Se sei in mare e noti una creatura simile a una medusa o a un pezzo di plastica, probabilmente si tratta della Salpa Fusiformis, nome scientifico che descrive un tunicato trasparente che è in grado ogni giorno di catturare enormi quantità di anidride carbonica, ripulendo così l’aria del nostro pianeta. Ecco perché la cosa fondamentale è non ucciderla, perché non è pericolosa per l’uomo ed è molto preziosa per l’ambiente.
Nell’immagine alcuni piccoli di Paper Nautilus su una Salpa Fusiformis grazie al bravissimo fotografo Giacomo Marchione
Gli Argonauti sono polpi pelagici che trascorrono l’intera vita in mare. Si trovano in tutto il mondo e in quasi tutti gli oceani, ad eccezione delle regioni polari.
Soprannominati “Nautilus” per la forma della loro conchiglia, non sono certamente dei Nautilus. La conchiglia viene creata esclusivamente dalla femmina per covare le uova. Usando il terzo e il settimo braccio, la femmina forma la conchiglia con un composto di calcite diverso da qualsiasi altra conchiglia formata in natura. La conchiglia non contiene compartimenti o camere (come un vero Nautilus) che ne favoriscano il galleggiamento, quindi la femmina intrappola l’aria nella sua conchiglia in superficie “avvolgendosi”. Quest’aria intrappolata li aiuta a mantenere una posizione bassa nella colonna d’acqua e più vicini alla loro fonte di cibo di crostacei e, soprattutto, a incontrare un compagno.
Accoppiamento: come per altri polpi, il maschio usa il suo settimo braccio modificato, chiamato ectocotile, per trasferire lo sperma alla femmina. Il maschio tocca la femmina, il braccio si stacca e l’atto è completo. Da lì, la femmina fa il resto del lavoro, fecondando le uova una alla volta mentre le depone nel suo guscio protettivo.
Il secondo grado più alto di dimorfismo sessuale in natura si verifica negli Argonauti: il maschio non supera i 20-30 mm, il più grande mai incontrato. La maggior parte sono piccoli come un pisello. La femmina può raggiungere dimensioni notevoli, misurando fino a 150 mm.
Il guscio è notevole. È duro e spesso la femmina urta le custodie delle nostre macchine fotografiche, le nostre teste e a volte le nostre luci. Il contatto produce un forte schiocco prima che ruotino goffamente via e ricomincino a zampillare. Tuttavia, il guscio scartato, quando trovato sul substrato, è estremamente delicato e si sbriciola al tatto.
È anche comune vedere gli Argonauti usare detriti di ogni tipo per aiutarsi a rimanere in acqua. Li si incontra su qualsiasi cosa immaginabile, dalle praterie di alghe alle meduse, persino su rifiuti e ramoscelli alla deriva. Le femmine si “ammassano” e formano catene durante la stagione della riproduzione.
Qui sotto altre foto di paper nautilus di Giacomo Marchione realizzate nel mare di Anilao nelle Filippine



