Best Fruit&Veg Box, il premio per la migliore scatola in carta e cartone per il settore ortofrutticolo

Si chiama Best Fruit&Veg Box. È il premio per la migliore scatola in carta e cartone per il settore ortofrutticolo. Notorietà al trade e strumento valoriale sul prodotto sono gli obiettivi e magari domani sarà anche un premio ambito. Iscrizioni entro il 31 dicembre 2023!

Ci può essere il desiderio di analizzare, stimolare e portare l’attenzione su un tema, così come una particolare sensibilità su un particolare ambito, o ancora la volontà di aggregare riflessioni e ispirazioni su un contenuto specifico, o infine la voglia di stimolare la comunità sui temi di interesse. Penso a questo quando immagino le motivazioni che stanno alla base dell’istituzione di un premio per le realizzazioni migliori, libri, film, stampe, opere in genere che siano. Nasce dalla volontà di stimolare le menti più predisposte a canalizzare ispirazioni e sforzi in una specifica direzione.

Immaginare le nuove funzioni che deve avere l’imballaggio e innovare coerentemente alle necessità del mercato è il mantra di chi, come noi, è impegnato nel packaging. Tra queste funzioni per le confezioni emerge sempre più evidente quella di veicolare messaggi e informazioni, di contribuire alla comunicazione valoriale del prodotto e, più in generale, di essere uno strumento coerente con la marca, oltre che garantire una efficace visibilità in punto vendita.

Per un prodotto buono serve in sostanza un vestito per farsi notare. Accade per tanti prodotti, nel lusso da sempre, e oggi sempre più anche nel food. Per le scarpe da uomo formali si telano le scatole, si usano timbri a secco in 3D per riprodurre i marchi, ogni singola scarpa ha la propria mono sacca in tessuto, ci sono folder con la storia di brand e modello, le forme, per i marchi più esclusivi sono di legno e il rivestimento interno della scatola è da scrigno da orafi, piuttosto che da calzari da cammino. La scatola così diventa anch’essa parte dell’esperienza di acquisto, non va buttata ma rimane a far mostra di sé nella scarpiera, a testimonianza immediata del contenuto prezioso che contiene.

Nel food tutto questo non può accadere con lo stesso impatto, anche se nel mercato vitivinicolo alcune cantine già non scherzano, se non altro per il tipo di utilità ricorrente e quotidiana del prodotto, ma tanto si fa già. È acclarata l’identificazione cromatica nel reparto pasta secca, dove ogni brand ha il suo colore, anzi qualcuno ne ha aggiunto un altro, il granata oltre al blue, per identificare la propria pasta trafilata al bronzo. L’intensità di investimento sulla cura delle confezioni è quindi diretta conseguenza delle politiche di marca.

Sappiamo che sul tema il settore ortofrutticolo non brilla rispetto ad altri ma, anche in questo caso, ci sono segnali di un cambio di passo. Tralasciando l’esotico, che da tempo è presidiato da grandi multinazionali con brand arcinoti, così come il comparto melicolo, in cui ci sono i brand con la più alta notorietà spontanea, su altri prodotti c’è un deciso fermento. Su angurie e meloni si sta investendo molto, così come prodotti apparentemente più basici, come patate e cipolle, hanno i propri brand di riferimento. Ma anche arance e agrumi in genere, kiwi e pomodori hanno visto crescere nel recente passato le proprie marche. Ci sono poi gli ortaggi, storicamente unbranded, che hanno anch’essi i propri brand di riferimento, si pensi al finocchio, alla zucchina, senza dimenticare i radicchi, per i quali i consorzi di tutela la fanno da padrone.

La marca è la strada della creazione del valore, da ciò consegue la differenziazione cromatica in punto vendita, la facilità di essere trovati e scelti, le motivazioni per essere riacquistati. Come si può costruire valore in un reparto cromaticamente omogeneo, dove tutto si appiattisce e con fatica si costruiscono le scale prezzi? Sì perché le casse pensate per trasportare solo peso di prodotto indefinito non contribuiscono a creare valore. La crescita costante in ortofrutta del confezionato, ormai sopra al 40% nelle moderne superfici, ne è la prima dimostrazione, così come la forte attenzione all’impiego di materiali rinnovabili.

Per tutti questi motivi credo quindi che le confezioni in ortofrutta abbiano un grande ruolo e meritino attenzione, per contribuire al meglio a valorizzare il prodotto che contengono. Si trovano già sul mercato confezioni a tiratura limitata per celebrare un particolare prodotto o per valorizzarlo al meglio, così come nel percorso di affermazione della marca, specie nel trade, si investe sempre di più su scatole da ricorrenza, che sono al contempo esempio plastico del posizionamento aziendale e al contempo del potenziale di offerta.

Nasce da queste premesse l’idea di realizzare un premio per le migliori confezioni in cartone ondulato che a vario titolo si realizzano nel settore ortofrutticolo, riservato agli utilizzatori: dalle gift box da ricorrenza alle scatole evento, dalle confezioni a tiratura limitata a quelle iper personalizzate, nel segno della creazione del valore attraverso la confezione. Media partner dell’iniziativa è Myfruit, che si occuperà di tutta la parte di promozione e di comunicazione. Le iscrizioni sono aperte da pochi giorni, chiuderanno il 31/12/2023 ma sono arrivate già le prime candidature.

Il regolamento lo trovate a questo link e per iscriversi basta seguire le indicazioni o scrivere a questa mail premiogiftbox@bestack.com. Le scatole partecipanti saranno valutate congiuntamente da una giuria di esperti, che a breve sarà svelata, e da una votazione on-line. La scatola vincitrice sarà premiata a Berlino, durante la fiera Fruit Logistica, mercoledì 7 febbraio 2024 alle ore 16.30 in un evento dedicato che si svolgerà Piazza Italia, la collettiva gestita da CSO Italy, nel padiglione 2.2. In palio per il vincitore una ripiantumazione di alberi per lasciare una impronta positiva e verde nel pianeta. Il 2023 è l’edizione zero, ma lavoriamo perché diventi, con l’aiuto di tutti, un premio ambito e agognato da tanti.

Fonte news >>> Premio packaging settore ortofrutta (bestack.com)

Ambiente Magazine

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