SOMMARIVA DEL BOSCO: alla scoperta di un paese da favola

Nel cuneese, in un territorio ricoperto di vitigni patrimonio Unesco, spicca Sommariva del Bosco, borgo sulla riva sinistra del fiume Tanaro che fu teatro di aspre contese tra i Savoia e i Roero. Il comune è immerso in un paesaggio ricco di sentieri e di rocche, di leggende e foreste impenetrabili, meta di un turismo slow fedele ai principi della sostenibilità

Colline dolci ammantate di vitigni, percorsi da favola a contatto con la natura e un passato di assedi e battaglie epiche che riaffiora in un maestoso castello, quello dei Seyssel d’Aix. Sono i tratti distintivi di Sommariva del Bosco, un comune italiano di circa 6.400 abitanti della provincia di Cuneo, in Piemonte, definito “Porta del Roero”, perché porta d’ingresso a una terra Patrimonio Unesco, ricca di sentieri e di rocche, di leggende e di boschi. Ma anche una delle zone vinicole più pregiate del nostro paese, conosciuta e apprezzata in tutto il mondo e oggi riscoperta secondo i ritmi di un turismo lento, consapevole e sostenibile. Un approccio che ben si adatta a questo territorio da sempre legato alla tradizione agricola, alla terra e ai suoi frutti più nobili come l’uva, le nocciole, i tartufi, ma anche una chicca per intenditori: il miele del Roero, da assaggiare a fine settembre durante il festival “Amél’Amèl”, oppure tutto l’anno nelle famose “botteghe del miele”, riconoscibili per l’arnia colorata esposta fuori dal locale.


Il castello sopra l’abitato. Il monumento più rappresentativo di questo comune è il maestoso castello di Seyssel d’Aix, che sovrasta l’abitato. Già edificato nel 1098, il castello è uno degli edifici più antichi e meglio conservati di tutto il Roero. La parte occidentale del complesso, che si affaccia sulla pianura, è una grande ala settecentesca con le caratteristiche di una villa nobiliare, mentre la struttura più antica, sul lato nord, è costituita da tre massicce torri cilindriche e dal grande torrione ottagonale. Il complesso appartenne ai Roero e ai Savoia, che qui si scontrarono e disputarono aspre battaglie, fino a quando la casa sabauda lo cedette nel 1733 ai Seyssel d’Aix, attuali proprietari. In origine di pertinenza del castello è l’edificio comunale, costituito da due parti edificate in epoche diverse: quella sulla salita Boglione è di epoca seicentesca, mentre l’ala ottocentesca ospita la sala consiliare.


Il record di chiese. Il centro storico di Sommariva è noto per accogliere al suo interno ben undici chiese, un’altissima densità di edifici religiosi dovuta alla competizione che nel Seicento divampò tra le varie confraternite e tra i borghigiani degli antichi quattro cantoni in cui è suddivisa la cittadina. Sempre nel centro storico, si snoda il sentiero romantico ispirato a “La Bella Addormentata nel Bosco” di Perrault che è valso al borgo l’appellativo di “Paese di Fiaba”. Ideato nel 2006 da giovani studenti e da artisti locali, oggi questo tracciato fa parte di una rete sentieristica molto più ampia che include ben 14 sentieri: 5 urbani e 9 extra-urbani. Una rete sentieristica lunga oltre 90 chilometri, da percorrere a piedi o in bicicletta immergendosi nella natura ricca e generosa del Roero.


Eco Museo delle Rocche.
Quasi tutti i sentieri partono dalla centrale Piazza Seyssel, confluendo poi nella rete sentieristica dell’Eco Museo delle Rocche, un museo a cielo aperto legato alle peculiarità ambientali di questo ecosistema unico. Le rocche sono dei veri e propri canyon che interrompono il conciliante paesaggio collinare del Roero: trenta chilometri di rara spettacolarità, dove l’erosione ha creato un paradiso per escursionisti e geologi alla ricerca di straordinari punti d’affaccio che nelle ore del tramonto si tingono di un inconfondibile rosso accesso. Un patrimonio ambientale da scoprire in autonomia, o accompagnati da una guida naturalistica.

La festa dedicata al miele. Come il nome lascia presagire, è il miele il protagonista indiscusso di “Amél’Amèl”, festival che Sommariva del Bosco dedica al dolce nettare. Un inno alla dolcezza e, allo stesso tempo, un invito a riconnettersi con la natura per la salvaguardia delle api il cui numero è in costante diminuzione a causa del massiccio utilizzo di pesticidi e del cambiamento climatico. L’evento ricorre ogni anno il secondo weekend di settembre e prevede quattro giorni di concerti, conferenze e spettacoli.




Ambiente Magazine

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