Sostenibilità ambientale e sociale volano insieme all’aeroporto di Cremona – Alessandra Irene Rancati

“È stato bellissimo!”. Un sorriso contagioso, un abbraccio alla mamma e quella sensazione di gioia che non ha bisogno di molte parole. Una scena che si è ripetuta molte volte lo scorso 20 settembre all’aeroporto di Cremona, dove decine di ragazzi di diverse cooperative sociali sono stati protagonisti della settima edizione di “Cielo senza barriere”, l’evento organizzato da AeroClub di Cremona e cooperativa Agropolis, che regala alle persone con disabilità l’emozione di volare.

Ma quest’anno, dietro la gioia di una giornata speciale, c’è stato un segnale chiaro: l’aeroporto di Cremona sta cambiando rotta. Non si parla solo di aerei e voli, ma di una nuova visione che coniuga aviazione, ambiente e sociale.

L’aeroporto, uno dei pochi privati in Italia, ha infatti intrapreso un percorso che lo rende non solo un’infrastruttura dedicata ai voli, ma un vero e proprio laboratorio di sostenibilità ambientale. Guidato dalla presidente Vanna Bazzi, lo scalo ha stretto una partnership strategica con Prometeon Tyre Group – multinazionale nata nel 2017 come spin-off della divisione industriale di Pirelli – diventando la loro base italiana di riferimento dove testare pneumatici industriali a basso impatto ambientale. “L’arrivo di Prometeon ci ha imposto un profondo cambio di mentalità”, ha affermato Bazzi. Aprendo una fase che punta a trasformare l’aeroporto in una realtà sostenibile, dal punto di vista ambientale, ma anche sociale, sfruttando al meglio il potenziale di questa piccola, ma preziosa infrastruttura.

“Il cambiamento ci ha spinti a dialogare di più con la comunità locale”, ha spiegato Bazzi. Un messaggio importante, considerando il rapporto spesso conflittuale fra infrastrutture e cittadini. Oggi, invece, l’aeroporto vuole essere una rinnovata risorsa per il territorio.

L’industria dell’aviazione è responsabile di circa il 4% delle emissioni di CO2 nell’Unione Europea (Fonte: Agenzia europea dell’ambiente – 2019), di cui due terzi imputabili agli aeroporti, non ai voli. In questo contesto, gli scali locali possono rappresentare una risorsa preziosa per il Paese, soprattutto in un momento in cui la transizione ecologica è al centro dell’agenda globale. Queste infrastrutture, infatti, hanno la flessibilità necessaria per sperimentare soluzioni innovative che i grandi hub internazionali spesso faticano ad adottare con rapidità.

Il futuro dell’aviazione sarà sempre più sostenibile e la speranza è vedere, tra qualche anno, i ragazzi di Agropolis sperimentare il cielo su aerei di nuova generazione, alimentati da tecnologie a zero emissioni. Magari testati e implementati in aeroporti come quello di Cremona.

Nel frattempo, porto con me tanti sorrisi e la gioia di questo giorno unico per molti ragazzi e ragazze. Le parole di Chiara Pedroni, campionessa di danza in carrozzina, riassumono bene le sensazioni di questa giornata: “Niente è come l’aria!”.   

Alessandra Irene Rancati – 30 settembre 2024

alessandrairene.rancati@kindacom.com

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Ambiente Magazine

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