Palestrina, l’antica Praeneste circondata dalla splendida natura non dimentica il bacio della dea Fortuna

L’antica Praeneste (così era chiamata all’epoca degli antichi romani) si trova a sud-est di Roma, a circa 30 km dalla capitale, sorge sulle pendici del monte Ginestro

Natura e storia incontrandosi fuori porta, salgono insieme lungo i sentieri contornati dalla vegetazione che testimonia il clima temperato del luogo, con radure boschive mesofili e termofili. Nella parte collinare gli olivi e, in quella più bassa i cereali e le viti, ricamano la campagna. Tutto intorno ostrye carpinifolie, tigli, aceri, rovelle e poi, al limitare del bosco, due grandi fusti noti come “le querce di Pierluigi” sono pronte a disegnare ambite ombre nelle giornate più calde. Si racconta che il compositore Giovanni Pierluigi da Palestrina avesse l’abitudine di sostare spesso presso questi alberi ritrovando l’armonia dei suoi pensieri.

Palestrina e la musica

Giovanni Pierluigi da Palestrina è stato un organista tra i più noti del Rinascimento europeo e tra i massimi compositori di musica polifonica sacra. Nel 1554 il maestro pubblicò il suo primo libro dedicato a Giulio III e l’anno successivo fu ammesso dal papa a fare parte dei cantori della cappella pontificia, senza però ricevere il consenso degli altri cantori assai gelosi del loro privilegio. Fu così che morto papa Giulio III e concluso il breve pontificato del suo successore Marcello Cervini, nel 1555 il nuovo pontefice, Paolo IV, costrinse alle dimissioni tutti i cantori che non fossero celibi, tra cui il Pierluigi. A distanza di poche settimane, tuttavia, il grande compositore venne assunto come maestro di cappella a San Giovanni in Laterano e a quell’incarico ne seguirono molti altri. Numerosissime le sue opere: 104 messe, almeno 300 mottetti, 68 offertori, oltre 70 inni, 35 magnificat, 11 litanie e 5 lamentazioni. Compose, inoltre, quasi 150 madrigali su testi sacri e profani.

Alla scoperta della città

Rocca dei Colonna, situata nel confinante piccolo borgo medievale di Castel San Pietro Romano

A Palestrina sono tanti i siti di grande rilevanza artistica, architettonica, archeologica e tra questi imperdibile è il Santuario della Fortuna primigenia, un complesso di ampie dimensioni risalente al II secolo a.C. situato in posizione dominante sul foro urbano. La costruzione è suddivisa in terrazze collegate da rampe di scale culminanti in una cavea di forma teatrale coronata da un portico e da un piccolo tempio circolare, ma descrivere questo luogo del passato suggestivo ed evocativo non rende mai appieno. Occorre prendersi qualche ora per visitare il luogo vivendo una sublime retrospettiva.

Un altro sito di grande interesse è senza dubbio il Museo archeologico, un edificio risalente al XVI secolo edificato sulle vestigia di un’area di culto. La struttura rappresentò per lungo tempo una fortezza di proprietà dei Colonna, poi nel 1630 divenne di proprietà della famiglia Barberini che ne modificò dimensione e forma per essere infine allestita ad esposizione museale nel 1953. Al suo interno è possibile ammirare manufatti dell’artigianato locale, meravigliose collezioni di ceramiche, terrecotte, busti, sarcofagi, elementi devozionali votivi, reperti della necropoli di Praeneste, un rilievo trionfale di Traiano, nonchè il capo marmoreo della dea Fortuna. In uno dei piani superiori è possibile trovare, inoltre, il prezioso mosaico del Nilo che comprende una varietà di figure di animali selvatici, tra cui rinoceronti, coccodrilli, un’antilope, uccelli e pesci. Il mosaico è uno dei più grandi capolavori del periodo ellenistico. All’interno del museo è anche possibile vedere due meridiane (ritrovate recentemente) che illustrano i sistemi di misurazione del tempo in epoca romana.

Ambiente Magazine

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