Adagiata su un colle in posizione panoramica, la cittadina è un gioiello medievale che domina un parco archeologico tra i più estesi e spettacolari d’Italia, nel quale sono conservate le testimonianze della città romana di Urbs Salvia. La sua fama è legata anche all’Abbazia di Fiastra, luogo perfetto per momenti di spiritualità e passeggiate nella natura
Urbisaglia, nelle Marche, ha una storia antica e affascinante. È un suggestivo borgo della provincia di Macerata cinto da mura medievali, in posizione dominante sulla valle del fiume Fiastra e su cui sventola la Bandiera Arancione, marchio di qualità turistico ambientale del Touring Club Italiano. Il borgo è erede della gloriosa città romana di Urbs Salvia, fondata verso la fine del II secolo a.C. e, per la sua posizione strategica lungo la via Salaria, diventata presto un importante centro di scambi commerciali e di intense attività culturali. Distrutta nel V secolo d.C da Alarico, fu ricostruita poco distante sul Colle di San Biagio con il nome di Castro de Orbesallia e per questo è ricordata da Dante Alighieri nella Commedia quale esempio, assieme a Senigallia, di caducità terrena.
La rinascita culturale. Tuttavia il sommo poeta si rivelò troppo pessimista sul destino di Urbisaglia, che non solo risorse dalle sue ceneri, ma divenne un vivace centro religioso e culturale grazie all’Abbazia di Chiaravalle di Fiastra, che esercitò una profonda influenza su tutta la valle e sui territori circostanti. Fanno parte del complesso la chiesa di architettura cistercense, il monastero e il palazzo dei principi Giustiniani Brandini, che nel 1773 subentrarono ai monaci nel possesso delle terre. L’abbazia è oggi sede della Riserva Naturale Abbadia di Fiastra, un’area di 1.825 ettari con ampi e accoglienti spazi verdi, sentieri e numerosi luoghi di interesse tra cui il Museo della Civiltà Contadina, il Museo Archeologico e il Museo del Vino.

La fortezza militare. Tra i monumenti più rappresentativi di Urbisaglia, si distingue l’imponente Rocca eretta nel XV secolo sul punto più alto del colle, forse sull’Arce o sul Campidoglio dell’antica città romana. Di forma trapezoidale, è munita di quattro torrioni angolari e di un alto mastio con merli ghibellini, che fungeva da abitazione per la guarnigione militare. Nei pressi della fortificazione si trova la Chiesa dell’Addolorata, la più antica del centro storico, riconoscibile per il suo portale in pietra bianca di origine romana. Notevole anche la Collegiata di San Lorenzo, chiesa a pianta ottagonale costruita tra il 1790 e il 1812 e il cui apside è stato affrescato agli inizi del Novecento con cinque episodi della vita di San Lorenzo.
Le testimonianze di età romana. Una delle massime attrattive di questo territorio è però il Parco Archeologico di Urbs Salvia, che si estende per oltre quaranta ettari sulle antiche rovine della città romana ed è per dimensioni il più esteso delle Marche. Oltre che sito archeologico, durante i mesi estivi è teatro di eventi musicali e artistici, la cui qualità degli spettacoli si fonde con la suggestione del luogo. Durante l’anno il parco è raggiungibile attraverso un comodo sentiero di circa un chilometro, che va dal centro storico di Urbisaglia fino al fondovalle pianeggiante. Al suo interno si trovano il serbatoio dell’acquedotto romano, il teatro che poteva contenere fino a diecimila spettatori, il tempio criptoportico dedicato alla Salus Augusta, un edificio con sei ampie nicchie e l’anfiteatro del I sec. d.C. Ben visibile anche la cinta muraria conservata per parecchie centinaia di metri su tre dei suoi quattro lati. Ma Urbisaglia non è solo archeologia e storia. Tra i prodotti tipici del territorio va ricordato il vino Rosso Piceno Doc, la carne Igp, il miele e la birra artigianale. Tutti sapori che arricchiscono le festività tradizionali, tra cui spicca la “Festa di San Giorgio” che si celebra a fine aprile.
