I temi della tutela ambientale e della sostenibilità sono sempre più importanti per l’industria tessile. Una delle sfide più significative per il settore è l’impatto ambientale delle microplastiche provenienti dai tessuti, in particolare dalle microfibre prodotte da tessuti sintetici.
Una delle principali fonti di inquinamento ambientale da microplastiche sono le fibre rilasciate dai tessuti. Oggi molti capi di abbigliamento sono realizzati con fibre sintetiche come il poliestere, il nylon e l’acrilico. Quando gli indumenti in fibre sintetiche vengono lavati, frammenti di fibre vengono rilasciati e finiscono nei corsi d’acqua, inquinando l’ambiente.
Microplastiche: una minaccia invisibile per l’ambiente
Le microplastiche nei tessuti sono fibre sintetiche di lunghezza inferiore a 5 millimetri. È la forma più comune di inquinamento delle acque e rappresenta una grave minaccia per gli ecosistemi acquatici e gli organismi marini. Le microplastiche provenienti dagli indumenti, in particolare dal lavaggio di tessuti sintetici, sono una delle principali cause di questo inquinamento [fonte Iberdrola].
Infatti, il 35% delle fibre sintetiche presenti nell’oceano proviene da prodotti tessili e durante il lavaggio vengono rilasciati annualmente da 124 a 308 mg/kg di fibre sintetiche, per un totale di circa 40.000 tonnellate di fibre sintetiche [fonte EPA].
Le statistiche mostrano che esse mettono in pericolo, ad esempio, il 52% delle tartarughe marine, il 90% degli uccelli marini, il 100% delle barriere coralline e il 96% di tutta la biodiversità [fonte WWF].
Come possono essere utili i test per le microplastiche
I test per le microplastiche svolgono un ruolo cruciale nel determinare il rilascio di microplastiche da prodotti e materiali tessili. Contribuiscono a una migliore comprensione dell’impatto ambientale dei prodotti e aiutano a definire in modo proattivo la legislazione, identificando la quantità di microfibre che entrano nelle nostre acque da diversi tessuti e fibre tessili. Ciò consente di ridurre l’inquinamento da microplastiche attraverso una scelta consapevole delle materie prime e di garantire il rispetto delle promesse di sostenibilità.
Servizi di analisi TÜV SÜD per le microplastiche
Il Gruppo TÜV SÜD offre metodi di prova, tra cui AATCC TM212-2021 e ISO 4484-1:2023, per determinare il rilascio di frammenti di fibre durante il lavaggio dei tessuti. TÜV SÜD sviluppa metodi di test innovativi sulle microplastiche per valutare il potenziale di rilascio di microfibre dei tessuti sintetici disponibili in commercio.
Softlines presso TÜV SÜD
TÜV SÜD dispone di una rete globale di circa 25 laboratori di prova per capi di abbigliamento, calzature, pelli e tessuti. I servizi offerti includono analisi chimiche, prove di performance fisiche, verifiche di etichettatura e composizione. “Oltre alle prove di laboratorio per le microplastiche”, dice Raffaella Santoro – Direttrice per lo sviluppo dei servizi strategici per la divisione Moda in TÜV SÜD, “I nostri esperti hanno sviluppato un range di servizi specifico per verificare la sostenibilità di prodotto come: i test per verificare il contenuto di rPET nei materiali, i test per verificare la durabilità del prodotto e test in accordo allo standard GOTS. Questi servizi sono essenziali per supportare i nostri clienti per la verifica dei loro claim sul prodotto e dunque evitare di cadere nel Greenwashing.”
In particolare, i laboratori pH di TÜV Italia, possono effettuare test per la ricerca di pesticidi e OGM su cotone organico e tessuti derivati da fibre naturali coltivate secondo metodica biologica (GOTS).
Fonte TÜV Italia – Gruppo TÜV SÜD – www.tuvsud.com/it-it – 16 gennaio 2024