Palazzolo è attraversata dal fiume Oglio, un corso d’acqua che ne è tratto distintivo urbanistico e iden-titario. L’agglomerato nasce in epoca tardo romana e ben lo rammenta il ponte in pietra che anticamente collegava importanti destinazioni della Pianura padana. L’Oglio divide la corte di Mura che guarda l’area bergamasca da quella di Palazzolo posto, invece, sulla sponda bresciana. Anticamente i due borghi, rivaleggiando per la maggiore conquista possibile del territorio, costruirono le rispettive fortificazioni che in seguito, con l’avvenuta unificazione verso la fine del XII secolo, costituirono una solida rete muraria. Una delle torri, chiamata torre del popolo o di San Fedele è alta oltre 90 metri e si aggiudica il primato di torre civica campanaria a sezione circolare più alta d’Europa.
Un centro ricco di storia e vitalità
La chiesa parrocchiale di Santa Maria Assunta è stata progettata dall’architetto Giorgio Massari e venne costruita su una precedente struttura. I lavori terminarono nel 1782, mentre la facciata fu realizzata anni dopo, nel 1848 su di un progetto dell’architetto Giovanni Donegani. La pianta della chiesa è a croce latina con tre navate. L’interno presenta un polittico del 1525 ad opera di Vincenzo Civerchio, una pala del 1620 di Grazio Cossali e un’Ultima Cena dipinta da Pompeo Battoni nel 1760.
L’attuale edificio della Pieve, dedicata a San Fedele di Como, patrono della città, è stato costruito nel XV secolo ed è oggi utilizzato come auditorium. La struttura è composta da tre navate e da un protiro cinquecentesco. Gli in- terni presentano affreschi del Campi da Cremona e di Pietro Marone. La chiesa sorge su due strutture sacre precedenti i cui resti sono visibili all’interno: la pieve originaria, costruita tra l VIII e il IX secolo, presentava un’abside semicircolare realizzata con ciottoli di fiume e laterizi di tipo romano; la seconda pieve realizzata, invece, nel XII secolo era dotata di due absidi in stile romanico e di una torre quadrata, posta sul lato meridionale.
Palazzolo, centro di grande attrazione e potenzialità, nel corso del tempo si espanse fino a vedere, tra il XVIII e il XIX secolo, il grande sviluppo dell’industria locale legato da una parte all’arrivo di imprenditori stranieri e dall’altra all’utilizzo dell’acqua del fiume rivolto, sempre più e sempre meglio, ad una serie di iniziative che andarono ad esprimersi con successo nel comparto tessile e in quello dei bottoni (la città è ricordata come sede del primo bottonificio italiano).
Molto belle alcune dimore in stile Liberty e tra queste Villa Lanfranchi che è divenuta da decenni di proprietà comunale. Oggi questo edificio è sede dell’omonimo fondo antico che raccoglie migliaia di volumi stampati tra la seconda metà del XV secolo e la metà dello scorso secolo. Una curiosità riguarda l’edizione della lettera di Galileo a Maria Cristina di Lorena, una delle copie del libro più piccolo al mondo, di dimensioni pari ad un minuscolo quadratino o per meglio coglierne la particolarità, rapportabile ad una zolletta di zucchero (1,7 X 1,1 centimetri). Un libro stampato a Padova nel 1897.
Tante le aree verdi della città tra le quali il Parco delle Tre Ville, ideale per soste e pic nic, e Parco Metelli che si apre lungo il fiume offrendo percorsi pedonali, attrezzature sportive, aree giochi per bambini, nonché campi dedicati alla pallavolo. Da parco Metelli passa il percorso ciclabile Oglio Tonale Po che nel 2019 ha ricevuto il riconoscimento di “pista ciclabile più bella” da parte della giuria dell’Italian Green Road Award, in occasione dell’evento Cosmobike Show tenutosi presso la Fiera di Verona e che vede nell’accostarsi al corso d’acqua una caratterizzazione paesaggistica certamente, ma anche culturale e sportiva. Il fiume è navigabile in canoa e in kayak tanto dall’avere dato vita da tempo ad una società sportiva dedicata, di cui fanno parte atleti di successo come la giovane paralimpica Veronica Yoko Plebani, che ha già conquistato diversi titoli a livello internazionale tra i quali la medaglia di bronzo nel triathlon a Tokyo