OFFIDA: un’oasi di storia, tradizioni e spirito green

Offida non è solo uno dei centri di origine medievale più affascinanti e culturalmente vivaci delle Marche. È soprattutto una cittadina che ha deciso di investire con determinazione sulla tutela del territorio e sulle fonti rinnovabili. Fa parte della Rete dei Comuni Sostenibili e di recente è stata premiata con la “Bandiera Sostenibile 2023”, riconoscimento che certifica la volontà degli amministratori di misurare il livello di sostenibilità dei propri territori

Offida è un piccolo Comune in provincia di Ascoli Piceno che vanta una percentuale di raccolta differenziata superiore al 70 per cento e 5 parchi fotovoltaici da 1 megawatt ciascuno che, da soli, producono buona parte dell’energia che l’intera comunità consuma. Una comunità attenta alla responsabilità ambientale, che ha scelto già da tempo di puntare sul turismo slow, quello improntato su una relazione più equilibrata con il territorio, sulle esperienze en plein air e sulle tradizioni locali da valorizzare. L’entroterra è infatti ricco di suggestivi sentieri naturalistici che sono stati tracciati recuperando gli antichi sentieri che portavano al paese. Percorsi per gli amanti del trekking attrezzati con panchine, segnaletica e cestini, da scoprire a piedi, in bici o a cavallo. Ma non basta. Con più di 1.100 ettari coltivati a vigneto, quest’area a cavallo delle valli del Tesino e del Tronto, è anche il centro della provincia di Ascoli Piceno con la maggiore superficie vitata e uno dei primi delle Marche. Una realtà rurale affermatasi negli anni per la qualità dei suoi vini e per una DOCG Offida caratterizzata da tre tipologie: Pecorino, Passerina e Offida Rosso.

Poi ci sono le tradizioni millenarie, quelle che la comunità ha saputo difendere e valorizzare. Come quella del Carnevale storico offidano, uno degli appuntamenti più sentiti dagli abitanti, capace di richiamare migliaia di turisti e curiosi. Qui non ci sono le classiche maschere e i carri allegorici da guardare, ma una festa popolare in grado di coinvolgere e travolgere chiunque. Inizia ufficialmente il 17 gennaio, giorno di Sant’Antonio Abate, e termina il martedì grasso, il giorno prima del mercoledì delle Ceneri. La maschera tipica è il “guazzarò”, costituita da un saio di tela bianca con fazzoletto rosso al collo, e ad animarlo sono le congreghe cittadine che, al suono delle loro fanfare, danno vita a piccole farse propiziatorie. Una festosa “maratona” popolare che ha tra i suoi momenti clou la caccia a “lu bov fint” del venerdì, con la folla spensierata che invade il centro fin dalle prime ore del mattino, e il corteo di canne ardenti – “vlurd” in dialetto – del martedì grasso, che chiude la festa.

Ma il Carnevale non è l’unico pretesto per scoprire questo borgo tra il mare e la montagna, conosciuto per un calendario degli eventi particolarmente ricco durante l’estate e per un’enogastronomia caratterizzata da prodotti tipici e vini di qualità. Dal punto di vista artistico, il vero gioiello cittadino è la Chiesa di Santa Maria della Rocca, che si staglia solitaria su una rupe a strapiombo sulla campagna ed è anche il primo monumento di Offida a colpire il turista quando sale lungo la strada provinciale. Un altro edificio a cui gli offidani sono affezionati è il Teatro Serpente Aureo, un piccolo gioiello all’interno del Palazzo Comunale facilmente riconoscibile per l’elegante portico quattrocentesco che si affaccia su Piazza del Popolo. Il suo nome trae origine da un tempio pagano di epoca preromana dedicato a un serpente – óphis in greco -, che leggenda vuole si trovasse proprio a Offida e dove l’animale veniva venerato per le sue proprietà taumaturgiche. Un mito che nel 1826 l’artista Giovan Battista Magini decise di dipingere sul prezioso sipario del palcoscenico ancora oggi conservato all’interno del teatro, insieme a molte attrezzature antiche come gli argani per le manovre e le macchine per riprodurre il rumore della grandine e del tuono. L’ex convento trecentesco di San Francesco ospita, invece, l’Enoteca Regionale delle Marche, l’unica enoteca riconosciuta dalla Regione, che viene utilizzata abitualmente per scopi socio-culturali e turistici.

Ambiente Magazine

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