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L’ITALIA
DEI COMUNI
successivamente, più volte ricostruita sulle rovine di un
tempio ancora precedente, dedicato a Giove pluvio – si
presenta elegante nella struttura, con un bel porticato che
introduce fisicamente e spiritualmente allo spazio sacro.
LAZIO
A risultare illuminato in maniera solenne è l’altare, in
fondo alla vasta navata centrale, con ampi rosoni laterali
da cui filtra una luce vivida, intensa che mette in risalto le
volte mirabilmente affrescate. Suggestiva anche la cripta,
spazio ancor più antico che presenta un ampio colonnato
al termine del quale vi è un altare di pietra.
La chiesa di San Tolomeo o chiesa del Rosario è costi-
tuita da un’unica navata con tre cappelle per lato in cui è
possibile ammirare altari lignei del Seicento ed una deli-
ziosa cupola.
Quella che si fa abbracciare anche al solo sguardo è la
piazza del Comune, con il Palazzo municipale che vi si
staglia rapendo lo sguardo. Qui, incastonata alla base,
troviamo la celebre fontana settecentesca scolpita nel
travertino, un’opera che porta la firma di Filippo Barigio-
ni, raffigurante la rocca di Nepi, dalle cui porte scorrono
abbondanti le acque di vita. Nel 1743 la Congregazio-
ne del Buon Governo autorizzò il Comune cittadino a
procedere al completamento dell’edificio, un passo che
diede però luogo ad un’annosa controversia tra proget-
tista e amministrazione. L’opera in seguito fu più vol-
te rimaneggiata per vari adeguamenti strutturali. Nello
stesso palazzo si trova oggi il Museo civico di Nepi,
che comprende reperti archeologici importanti insieme a
pregiatissime ceramiche.
Ed infine in un così ricco sfondo paesaggistico, artistico,
culturale e spirituale non si può che rimanere colpiti an-
che dall’elegante senso di accoglienza e gentilezza nepesi-
na, ospitalità che di fatto fa rima con convivialità.
Ma dove se non a tavola si ritrova questo importante trat-
to? Tanti i locali e i ristoranti che propongono le preli-
batezze legate alla genuinità dei prodotti del territorio.
La Rocca di cui sono ben visibili le mura e i bastioni difen- Specialità accostate alla saggezza e all’abilità tramandate
sivi strutturalmente cambiò nel Quattrocento, con l’arrivo nei secoli sino ad oggi. Qui la tradizione porta ad apprez-
di Rodrigo Borgia. Fu infatti fortificata la cinta muraria in- zare il salame cotto e la scapicollata, il formaggio locale
torno al maniero suddiviso a sua volta in tre diversi piani. dal gusto straordinario, i fegatini aromatici, fronne e pa-
La struttura rimase così fino all’arrivo di Pier Luigi Farne- tate, tanto per citare alcune tra le tante proposte. Per non
se, duca di Nepi che volle accrescere la potenza difensiva parlare dei deliziosi dolci come la crostata di visciole, i
del luogo aggiungendo due baluardi angolari. Il fortilizio è fagottelli di Natale e le celebri fave dei morti, biscotti sec-
oggi utilizzato come suggestivo sfondo per eventi e manife- chi di mandorle che si assaporano volentieri con sambuca
stazioni culturali di grande rilievo e risonanza. e con vin santo.
Le torri medievali si erigono raccontando un passato fat- Per chi in tutta semplicità volesse poi dissetarsi con l’ac-
to di avvistamenti, aneddoti, curiosità. Tra queste ricor- qua sorgiva del luogo potrà berla briosa e fresca, anche
diamo Torre di corte, Tor di Valle, le cosiddette case Torri direttamente da una fontanella dalla quale sgorga per al-
a pianta quadrata, solide, affidabili, severe. cune ore al giorno, briosa e fresca come il sorriso della
Visitando il centro storico di Nepi sono poi moltissimi i gente di questo incantevole centro della Tuscia.◆
piccoli gioielli della devozione come, ad esempio, la chie-
setta di San Vito, una gemma che è poco più che una
cappella, ricordata in un documento risalente al 1467 seb-
bene la struttura sia ben più antica.
Camminando per le strade della città si osserva come vi
siano minute quanto preziose gioie poste accanto a gran-
di tesori come quello della cattedrale di Nepi, intitolata
a Santa Maria Assunta. La chiesa sorta nel V secolo e
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