questo salame ci sono infatti tre prodotti poveri quali ciccioli, testa bollita e sangue. Il risultato è un salame dal sapore intenso e aromatico da mangiare con del pane e un buon bicchiere di vino locale.
I Borghi delle vie d’Acqua. Con una convenzione sottoscritta il 19 febbraio 2022 è nata l’area territoriale “Borghi delle Vie d’Acqua”, che riunisce 56 comuni racchiusi tra i fiumi Dora Baltea, Sesia e Po. L’obiettivo è duplice: accedere a risorse comunitarie, pubbliche e private indispensabili allo sviluppo socio-economico e d’impresa e trasformare questo territorio in destinazione ricreativa e turistica, valorizzando le sue molteplici peculiarità e rafforzando la propria identità territoriale.
