Page 40 - AMBIENTE 120
P. 40

SPECIALE COVID-19



           siamo riusciti e siamo stati in grado di
           comprendere quali eventi hanno portato
           allo spillover (il salto di specie dall’anima-
           le ospite all’uomo) del virus e di mettere
           in atto protocolli sanitari per limitarne la
           diffusione. Questo è avvenuto per le epi-
           demie di SARS del 2002 e di H5N1 del
           2003 mentre non è riuscito nel caso dell’e-
           pidemia di COVID-19. Tuttavia, queste
           procedure sono focalizzate su uno stadio
           tardivo del processo di contagio. La nostra
           comprensione delle cause e degli eventi
           che danno origine a una nuova emergenza
           virale non è sufficiente a prevenire l’insor-
           gere delle malattie pandemiche. Un punto
           chiave nella difficoltà di predire la genesi
           di un’emergenza infettiva è la scarsa cono-
           scenza della biodiversità e della ecologia
           dei patogeni. Il problema principale è che
           le nuove emergenze virali sono per lo più
           causate da patogeni in precedenza scono-
           sciuti. Come possiamo, quindi, prevenire
           una nuova epidemia causata da un virus
           di cui ancora non conosciamo l’esistenza,
           la distribuzione e la specie ospite? È noto
           come l’incremento degli eventi epidemici
           delle ultime decadi sia strettamente cor-  animali selvatiche e dei vettori di trasmis-  La perdita della biodiversità può esacer-
           relato ai cambiamenti socioeconomici   sione, creando nuovi e intensi contatti che   bare il rischio di spillover. Nelle comuni-
           (globalizzazione dei trasporti e del com-  favoriscono le opportunità di spillover. Gli   tà a bassa biodiversità, i vettori (come le
           mercio), demografici e ambientali. In par-  animali d’allevamento, infatti, possono   zanzare) hanno una maggiore probabilità
           ticolare, il cambiamento ambientale crea   diventare ospiti intermedi o addirittura   di venire a contatto con i patogeni, dal
           condizioni che favoriscono l’espansione   serbatoi di amplificazione del virus, nei   momento che attingono più spesso agli
           dei virus in nuovi ospiti. L’attività umana   quali i patogeni mutano geneticamente e   animali, serbatoio primari presenti nel
           ha, infatti, alterato gli ecosistemi naturali   si evolvono per effettuare il successivo spil-  territorio. Nei contesti ad alta biodiversi-
           su  scala  globale  e  questo  fenomeno  si  è   lover sugli uomini. Questo processo che è   tà, invece, i vettori si alimentano attraver-
           sviluppato in maniera esplosiva nel secolo   causa di circa il 60% delle nuove emergen-  so una moltitudine di specie, molte delle
           scorso a seguito della crescita esponenziale   ze infettive, è, probabilmente, all’origine di   quali non sono serbatoi di virus: di conse-
           della popolazione e il conseguente incre-  malattie come la febbre gialla, l’epatite A,   guenza, si riscontra una bassa prevalenza
           mento della domanda di cibo. Questi mu-  la rabbia, l’influenza e tante altre patologie   del patogeno a livello dell’intera comunità.
           tamenti hanno determinato una pertur-  tra cui anche il COVID-19.     A tal riguardo, c’è da sottolineare che le
           bazione sia del sistema biotico, l’insieme   Anche l’emergenza determinata dal virus   procedure di irrigazione dei campi, hanno
           degli organismi viventi vegetali e animali,   Hendra – nome derivato da una località   spesso aumentato la densità dei vettori di
           che di quello abiotico, ovvero l’ambiente   australiana vicino a Brisbane, dove è stato   trasmissione. Non a caso, le epidemie di
           in cui essi vivono. Un’alta proporzione è   identificato per la prima volta (1994) – è   febbre emorragica determinate dal virus
           dovuta alla conversione  dell’agricoltu-  stata associata alla perdita dell’habitat na-  del Rift Valley – presente in Africa, e che
           ra classica in industriale e intensiva, che   turale del pipistrello a causa delle defore-  colpisce ruminanti e uomini – sono avve-
           genera la frammentazione degli habitat   stazioni dovute all’espansione dell’agricol-  nute dopo la costruzione di dighe e canali
           preesistenti attraverso le deforestazioni e   tura. Tale cambiamento ha impattato sulla   di irrigazione.
           la sostituzione della vegetazione naturale   distribuzione nel territorio di questi mam-  Lo sviluppo dell’allevamento intensivo, in
           con coltivazioni monotematiche. In questo   miferi, sulla dimensione delle loro colonie   special modo di maiali e pollame, facilita
           modo si modifica la struttura delle popo-  e sulla loro alimentazione, che si è spostata   la trasmissione delle malattie a causa della
           lazioni animali e si riduce la biodiversità,   agli alberi da frutta dislocati a livello pe-  maggiore densità delle popolazioni alleva-
           creando ambienti che favoriscono l’inse-  ri-urbano, in stretta vicinanza con gli al-  te. Ad esempio, la prima epidemia da virus
           diamento di specie selvatiche ospiti di de-  levamenti. Il mutamento ha incrementato   Nipah in Malesia nel 1998, responsabile
           terminati patogeni. Processi simili indu-  la possibilità di spillover dei patogeni dai   di una malattia respiratoria nei maiali e un
           cono l’uomo e il bestiame d’allevamento   pipistrelli alle specie domestiche e (pur se   elevato tasso di letalità nell’uomo, pari al
           a spostarsi in prossimità delle popolazioni   solo in 3 casi) anche all’uomo.  50-75% degli infetti, è stata determinata


                6
   35   36   37   38   39   40   41   42   43   44   45