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L’ITALIA
DEI COMUNI
Radicofani: meraviglioso tire a casa vicini e lontani. Nel centro del borgo, un luogo di
grande interesse sia spirituale che storico è la chiesa di San
Pietro risalente al XII secolo, poi restaurata dopo la seconda
guerra mondiale, dove è possibile ammirare opere di pregio
borgo ricamato in insieme ad alcune statue lignee, tra le quali la meravigliosa
Madonna con Bambino (1411) di Francesco di Valdambrino.
In prossimità della chiesa si apre un piazzale assai ampio
un paesaggio infinito che regala uno spettacolo unico: l’abbraccio del paesaggio
circostante.
Di epoca successiva è la posta Medicea, uno splendido edi-
ficio del XVI secolo che costeggia la Via Francigena, sorto
per ragioni prevalentemente strategiche e commerciali. Un
vero e proprio centro polifunzionale, destinato ad accoglie-
re i corrieri, i carri con le merci, oltre che i pellegrini bene-
stanti diretti a Roma. La posta fu edificata inglobando una
precedente costruzione che fungeva da rifugio di caccia per
il granduca Francesco I. La sua funzione fu poi quella di ri-
spondere alle esigenze di una più ricercata ospitalità. Qui in-
fatti soggiornarono, tra gli altri, Pio VI e Pio VII, l’imperatore
Giuseppe II d’Austria, Giacomo Casanova, Dickens, Thomas
Gray Stendhal, Goethe. Un’iscrizione ricorda come papa Pio
VII riposò presso queste stesse stanze, nella notte del 3 no-
vembre dell’anno 1804, diretto verso la Francia, dove avrebbe
incoronato Napoleone Bonaparte.
Un’estate tutta da vivere. A Radicofani nel primo fine setti-
mana di giugno si tiene la Festa degli antichi mestieri, che
fa da apripista alla riscoperta dell’artigianato locale andando
dalle prelibate ricette dei piatti tipici del borgo alla rievocazio-
ne della trebbiatura. Per le vie del centro storico le botteghe
richiamano l’attenzione dei visitatori presentando le ormai
rare quanto ricercate abilità di calzolai, fabbri, raffinatissi-
me ricamatrici. Insomma una full immersion nei virtuosismi
esperienziali tramandati di generazione in generazione.
La rassegna “I Giorni di Ghino” che nelle precedenti edizio-
ni, si è tenuta dalla fine di luglio alla fine di agosto, è condita
da eventi di grande richiamo con appuntamenti sempre nuovi
importanti reperti archeologici rinvenuti nel corso degli scavi che sanno catturare l’interesse di grandi e piccini.
eseguiti durante i lavori di restauro. Gli altri lati della strut- L’8 settembre, invece, si svolge il Palio del bigonzo, un even-
tura più antica mostrano resti di mensole a sostegno delle to di sapore medievale, che vede quattro contrade sfidarsi
travi delle torri d’angolo. Attorno alla rocca è possibile vedere trasportando i bigonzi (antichi contenitori di legno utilizza-
la prima cerchia della fortezza costruita con pietre da taglio. ti per la vendemmia), correndo lungo le strade del borgo per
L’aspetto, adesso come allora, è fiero e austero. raggiungere in tempo record piazza San Pietro. Lì il primo ad
La rocca rimase celebre sia in epoca medievale sia in quella arrivare sarà proclamato vincitore. Tradizioni, arte, storia, pa-
successiva, per essere stata il quartier generale di Ghino di esaggio contraddistinguono il borgo di Radicofani tanto che la
Tacco, nobile del XIII secolo, brigante e gentiluomo, nemico cittadina è stata insignita dalla bandiera arancione del Turing
giurato della vicina Siena, che batteva queste zone con i suoi Club per la valorizzazione del patrimonio culturale, la tutela
uomini per derubare i ricchi viaggiatori, facendolo tuttavia con dell’ambiente, la cultura dell’ospitalità, l’accesso e la fruibilità
un certo stile che lo portò ad essere paragonato, in seguito, delle risorse, la qualità della ricettività, della ristorazione e dei
ad una sorta di Robin Hood toscano. Ghino di Tacco e i suoi prodotti tipici. Qui tutto è bello e accattivante in ogni stagione,
accoliti, infatti, dopo aver teso l’imboscata ai pellegrini, li de- un territorio splendido che riesce a stupire i visitatori con i
rubavano soltanto di una parte dei propri averi lasciando loro suoi colori cangianti, i profumi e gli indimenticabili sapori.◆
quanto occorreva per sopravvivere, offrendo nondimeno un
pasto ai malcapitati prima che questi ripartissero. Ghino di
Tacco e le sue gesta vengono ricordate sia nel Decamerone, sia
nella Divina Commedia (Dante colloca Ghino nel Purgatorio).
Arrivando a Radicofani, luogo d’incanto sospeso tra storia e
leggenda, si rimane oggi colpiti da un paesaggio senza eguali,
da un’atmosfera accogliente e spontanea che riesce a far sen-
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