L’attesissimo esito della votazione svoltasi ieri, 12 agosto, è arrivato ed ha avuto un esito chiaro e nettissimo: i sindaci dei Comuni appartenenti al consorzio ATO Bacchiglione hanno votato e approvato le zone di salvaguardia dei pozzi idropotabili di Dueville e Villaverla, bloccando così quasi certamente il nuovo impianto di Silva Srl a Montecchio Precalcino. 78 sono stati i sindaci votanti, di si cui ben 76 a favore, 2 astenuti e nessun contrario. Era necessario il quorum di 1/3 rispetto alla popolazione rappresentata dai sindaci, che è stato agevolmente superato con una popolazione rappresentata da 78 su 135 sindaci, pari a 887.695 abitanti.

La nuova zona di salvaguardia è stata delimitata attraverso un approfondito e dettagliato studio idrogeologico, condotto da Sinergeo per AcegasApsAmga. La zona individuata coinvolge parte dei comuni di Dueville, Villaverla, Thiene, Sarcedo e Montecchio Precalcino, più precisamente la parte di territorio a nord rispetto ai pozzi che forniscono acqua a Padova, Abano Terme, Piove di Sacco e altri 9 comuni tra padovano e veneziano.
Si tratta della prima zona di salvaguardia approvata, almeno per quel che riguarda il consorzio ATO Bacchiglione; in questo caso vengono protetti i pozzi del gestore acquedottistico padovano AcegasApsAmga. A 19 anni dal decreto legislativo 152 del 2006 e a 6 dal decreto regionale 1621 del 2019, le zone di salvaguardia di Dueville e Villaverla sono quasi giunte all’approvazione finale. Ora l’ultima parola ce l’avrà la Regione Veneto, che dovrà recepire tali aree e inviare la prescrizione ai comuni coinvolti per l’attuazione delle nuove normative.
Quando saranno definitivamente approvate, all’interno di queste zone saranno vietati:
- dispersione di fanghi e acque reflue, anche se depurati;
- accumulo di concimi chimici, fertilizzanti o pesticidi;
- spandimento di concimi chimici, fertilizzanti o pesticidi;
- dispersione nel sottosuolo di acque meteoriche proveniente da piazzali e strade;
- aree cimiteriali;
- apertura di cave che possono essere in connessione con la falda;
- apertura di pozzi ad eccezione di quelli che estraggono acque destinate al consumo umano;
- gestione di rifiuti;
- stoccaggio di prodotti ovvero sostanze chimiche pericolose e sostanze radioattive;
- centri di raccolta, demolizione e rottamazione di autoveicoli;
- pozzi perdenti;
- pascolo e stabulazione di bestiame che ecceda i 170 chilogrammi per ettaro di azoto presente negli effluenti.
L’emendamento approvato ha accolto una richiesta avanzata dal Comune di Thiene, che chiedeva di prevedere l’istituzione di un tavolo di lavoro tecnico per la definizione delle linee guida relative agli interventi. Parzialmente accolta poi un’altra richiesta del sindaco thienese Michelusi. Questa prevede che “le spese che si rendessero necessarie per gli adeguamenti e ricollocamenti delle attività presenti nelle aree di tutela allargata, trovino collocazione tra le voci di costo coperte dalla tariffa”. È stata poi prevista “la possibilità di utilizzare parte dell’avanzo di amministrazione del Consiglio di Bacino Bacchiglione per fornire un eventuale contributo alle attività dei Comuni territorialmente coinvolti”.
Impianto di rifiuti Silva è all’interno della zona: vietata gestione di rifiuti e stoccaggio di sostanze chimiche. ATO: da considerarsi già approvata definitivamente
Proprio all’interno della zona individuata e approvata dai sindaci si trova l’insediamento di Silva Srl, presso cui la stessa ditta ha chiesto alla Provincia di Vicenza di poter costruire un impianto di rifiuti pericolosi (in particolare sono stati richiesti la sterilizzazione di rifiuti ospedalieri infettivi e un deposito di rifiuti pericolosi tossici). All’interno della zona, tuttavia, tale impianto sarà vietato per legge, poiché non saranno concessi la dispersione nel sottosuolo di acque meteoriche proveniente da piazzali e strade, l’apertura di pozzi, la gestione di rifiuti, lo stoccaggio di prodotti ovvero sostanze chimiche pericolose e sostanze radioattive e la presenza di pozzi perdenti.
Il procedimento VIA in corso in Provincia sull’impianto di Silva è dunque interconnesso con l’attesa approvazione finale della Regione del Veneto delle zone di salvaguardia, che potrebbe arrivare con tempi non ancora definiti. L’avvio del tavolo dei servizi in Provincia è atteso nel mese di settembre.
Nelle nuove osservazioni inviate recentemente da ATO Bacchiglione alla Provincia, il Consiglio di bacino ha riportato due sentenze del TAR Lombardia e TAR Calabria.
Quest’ultimo, in una recente sentenza, ha affermato che, “nel caso di dimensionamenti delle aree di salvaguardia, ciò che rileva, ai fini della corretta applicazione del principio di precauzione, è la completa analisi tecnica in merito alle presumibili conseguenze ed interferenze che possano scaturire su falde vulnerabili e protette”. In altre parole, in questa fase è da considerarsi discriminante l’analisi tecnica, effettuata in questo caso da Sinergeo, e dunque “lo scrivente ritiene di dover considerare le aree di salvaguardia come già assoggettate a vincolo”.
Il direttore di ATO Bacchiglione, ing. Corvetti, aggiunge poi che, vista la tipologia di attività di gestione di rifiuti pericolosi, all’interno di aree di salvaguardia degli attingimenti idropotabili, “si ribadisce che l’attività proposta dalla ditta Silva Srl risulta non compatibile con il quadro ambientale e il Consiglio di Bacino esprime la propria contrarietà riguardo alla realizzazione dell’attività in oggetto.”
Comitato Tuteliamo la Salute
Novoledo di Villaverla (Vicenza) – 13 agosto 2025