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Italia green


                 di Patrizia Maglioni

                  Castel Ritaldi: nel cuore



                  d’Italia tra l’azzurro



                  del cielo e il verde



                  intenso della campagna




























                  Il nostro territorio ha numerosi centri storici che potrebbero
                  essere valorizzati, promossi e fatti conoscere. A tal proposito
                  vorremmo proporre Castel Ritaldi come set per produzioni
                  cinematografiche in modo da favorire la divulgazione dei nostri luoghi



                          n borgo umbro che sembra uscito da una delle   stiche del territorio, una tradizione portata avanti da decenni
                          più belle storie, quelle con la reggia, gli eroi, i ca-  con cura e capacità che dà vita ad un prodotto dalle qualità
                          valli e i boschi incantati. Il castello c’è, altrochè   organolettiche straordinarie e dall’intensa sapidità fruttata.
                          se c’è, e come in ogni narrazione fantastica che
                U si rispetti è posto sulla sommità di un dolce ri-  Castel Ritaldi. prende il nome dallo splendido maniero dei
                 lievo ad osservare il paesaggio circostante e quello disegnato   Ritaldi. Qui nell’anno Mille risiedeva un nobiluomo che aveva
                 ai suoi piedi. Il paese di circa 3.000 abitanti dista meno di 20   poteri giurisdizionali sull’area comprendente numerosi forti-
                 chilometri dal capoluogo Perugia, altrettanti da Foligno, 15   lizi. Castel Ritaldi insieme a Colle del Marchese e a Castel San
                 chilometri da Spoleto e una quarantina da Assisi.  Giovanni faceva parte di un territorio chiamato “Normandia”,
                 La campagna è verde e profumata, punteggiata da uliveti e   una sorta di piccola provincia autonoma nell’ambito delle
                 vigneti che si alternano a sentieri di straordinario fascino tutti   proprietà della Chiesa. Tra alterne vicende, verso la fine del

                 percorribili a piedi, a cavallo o, per i più allenati, in bicicletta.  XII secolo Castel Ritaldi fu distrutto a causa dell’indomita
                                                                  belligeranza tra il potere imperiale e quello papale. A distanza
                 Le vie del Sagrantino. Tra i diversi cammini, alcuni passano   di qualche decennio venne ricostruito, ma fu durante la se-
                 da questo straordinario borgo permettendo di scoprire quan-  conda metà del XIV secolo che il maniero conobbe una vera
                 to vi sia di più caratteristico e di conoscere le cantine in cui   imperitura fortificazione anche attraverso il supporto di solidi

                 gustare il vino del territorio: il Sagrantino, il rosso di Monte-  bastioni esterni ancora oggi ben visibili a sigillo della storia.
                 falco, il Grechetto, il Trebbiano spoletino, poi... dulcis in fundo il
                 Sagrantino passito, il tutto accompagnato da deliziosi assaggi   Il borgo oggi. è pieno di vitalità e ricco di servizi. Un sali-
                 come, ad esempio, le bruschette impreziosite dall’olio extra   scendi di stradine che incantano arricchite di belle costruzioni

                 vergine di oliva o da quello proveniente dall’agricoltura biolo-  spesso adornate da balconi fioriti. Al centro dell’abitato vi è

                 gica locale. Una coltura che nasce dalla bontà e dalle caratteri-  la chiesa di Santa Marina, edificata tra il XIV e XV secolo.
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