Sante Marie, un paesaggio di dolci declivi impreziosito da castagne e tartufi

Sante Marie è piccolo ma bellissimo centro in provincia dell’Aquila, un luogo dove le cose da scoprire e da fare, sembra impossibile, ma non finiscano mai

L’agglomerato, citato anche nella bolla del Pontefice Clemente III in cui venivano elencate le chiese marsicane di giurisdizione vescovile, colpisce per semplicità ed eleganza. È domenica e nel nucleo storico molte persone si apprestano ad entrare nella chiesa di Santa Maria delle Grazie che risale alla seconda metà del XVI secolo, benchè sia stata dichiarata sito parrocchiale solo nel 1912. L’edificio costruito con muratura in pietra e intonaco ha subito vari interventi di riqualificazione e restauro. Al suo interno è possibile ammirare una statua della Madonna, in terracotta policroma, risalente al XVI secolo e pale d’altare molto belle come, ad esempio, quella raffigurante la Madonna con le anime del Purgatorio, il martirio di Santa Giulitta e di San Quirico, nonché quella riferita al martirio dei Santi Antonio e Andrea.
Visitare il centro urbano come pure le immediate vicinanze è una continua, affascinante scoperta. L’esposizione permanente legata al tema del brigantaggio è stata inaugurata nel 2008 a Palazzo Colelli e comprende reperti, documenti, armi, insieme ad inediti epistolari dell’Italia del periodo pre e post unitario. All’interno del palazzo è inoltre ospitato il museo multimediale di astrofisica composto di tre sale: quella del sistema solare, quella delle stelle e quella dell’universo.
Ma arrivando a Sante Marie ciò che colpisce in maniera unica è il patrimonio naturalistico dove di grande suggestione è la visita presso la Riserva naturale Grotta della Luppa, una cavità situata tra i boschi che circondano il paese. Il sito si estende in un’area di circa 435 ettari dove, verso nord-est il confine segue il tracciato della strada statale Tiburtina Valeria, mentre a sud-ovest il confine della Riserva coincide con quello amministrativo del comune di Sante Marie, delimitato dai rilievi di Colle Pagliare (1206 metri di altitudine) e di Pietra Pizzuta (1264 metri).

I prodotti tipici del territorio

Questa terra a tratti aspra, ma al tempo stesso generosa regala un paesaggio eccezionale impreziosito dagli innumerevoli castagneti disseminati di sentieri tutti da scoprire, con punti di degustazione e servizi dedicati agli appassionati della natura, ai pigri villeggianti e agli escursionisti più competitivi. L’enorme distesa di alberi si distingue oltre che per i preziosi frutti, per la gradazione del verde arioso, brillante e per gli effetti positivi che i castagni hanno sul suolo declive. Il Comune di Sante Marie, borgo autentico d’Italia, per le sue peculiarità fa parte dell’Associazione nazionale città del castagno.
Legati alla gastronomia locale troviamo i funghi cucinati in tanti modi differenti, la polenta con le salsicce, i quagliatelli con i fagioli, gli arrosticini di pecora. E… dulcis in fundo, dessert per antonomasia il castagnaccio, una semplice quanto straordinaria torta fatta con farina di castagne e frutta secca. Ad ogni pietanza è possibile poi accostare i vini della zona come il Montepulciano o il Trebbiano d’Abruzzo, prodotti di eccellenza della tradizione vinicola regionale.

Città del tartufo e non solo

Solitamente il 10 agosto a Santo Stefano, una frazione di Sante Marie, si tiene una grande festa, il tradizionale evento Ejji Canistri. Una giornata che attinge le sue origini alla sponsalità declinata al passato con tanto di allestimenti bucolici, oggetti domestici, per il lavoro agricolo e quelli appartenenti agli antichi mestieri posti nei diversi angoli del borgo. La kermesse prevede la preparazione di cesti con specialità culinarie tipiche delle vigilie nuziali portati dalle donne vestite con abiti d’epoca.
Il Comune di Sante Marie e le sue frazioni sono note per i pregiati tartufi che trovano il loro habitat ideale nel terreno argilloso della parte valliva come pure in quello calcareo del versante collinare. Durante il periodo che va da giugno a settembre a farla da padrone è il “tuber aestivum”, meglio conosciuto come tartufo scorzone, mentre nei mesi freddi dell’anno si trovano il tartufo bianco insieme al tartufo nero pregiato.
In Abruzzo sono quindici le associazioni di tartufai riconosciute; una di queste è l’associazione tartufai della Marsica di cui fa parte il Comune di Sante Marie. L’A.T.M. nel 2019 è riuscita ad elaborare e far approvare il bando regionale per la salvaguardia, la tutela del territorio regionale e la valorizzazione del tartufo abruzzese. Il 20 e 21 novembre sono dedicati alla Festa del tartufo bianco, giornate di grande richiamo per l’itera provincia.

Ambiente Magazine

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