Tessa Gelisio, conduttrice di Pianeta Mare e blogger di Ecocentrica, è un’imprenditrice e fondatrice dell’associazione forPlanet Onlus, aiuta le aziende a fare scelte sostenibili e sensibilizza il pubblico sui temi green, come energie rinnovabili, gestione dei rifiuti e sostenibilità

Famosa conduttrice e autrice televisiva, tra cui il mio amato storico programma Pianeta Mare e blogger di Ecocentrica, Tessa Gelisio, nata ad Alghero, come imprenditrice ed esperta di comunicazione aiuta le aziende nelle loro scelte per una maggiore consapevolezza ambientale e per imprese realmente sostenibili. Cresciuta in Toscana, ha iniziato fin da giovane il suo percorso come attivista in diverse associazioni ambientaliste (WWF, Amici della Terra e Legambiente) e centri per la tutela di specie selvatiche. Nel 2004 fonda e assume la presidenza dell’associazione di conservazione ambientale forPlanet Onlus. Come esperta di problematiche ambientali e sostenibilità, nel 2019 è vincitrice del premio “Top Italian Green Influencer” nella categoria Lifestyle. A partire dal 2021 è entrata a far parte del comitato dei promotori della Fondazione Symbola, presieduta dal presidente onorario di Legambiente Ermete Realacci.
Una riflessione sulla “sua” Sardegna per quanto riguarda le energie
rinnovabili?
In queste settimane ho seguito sulla stampa i dibattiti in corso e sono dell’opinione che bisogna realizzare una reale transizione energetica con tantissimi impianti diffusi su tutto il territorio, in modo particolare di piccoli impianti solari e termici a uso familiare, poi tantissimi impianti eolici non impattanti, ma prima di tutto non dimenticarsi mai che la prima fonte rinnovabile è quella risparmiata, su cui bisogna ancora fare tanto. Tanti impianti diffusi hanno numerosi vantaggi, oltre a quelli ambientali, sono molto più “democratici” e meno legati ai centri di potere in mano a un unico fornitore energetico. Ognuno deve essere messo nelle condizioni di prodursi la propria energia, sicuramente più economica e democratica.

Cosa si sente di dire a chi ha potere decisionale nella sua splendida regione?
Forse in Sardegna sono stati approvati tanti impianti senza prima delimitare dove andrebbero fatti. La Sardegna deve fare la propria parte in questa rivoluzione energetica essendo ricca di sole e di vento, sicuramente deve dare un contributo maggiore in confronto ad altre regioni meno fortunate da questo punto di vista. La “mia” regione vive della sua bellezza che va tutelata, trovando sempre un equilibrio con il maggior numero di pale eoliche e il rispetto del territorio. Per quanto riguarda le piccole e medie imprese del territorio nel settore agricolo, zootecnico e agroindustriale, credo che siano stati una ottima mossa gli incentivi per impianti fotovoltaici su edifici a uso produttivo, sono stati molto utili per chi ha difficoltà economiche e bisognerebbe fare ancora di più.

Cosa ne pensa della tutela e salvaguardia dei fiumi con monitoraggio dei rifiuti flottanti? Favorevole a costituire un osservatorio sui fiumi italiani?
Assolutamente favorevole, non solo costituire un osservatorio ma tantissimi progetti che intervengano concretamente con barriere e pulizie. La plastica nei fiumi è un grave problema oramai da tanto tempo. Una delle principali sfide di questo decennio. Dopo il monitoraggio necessitano velocemente di barriere e subito la pulizia e la gestione dei rifiuti rimossi. In Italia, ogni anno 14 miliardi di mozziconi di sigarette finiscono nell’ambiente.
Come sensibilizzare iniziative sul territorio contro l’abbandono dei mozziconi di sigaretta? Cosa ne pensa delle smoking area attrezzate?
Incredibile quante persone in barca disperdano in mare i mozziconi di sigarette, che con le loro sostanze cancerogene e nanoplastiche impattono negativamente sull’ecosistema marino. Negli ambienti urbani bisognerebbe realizzare molte smoking aree, sicuramente una soluzione positiva ma sono necessari più controlli per chi butta i mozziconi per terra, ulteriori regole per sanzionare chi si comporta male e produce danno all’ambiente.

Un grave problema anche l’abbandono degli pneumatici nell’ambiente che si decompongo in oltre 100 anni. Come intervenire dato che in caso di incendi gli pneumatici possono bruciare per diversi giorni emettendo fumi pericolosi per la salute? Ritiene necessarie risorse per la creazione di un sistema di tracciabilità lungo l’intera filiera degli pneumatici fino al consumatore?
Conosco molto bene questo problema perché da diversi anni mi occupo di comunicazione ambientale all’interno di aziende di questo settore, dove gli stock dei vecchi pneumatici non sono controllati come avviene invece ora su quelli nuovi dove i controlli sono diventati più accurati. Si tratta di una filiera oramai super controllata e ogni operatore deve dimostrare quanti ne escono e quanti ne rientrano per farli smaltiti correttamente. Il problema degli pneumatici abbandonati nei campi sono, in parte, quegli stock storici che nessuno prima controllava, una vera e propria marea, come quelli che entrano di nascosto in Italia, acquistati all’estero con canali non legalmente commerciali, che non risultano ai controlli e vengono poi abbandonati in natura o bruciati con danni ambientali enormi o smaltiti senza aver pagato le tasse.

Come rendere gli eventi pubblici realmente ecosostenibili e plastic free grazie alle nuove disposizioni e leggi?
Pienamente favorevole nel procedere in tal senso sui grandi eventi sportivi, culturali, musicali o fieristici, innalzando ancora di più gli obiettivi minimi e ridurre maggiormente la produzione di rifiuti. Non dimenticandosi anche dello spreco alimentare che avviene in queste kermesse. Ho occasione di partecipare a numerosi eventi, la situazione è migliorata, ma non abbassiamo la guardia specialmente sulle bottigliette di plastica e sui rifiuti di piccole dimensioni.
Alla fine della scorsa legislatura il Parlamento europeo ha approvato in via definitiva il regolamento sugli imballaggi e i rifiuti da imballaggi, dove sembra molto interessante imporre imballaggi compostabili.
Stabilito che tutti gli imballaggi devono essere riciclabili e che attualmente in alcuni settori non ci sono soluzioni alternative alla plastica conviene incentivare lo sfuso per utilizzarne il meno possibile e incentivare quelle compostabili, dove attualmente ho constatato esserci già delle alte performance.

L’educazione alimentare nelle scuole come importante leva di cambiamento per fornire ai giovani gli strumenti per diventare protagonisti del proprio futuro. Cosa ne pensa e quali progetti/attività vuole mettere in campo?
Sfortunatamente nelle scuole vedo che viene fatto ancora molto poco in questi ambiti educativi, anche ambientale e civile. Renderei obbligatorio questo triplice percorso, perché purtroppo non tutti i bambini vivono in contesti familiari favorevoli al tramandare una sana alimentazione per stare bene in salute. L’impatto ambientale è il cardine del rapporto uomo-terra. In Italia abbiamo la percentuale più alta in Europa di bambini obesi e diversi disturbi alimentari. Un controsenso se pensiamo che la famosa e diffusa Dieta Mediterranea è nata da noi. Bisogna aiutare le famiglie meno fortunate su tutti questi temi: alimentazione, ambiente e civile, con una maggiore pianificazione scolastica per “rispettare l’ambiente, gli altri e se stessi”.
In riferimento alla tutela dei polpi e degli ecosistemi marini, ha avuto esperienze nella sua attività di divulgazione con questi splendidi animali? Curiosità? Aneddoti?
I polpi sono straordinari. Con la mia trasmissione Pianeta Mare, parlo di vent’anni fa, ero andata alla Stazione Zoologica Anton Dohrn di Napoli dove studiavano l’intelligenza dei polpi, che è sconvolgente, riuscivano ad aprile barattoli e risolvere dei piccoli test matematici. Sono degli animali meravigliosi, che però quando vengono pescati patiscono per molto più tempo dei pesci, questo mi rattrista il cuore.

Prima di salutarci una domanda anche sulla sua vita professionale. Il suo impegno per l’ambiente oltre al blog di grande successo Ecocentrica e ai social?
Come presentatrice ho sempre il piacere di fare tantissimi eventi, come è avvenuto con ANTER per tanti anni e, anche quest’anno, per l’Energia dell’Italia con la premiazione delle scuole per il format di green education Il Sole in Classe, che ci ha fatto conoscere con il mio libro sui Green Jobs e analoga stima nei confronti di Rifkin e delle sue teorie sullo sviluppo sostenibile. Vi sono poi altre convention con aziende in cui siamo sempre più numerosi, informati e consapevoli, mi piace molto parlare a platee così sensibili ai nostri comuni temi. Gli stessi che tratto nel mio blog Ecocentrica, che nasce per indurre le persone a diminuire il loro impatto ambientale, aumentando la qualità della loro vita con tanti piccoli gesti quotidiani. Dobbiamo pensare che quello che facciamo viene moltiplicato per 8 miliardi di persone sulla terra: se ognuno di noi facesse un gesto per l’ambiente avremmo un mondo migliore. Troppo spesso diamo tutta la colpa alle imprese e alla politica, ma i politici li votiamo noi e le imprese le “votiamo” noi con le scelte negli acquisti. Compriamo e votiamo per chi è più amico dell’ambiente, dobbiamo imparare a comprare in maniera diversa, premiando i sistemi produttivi che garantiscono una maggiore sostenibilità ambientale. Ogni giorno, come cerco di insegnare anche sui miei social, bastano piccoli gesti per modificare le abitudini ed essere a basso impatto ambientale, che non vuol dire vivere nelle grotte, ma prendere il meglio del passato e del presente, essere moderni: una vita più sana, più etica e più ecocentrica.

Nel blog Ecocentrica www.ecocentrica.it e sui social di Tessa Gelisio, quotidianamente sono trattati gli aspetti della vita che hanno un impatto ambientale e che possono essere proattivi per il bene del pianeta, degli altri e di noi stessi, proprio in maniera ecocentrica: www.facebook.com/TessaGelisio