Page 61 - AMBIENTE N 122
P. 61

L’ITALIA
                                                                                                  DEI COMUNI





                                                                  Palazzo Piersanti. Sede dell’omonimo museo e presenta al
                                                                  suo interno capolavori di grande interesse. Il nucleo origina-
                                                                  rio del palazzo è quattrocentesco ma nel XVI secolo un’altra

                                                                  acquisizione trasformò la costruzione in un edificio rinasci-
                                 MARCHE
                                                                  mentale. L’attuale struttura è il risultato dell’accostamento

                                                                  di tre plessi realizzati in epoche diverse convergenti infine
                                                                  in un’unica realtà.
                                                                  Museo dei reperti fossili. Questa esposizione permanente
                                                                  è stata realizzata nel 2009 e contiene un’ottantina di pezzi di

                                                                  grande valore scientifico provenienti in particolare dall’Afri-
                                                                  ca, dall’America, dalla Cina e dalla Russia, offrendo informa-

                                                                  zioni ed importanti spunti di approfondimento sull’origine
                                                                  e sull’evoluzione della vita del pianeta.
                                                                  I muri dipinti. La piccola ma bellissima frazione di Brac-
                                                                  cano è quel che si può definire un museo a cielo aperto con

                                                                  i suoi tanti colorati murales. Il borgo rappresenta altresì la
                                                                  tappa di partenza  per coloro che desiderino visitare l’Abba-

                                                                  zia di Rotis proseguendo poi fino alla suggestiva e gorgo-
                                                                  gliante cascata della gola di Jana.

                                                                  Un dedalo di possibilità culturali, ma anche idee legate
                                                                  all’outdoor. A Matelica sono tante le proposte naturalistiche
                                                                  per conoscere, ad esempio, la Riserva naturale del Monte
                                                                  Canfaito e del Monte San Vicino. All’interno di quest’area
                                                                  è stato creato un  parco accessibile da quattro diversi varchi

                                                                  che offre bellissimi percorsi lunghi oltre 30 chilometri e che,
                                                                  di tratto in tratto, si ricongiungono gli uni  agli altri. Sui
                                                                  rilievi vi è poi l’Anello dei Monaci con ben sette itinerari di
                                                                  trekking che propongono spunti paesaggistici ed esperien-
                                                                  ziali di grandissimo interesse raccontando la storia del luogo
                                                                  attraverso il paesaggio inciso come un’opera d’arte dai filari

                                                                  delle vigne del Verdicchio.
                                                                  L’oro verde di Matelica è il Verdicchio. Questa ambrosia
                                                                  dal  1967  è  riconosciuta  vino  di  denominazione  d’origine
                                                                  controllata ed è nella vastità compresa tra Monte San Vicino,
                                                                  Monte Catria e le alture dei Sibillini che si estende l’area di
                                                                  produzione del rinomatissimo vino. Questa è l’unica distesa
                                                                  valliva del territorio marchigiano ad essere parallela al mare,

                                                                  una caratteristica orografica che dà luogo ad un microclima
                                                                  ideale per la viticoltura stessa.

                                                                  Tra le produzioni locali un miele tra i più pregiati a livel-
                                                                  lo internazionale. Matelica è detta Città del miele, un pro-
                                                                  dotto che proviene prevalentemente dall’alta valle dell’Esino
                                                                  tra le alture preservate dall’inquinamento che si alternano
                                                                  alle verdi distese d’erba punteggiate di fiori spontanei colo-


                 corso  della  città.  La  facciata  dell’edificio  è  originalissima   ratissimi. Il miele di acacia, di castagno, il millefiori raccon-


                 poiché offre la successione in verticale delle finestre: ret-  tano una lunga tradizione fatta di impegno, tradizione e in-

                 tangolari al piano nobile, quadrate al secondo piano, ovali   novazione insieme, saperi e sapori che vivono e provengono
                 al mezzanino. Una ricca galleria che suddivide il piano no-  da un ambiente bellissimo, curato, puro, incontaminato.◆
                 bile fu decorata da Giovanni Bonanni insieme a Mariano
                 Scanellare,  così  come  evidenzia  l’iscrizione  posta  su  una
                 delle finestre presenti. Nella struttura non vi è alcun cor-

                 tile, ma il pianterreno presenta spazi coperti a crociera a
                 ricordare la florida attività commerciale della famiglia che

                 commissionò la residenza.
                                                                                                                   59
   56   57   58   59   60   61   62   63   64   65   66