All’ingresso della valle del Velino si trova uno dei borghi più belli del Lazio. Una città- fortezza di epoca tardo medievale ricca di storia, conosciuta per essere il punto di partenza dell’acquedotto del Peschiera e per ospitare la scuola nazionale per la formazione dei Carabinieri Forestali. Nei dintorni sono visitabili le splendide terme di Vespasiano
Cittaducale è uno dei borghi più belli della provincia di Rieti. Una città fortezza di origine tardo medievale immersa nella natura intatta della Valle del Velino. Un lembo di terra tra Lazio e Abruzzo capace di regalare paesaggi diversi e ricchi di attrattive in ogni stagione dell’anno. Un paesaggio che l’abbondanza d’acqua ha reso rigoglioso e dove, per chi ha voglia di camminare, è piacevole andare alla scoperta di fonti e ruscelli. Nel comune di Cittaducale sgorgano infatti le Sorgenti del Peschiera, le seconde in Italia per portata e tra le più importanti d’Europa, che incanalate in un’ardita opera di ingegneria idraulica riforniscono di acqua potabile la Capitale.
La fondazione nel XIV secolo. Cittaducale è stata fondata nel 1308 da re Carlo II d’Angiò e per la sua posizione di confine ha sempre rappresentato il baluardo più seentrionale del Regno di Napoli. Ancora oggi la comunità ricorda gli Angioini e la sua fondazione con un mese intero di festeggiamenti e rievocazioni storiche conosciuto come Agosto Angioino. È stata sede vescovile e dagli aragonesi oenne anche il privilegio di battere moneta, tuttavia quella di Cittaducale non è mai stata una storia tranquilla: dovette sostenere continue lotte contro Rieti a difesa del Regno di Napoli e Il 7 marzo del 1821 fu anche teatro della battaglia Rieti-Antrodoco, considerata la prima del Risorgimento italiano.

Dentro le mura storiche. La visita al centro storico di Cittaducale è particolarmente piacevole e suggestiva. Cuore pulsante è Piazza del Popolo, luogo di ritrovo di civitesi e visitatori: qui si affacciano la Chiesa di Santa Maria del Popolo con la sua elegante facciata gotico-romanica, la Chiesa di Sant’Agostino e il Palazzo della Comunità con la Torre Civica, conosciuta anche come Torre dell’Orologio. Importante anche la Chiesa e il Monastero delle monache benedettine di Santa Caterina d’Alessandria, al cui interno è presente un museo di oggetti sacri e una biblioteca, e la Chiesa di San Vittorino, nei pressi della frazione di Cotilia, lungo la Salaria, nota anche come “la chiesa sommersa” o “la chiesa che sprofonda”. L’edificio fu ultimato nel 1613, ma il terreno su cui era stato costruito cominciò subito a sprofondare per l’affiorare dal pavimento di una sorgente sotterranea. Della struttura rimangono un imponente frontone seminascosto dalla vegetazione e alcune vestigia molto suggestive, a cui è possibile accedere con l’ausilio di vecchie passerelle di legno.
L’epoca romana. Fu, del resto, la ricchezza d’acqua e la presenza di sorgenti sulfuree a fare del territorio di Cittaducale un posto molto apprezzato dagli antichi romani. L’imperatore Vespasiano, che qui aveva una villa, vi fece erigere un imponente complesso termale i cui resti sono localizzati presso la frazione di Cesoni. A due passi dalle Terme di Vespasiano, c’è il Lago di Paterno, un bacino di origine carsica conosciuto nell’antichità come Lacus Cutiliae. Sul lago, ritenuto sacro, emergeva un’isoletta galleggiante in cui era situato un santuario dedicato alla dea Vacuna, divinità degli antichi sabini, poi adottata anche dai romani, protettrice delle sorgenti. E per chi vuole ristorarsi e apprezzare i sapori locali? C’è solo l’imbarazzo della scelta in una cucina tradizionale, semplice e saporitissima. La proposta migliore sono le ‘Sagne alla molinara’, prelibatezza dell’arte culinaria civitese, squisita anche se composta da ingredienti poveri. E poi, ma solo nella giusta stagione, castagne e vin brulé.

La Scuola dei Carabinieri Forestali. Cittaducale è sede della prestigiosa scuola per la formazione dei Carabinieri Forestali, che costituisce la principale struttura a livello nazionale per la formazione dei difensori del patrimonio più prezioso che abbiamo, la natura. Al suo interno è ospitato un museo storico con cimeli, armi e uniformi che raccontano la storia di quello che fino al 2017 era il Corpo Forestale dello Stato. La scuola si relaziona anche con il mondo scolastico e universitario per promuovere il rispetto ambientale tra le nuove generazioni.