CHIARI: il piccolo centro diventato faro di cultura

Una cittadina del bresciano ha saputo investire sulle tradizioni storiche e sulla musica dando vita a manifestazioni come il Palio delle Quadre e il Chiari Music Festival. I d’intorni, invece, offrono la possibilità di seguire itinerari tematici da percorrere a piedi o in bicicletta e raggiungere territori vicini come la Franciacorta e il Parco dell’Oglio

Chiari è una piccola città del bresciano particolarmente dinamica e creativa. Un centro di quasi ventimila abitanti al confine con la Franciacorta e non distante dal lago d’Iseo e dal fiume Oglio, dove la storia, quella con la S maiuscola, è sempre stata di casa. La sua nascita risale all’XI secolo, quando il comune di Brescia vi costruì un castrum di difesa miliare conteso da bergamaschi e cremonesi, assediato da Federico II e al centro delle lotte tra guelfi e ghibellini. Fu anche palcoscenico di una delle più cruente battaglie ricordate nei libri di storia, la battaglia di Chiari del 1701, e all’inizio del secolo scorso diede i natali al conte Franco Mazzotti, fondatore della Mille Miglia.


La pianta circolare. Percorrendo le strade del centro storico di Chiari non si può non rimanere colpiti dalla forma circolare dell’abitato e dall’assenza di strade parallele. Tutte le vie, infatti, si diramano a raggera da piazza Zanardelli, cuore della città, dove si affacciano il Duomo dedicato ai santi Faustino e Giovita e la Torre Civica, simbolo della municipalità. Nei d’intorni attirano l’attenzione dei visitatori altri edifici ricchi di storia come la Rocca Viscontea con l’antico fossato difensivo che la circonda, la Fondazione Morcelli Repossi, con la biblioteca e la pinacoteca, e Villa Mazzotti. Si tratta di una costruzione in stile Liberty che affaccia su un grande parco, dove è possibile fermarsi e godere del verde e della tranquillità, durante l’anno sede di manifestazioni ed eventi cittadini.


Il Palio delle Quadre. La caratteristica strutturale più importante di Chari è, però, la sua suddivisione in “Quadre”, distretti nati nel Medioevo per scopi economici e religiosi, che vissero il momento di massimo splendore tra il Cinquecento e la prima metà del Settecento. Quando la loro importanza venne meno, le Quadre continuarono a sopravvivere nella memoria della comunità tanto che nel 1978 alcuni cittadini con la passione dello sport decisero di far rivivere lo spirito di collaborazione di queste congregazioni in un grande evento. Nacque così il Palio delle Quadre, una manifestazione folcloristica che si svolge ogni anno a settembre e ha il suo culmine in una staffetta podistica per le vie del centro. Gli atleti, quattro per volta, si sfidano lungo un percorso di un chilometro per aggiudicarsi il Palio. Alla terza vittoria, anche non consecutiva, la Quadra vincitrice ne ottiene il possesso e, una volta avvenuta l’assegnazione definitiva, un artista clarense ne disegna uno nuovo. Altro tratto inconfondibile di Chiari sono i suoi corsi d’acqua. Tutti i piccoli canali e fiumiciattoli che attorniano il perimetro della città vengono chiamate seriole e rappresentano ciò che resta dei fiumi esistenti nel Medioevo, che hanno permesso il grande sviluppo a livello agricolo e commerciale di questa cittadina.


Una realtà vivace. Ma Chiari, lo si diceva all’inizio, è anche una realtà estremamente vitale dal punto di vista culturale. Dal 2003 ospita la Rassegna della Microeditoria, diventato appuntamento di riferimento per gli editori che spesso non hanno i mezzi per farsi notare sui giornali e nelle grandi librerie e i bibliofili alla ricerca di nuovi titoli. Un impegno a sostegno della filiera culturale che ha fao guadagnare alla città, nel 2020, il titolo di prima Capitale Italiana del Libro, riconoscimento che ha dato nuova linfa vitale alla realizzazione di progetti e attività culturali. Da segnalare, a fine giugno, anche il Chiari Music Festival, evento di rilevanza nazionale dedicato alla musica americana nelle sue svariate ramificazioni, dal blues fino al rock.

La Torre Civica. Il simbolo della città di Chiari è la Torre Civica costruita nel 1758 su progetto dall’architetto bresciano Antonio Marchetti. Alta 55 metri, la torre è stata realizzata in pregiato marmo bianco nella piazza principale, piazza Zanardelli, ed è visibile da qualsiasi zona della città. La sua peculiarità è rappresentata dai quaro colori degli orologi, che indicano le quattro quadre medievali: quello che guarda verso Zeveto è giallo, quello verso Cortezzano è blu, quello verso Marengo è verde e quello verso Villattico è rosso. Ogni domenica è possibile salire sul balcone in cima e ammirare il panorama.




Ambiente Magazine

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