SILVI: meraviglia da scoprire tra mare e montagna

Grazie alla bellissima spiaggia e al mare cristallino, Silvi si presenta come una delle località abruzzesi più apprezzate della costa adriatica. Ma oltre al litorale “Bandiera Blu” e agli eccellenti servizi pensati per le famiglie, la località vanta un bellissimo borgo medievale da cui ammirare lo specchio di mare antistante e le montagne dell’Appennino


Acque cristalline, un borgo medievale ricco di storia e una riserva naturale caratterizzata da pinete e dune modellate dal vento, da scoprire a piedi o in bicicletta. Siamo a Silvi, un comune italiano sparso di 15.404 abitanti della provincia di Teramo, in Abruzzo, e ultimo comune meridionale delle cosiddette “Sette Sorelle”, i sette bellissimi centri costieri – tra cui Pineto, Tortoreto Lido, Alba Adriatica, Roseto degli Abruzzi, Giulianova e Martinsicuro – famosi per l’elevata qualità delle acque e l’eccellenza dei servizi dedicati alle famiglie. Chiamata già da Gabriele D’Annunzio la “perla dell’Adriatico”, Silvi si divide in un borgo medievale che per secoli fu la vedetta naturale della potente “Hatria Picena”, l’antica città che secondo alcuni storici diede il nome al mare Adriatico, e in una parte costiera di aspetto più moderno, rinata alla fine del XIX secolo, quando venne realizzata la “Ferrovia Adriatica” e cominciarono a fiorire le pregevolissime dimore della ricca borghesia locale che ancora oggi adornano il lungomare.


La storia antica. ll toponimo fa riferimento all’abbondante presenza di boschi e di vegetazione che ancora oggi orlano la costa e forse, secondo alcuni studiosi, all’esistenza di un tempio dedicato al dio Silvano, uno dei primi numi italici il cui culto arrivò ai romani attraverso gli etruschi. Certo è che, già in epoca romana, complice la vicinanza con la “Via Caecilia”, una diramazione della “Via Salaria” che collegava Roma con l’Adriatico, il centro, noto prima con il nome di “Matrinum” e poi di “Silvae”, divenne un porto commerciale di una certa rilevanza. Con il tempo, però, le invasioni e i continui attacchi delle popolazioni nemiche portarono gli abitanti ad abbandonare il litorale per costruire insediamenti nelle alture circostanti che erano più protette e difficilmente raggiungibili. Nacque così Silvi Alta, il grazioso centro di impianto medievale, oggi noto per regalare al visitatore una vista spettacolare che spazia dal mare alla catena montuosa del “Gran Sasso d’Italia”. La chiesa principale, costruita agli inizi del XII secolo, è dedicata a San Salvatore, primo protettore di Silvi, mentre la “Torre di Belfiore” rappresenta quello che rimane dell’antico castello fortificato di origini medievali. Insieme alle altre torri di guardia lungo la costa abruzzese, questa torre a pianta quadrata serviva a ripetere eventuali segnali ricevuti dalle coste e avvisare gli abitanti del borgo in caso di pericolo imminente, così che potessero evacuare.

Area Marina Torre del Cerrano.“L’Area marina protetta Torre del Cerrano” tutela un tratto di mare unico tra i comuni di Pineto e Silvi. In esso si può trovare un ambiente dunale pressoché intatto e ammirare, al contempo, i resti dell’antico porto di Atri, che si trovano a pochi chilometri dalla costa. Il suo simbolo è l’antica Torre del Cerrano, uno dei pochi esempi rimasti integri della fitta rete di fortificazioni che durante il dominio borbonico avevano la funzione di respingere gli attacchi di Turchi e Saraceni provenienti dal mare.


La cittadina costiera. Rifondata nell’Ottocento dai pescatori, quando le incursioni di Turchi e Saraceni via mare erano ormai un lontano ricordo, Silvi Marina diventò velocemente un’accogliente località per il turismo balneare d’élite. Ma non fu un caso: l’amenità del luogo aveva infatti colpito lo stesso re Vittorio Emanuele II che, di passaggio il 16 ottobre del 1860, si dichiarò compiaciuto di ammirare tanta bellezza tra mare e collina in un delizioso giorno d’autunno. È in questo periodo che le famiglie aristocratiche cominciarono a frequentare la costa nei mesi estivi per fare caldi bagni e concedersi la vita gaia dei balli nei club e il divertimento delle eleganti passeggiate a cavallo. Nel 1863 venne inaugurata la “Ferrovia Adriatica”, nel 1887 aprì i battenti il “Club Marino” frequentato anche dal noto scrittore Gabriele D’Annunzio e furono via via costruite le splendide dimore nobiliari come il “Villino Orsini”, edificio di gusto neoclassico sull’attuale lungomare corso Garibaldi, e “Villa Bindi”, storica dimora in stile Liberty realizzata agli inizi del secolo scorso dall’architetto Vincenzo Pilotti.

Ambiente Magazine

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