Nella Valtiberina toscana un piccolo centro è conosciuto in tutto il mondo per avere dato i natali a Piero della Francesca. Ma Sansepolcro non è solo un borgo da scoprire per le tracce lasciate dal pittore quattrocentesco e per suoi interessanti musei. Da non perdere anche i bellissimi dintorni dove la protagonista assoluta è la natura
Sansepolcro è il centro più popoloso della Valtiberina toscana. Si trova nella provincia di Arezzo, al confine orientale della regione, in una posizione strategica che fin dal medioevo ha contribuito a renderlo un crocevia commerciale molto importante. Ma anche un vivace centro di promozione culturale, conosciuto in tutto il mondo per avere dato i natali a Piero della Francesca, l’artista che applicò nell’arte le regole matematiche, definendo i canoni di una nuova prospettiva. Il pittore nacque a Sansepolcro intorno al 1415 e mantenne con la sua città d’origine un contatto costante che durò tutta la vita. Nonostante le committenze lo portassero nelle corti più importanti dell’Italia centro-settentrionale, Piero della Francesca continuò a partecipare alla vita del suo paese. A dimostrarlo, la presenza di quattro delle sue opere più importanti: la Resurrezione, capolavoro che lo scrittore Aldous Huxley definì la pittura più bella del mondo, oggi conservata al Museo Civico, il Polittico della Misericordia e, infine, i due ritratti dedicati a San Giuliano e a Ludovico di Tolosa.

L’origine del nome. La tradizione attribuisce a Sansepolcro un’origine mitica per opera di due santi pellegrini, Arcano ed Egidio, che di ritorno dalla Terra Santa si fermarono in questa valle dove, per un segno divino, decisero di restare e costruire una piccola cappella per custodire alcune reliquie del Sacro Sepolcro. Dal Trecento al Cinquecento Sansepolcro ebbe il periodo di massimo splendore. Di quei secoli ricchi di commerci, arte e cultura, ne è testimonianza il centro storico della città, caratterizzato da un succedersi di pregevoli palazzi medievali, caratteristici campanili e raffinati elementi architettonici. Il Duomo trecentesco è dedicato a San Giovanni Evangelista e al suo interno sono conservati l’Ascensione di Cristo dipinta da Pietro Vannacci detto il Perugino e il Volto Santo, una grande statua lignea di Cristo crocifisso risalente al VIII-IX secolo, probabilmente più antico della stessa cià.
Sulle tracce di Piero. A Sansepolcro sono innumerevoli le tracce del passaggio di Piero della Francesca. Il tour alla scoperta di questo artista può iniziare dalla Casa di Piero, oggi museo e sede della prestigiosa Fondazione Piero della Francesca. L’edificio si trova in via Aggiunti lungo l’asse culturale che unisce il Museo Civico con il Museo di Aboca. È la di mora dove il grande artista è nato, vissuto ed è morto nel giorno della scoperta dell’America, il 12 ottobre 1492. Un bellissimo contenitore nel quale, attraverso l’utilizzo di avanzati strumenti multimediali, è possibile immergersi nella vita e nelle scoperte in campo matematico e artistico di Piero della Francesca.

Il Palio della Balestra. Ma Sansepolcro è anche la città del Palio della Balestra, che si disputa la seconda domenica di settembre. Non si tratta di una rievocazione storica o di una manifestazione folcloristica ad uso dei turisti, ma di una competizione molto sentita che viene disputata ininterrottamente dal XV secolo, testimonianza di un passato di lotte in difesa della libertà comunale. Lo stesso Piero della Francesca risulta tra i possessori di una delle 160 balestre comunali e anche Cosimo de’ Medici, in visita alla città, assistette al palio e si volle cimentare nel tiro. La competizione viene organizzata dalla Società dei Balestrieri di Sansepolcro nell’affascinante scenario della Piazza Torre di Berta, il cui nome deriva dalla torre omonima che era simbolo di Sansepolcro e che venne distrutta durante la seconda guerra mondiale dai tedeschi in ritirata.
La Resurrezione del Museo Civico. Per ammirare l’affresco della Resurrezione bisogna recarsi nel Museo Civico, fino al 1959 palazzo del governo della città. L’arte di Piero della Francesca è stata relegata ai margini per secoli e solo nell’Ottocento fu rivalutata. Tale rivalutazione coincise con la costruzione della prima linea ferroviaria per Arezzo, che portò a Sansepolcro molti artisti inglesi che rimasero affascinati dalle opere di Piero della Francesca. Durante la seconda guerra mondiale fu addirittura la notorietà della Resurrezione a risparmiare Sansepolcro dal bombardamento degli alleati.
