Sostenibilità nel piatto: cosa dobbiamo mangiare per salvare il Pianeta?

Non possiamo più negarlo: il modo in cui produciamo il cibo che mangiamo ha un impatto elevatissimo sull’ambiente e sugli ecosistemi in termini di inquinamento, di depauperamento delle risorse naturali, di degradazione del suolo, di emissioni di gas serra. Diversi studi hanno dimostrato che gli alimenti di origine vegetale hanno un impatto ambientale più basso, unito a costi più contenuti e a un minor impiego di risorse, pur continuando a garantire gli stessi standard di sicurezza alimentare degli alimenti di origine animale, decisamente più inquinanti. Ma noi consumatori siamo disposti a cambiare il nostro modo di alimentarci per salvare il Pianeta?

Una ricerca condotta dall’Università del New England ha messo a confronto cinque regimi alimentari che prevedono un ridotto o nullo consumo di carne e prodotti di origine animale tenendo conto di alcuni fattori – quali impronta carbonica, consumo di acqua e risorse, distruzione degli ecosistemi, benessere degli animali, impatto sulla nostra salute – al fine di scoprire quale sia la dieta vincente dal punto di vista ambientale che sia anche facilmente praticabile per gli esseri umani:

  1. Dieta mediterranea
  2. Dieta semi-vegetariana
  3. Dieta pescetariana
  4. Dieta vegetariana
  5. Dieta vegana

La dieta mediterranea è considerata l’opzione più sana dalla comunità medica (più sana anche della dieta onnivora) poiché associata a una ridotta mortalità per patologie quali ictus, infarto, diabete e alcuni tipi di cancro che hanno maggiori possibilità di insorgere se i consumi di carne (soprattutto quella rossa e quella processata) sono molto elevati. Anche le altre quattro diete si sono rivelate adeguate dal punto di vista nutrizionale – benché i due regimi alimentari di esclusione più rigida (quello vegetariano e quello vegano) necessitino di supporto medico per essere portati avanti e, talvolta, anche di un piccolo numero di nutrienti da integrare.

Eppure al giorno d’oggi ancora troppe persone, soprattutto nei Paesi occidentali, continuano a consumare prodotti di origine animale e a sottostimare i vantaggi di una dieta a base vegetale. Questo perché cambiare i modelli dietetici, le abitudini e i retaggi culturali può apparire come un’impresa molto ardua.

Continuando la loro indagine, i ricercatori hanno condotto un sondaggio su un campione di popolazione, intervistandolo sulle proprie abitudini alimentari e sulla propria disponibilità a cambiare dieta per ridurre il proprio impatto sull’ambiente.
Passare a un’alimentazione vegetariana o vegana, quindi, è sembrata la scelta meno praticabile perché troppo drastica e limitante. Al contrario il passaggio alla dieta mediterranea, che contempla ancora un minimo consumo di ogni cosa (anche di carne e pesce), sembra essere il compromesso più accettabile fra l’indisponibilità a rinunciare ai piatti della tradizione e la volontà di impattare meno sull’ambiente.

In questa immagini trovi un alimento che ritieni non sostenibile sul territorio italiano? Lascia un tuo commento anche su questo studio del 2022 dell’Università del New England. Grazie

Ambiente Magazine

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