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L’ITALIA
DEI COMUNI
Palazzo Piersanti. Sede dell’omonimo museo e presenta al
suo interno capolavori di grande interesse. Il nucleo origina-
rio del palazzo è quattrocentesco ma nel XVI secolo un’altra
acquisizione trasformò la costruzione in un edificio rinasci-
MARCHE
mentale. L’attuale struttura è il risultato dell’accostamento
di tre plessi realizzati in epoche diverse convergenti infine
in un’unica realtà.
Museo dei reperti fossili. Questa esposizione permanente
è stata realizzata nel 2009 e contiene un’ottantina di pezzi di
grande valore scientifico provenienti in particolare dall’Afri-
ca, dall’America, dalla Cina e dalla Russia, offrendo informa-
zioni ed importanti spunti di approfondimento sull’origine
e sull’evoluzione della vita del pianeta.
I muri dipinti. La piccola ma bellissima frazione di Brac-
cano è quel che si può definire un museo a cielo aperto con
i suoi tanti colorati murales. Il borgo rappresenta altresì la
tappa di partenza per coloro che desiderino visitare l’Abba-
zia di Rotis proseguendo poi fino alla suggestiva e gorgo-
gliante cascata della gola di Jana.
Un dedalo di possibilità culturali, ma anche idee legate
all’outdoor. A Matelica sono tante le proposte naturalistiche
per conoscere, ad esempio, la Riserva naturale del Monte
Canfaito e del Monte San Vicino. All’interno di quest’area
è stato creato un parco accessibile da quattro diversi varchi
che offre bellissimi percorsi lunghi oltre 30 chilometri e che,
di tratto in tratto, si ricongiungono gli uni agli altri. Sui
rilievi vi è poi l’Anello dei Monaci con ben sette itinerari di
trekking che propongono spunti paesaggistici ed esperien-
ziali di grandissimo interesse raccontando la storia del luogo
attraverso il paesaggio inciso come un’opera d’arte dai filari
delle vigne del Verdicchio.
L’oro verde di Matelica è il Verdicchio. Questa ambrosia
dal 1967 è riconosciuta vino di denominazione d’origine
controllata ed è nella vastità compresa tra Monte San Vicino,
Monte Catria e le alture dei Sibillini che si estende l’area di
produzione del rinomatissimo vino. Questa è l’unica distesa
valliva del territorio marchigiano ad essere parallela al mare,
una caratteristica orografica che dà luogo ad un microclima
ideale per la viticoltura stessa.
Tra le produzioni locali un miele tra i più pregiati a livel-
lo internazionale. Matelica è detta Città del miele, un pro-
dotto che proviene prevalentemente dall’alta valle dell’Esino
tra le alture preservate dall’inquinamento che si alternano
alle verdi distese d’erba punteggiate di fiori spontanei colo-
corso della città. La facciata dell’edificio è originalissima ratissimi. Il miele di acacia, di castagno, il millefiori raccon-
poiché offre la successione in verticale delle finestre: ret- tano una lunga tradizione fatta di impegno, tradizione e in-
tangolari al piano nobile, quadrate al secondo piano, ovali novazione insieme, saperi e sapori che vivono e provengono
al mezzanino. Una ricca galleria che suddivide il piano no- da un ambiente bellissimo, curato, puro, incontaminato.◆
bile fu decorata da Giovanni Bonanni insieme a Mariano
Scanellare, così come evidenzia l’iscrizione posta su una
delle finestre presenti. Nella struttura non vi è alcun cor-
tile, ma il pianterreno presenta spazi coperti a crociera a
ricordare la florida attività commerciale della famiglia che
commissionò la residenza.
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