Audizione ISPRA alla Camera dei Deputati: il Progetto MER e l’importanza della nave oceanografica per il monitoraggio del Mediterraneo

Presso la Commissione Politiche dell’Unione Europea della Camera dei Deputati, il Prefetto Stefano Laporta, Presidente dell’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale (ISPRA) e la Dottoressa Maria Siclari, Direttore Generale dell’ISPRA, insieme all’ingegner Giordano Giorgi hanno presentato gli avanzamenti del Progetto MER (Marine Ecosystem Restoration). Con un investimento di 400 milioni di euro, il Progetto MER è il più ambizioso programma mai intrapreso in Italia per la salvaguardia e il ripristino degli habitat marini e costieri, parte integrante della Missione 2 del PNRR – Rivoluzione Verde e Transizione Ecologica.

Obiettivi e Interventi Chiave del Progetto MER

Il Progetto MER è stato descritto come una vera e propria rivoluzione nella gestione del patrimonio marino italiano, grazie a tre linee d’azione fondamentali:

  1. Ripristino degli habitat marini – Tra gli interventi di maggiore rilevanza, il progetto include il ripopolamento delle praterie di Posidonia oceanica nel Mar Tirreno, essenziale per la protezione delle coste dall’erosione e per la cattura del carbonio. Nel Mar Adriatico, ISPRA ha avviato la creazione di sette letti di ostriche per favorire il ripopolamento dell’Ostrea edulis, una specie con funzioni ecologiche simili ai coralli, che svolge un ruolo cruciale per l’ecosistema marino.
  2. Mappatura dettagliata della costa italiana e dei monti sottomarini – Utilizzando le più avanzate tecnologie disponibili, tra cui LiDAR, droni subacquei, sonar e multispettrali, il progetto sta mappando l’intera linea costiera e i 79 monti sottomarini italiani. Questi rilievi forniranno una base scientifica unica in Europa per la pianificazione sostenibile delle opere di difesa costiera e per la prevenzione dei rischi legati a cambiamenti climatici e fenomeni estremi.
  3. Rafforzamento della rete di monitoraggio marino – Una nuova rete di boe e stazioni radar in mare aperto permetterà di monitorare correnti, venti e dati meteo-marini, oltre a rilevare eventi sismici. Inoltre, viene rinnovata la Rete Ondametrica Nazionale e implementata una nuova rete di stazioni per la Laguna di Venezia, migliorando il monitoraggio del livello del mare e della qualità ambientale.

Peraltro questi interventi saranno utili non soltanto per la protezione dell’ambiente marino, ma anche per esigenze di difesa e promozione delle attività produttive legate al mare.

La Nave Oceanografica Maggiore (NOMR): Una Risorsa Strategica per l’Italia

Durante l’audizione é stata messa in luce l’importanza, nell’ambito dell’attuazione del progetto MER, della nuova Nave Oceanografica Maggiore da Ricerca (NOMR), progettata per fare dell’Italia un leader nella conoscenza e nella protezione dei fondali marini. La nave, dotata di tecnologia di avanguardia e di un sistema di propulsione ibrida diesel-elettrica, è capace di operare a profondità fino a 4.000 metri, permettendo ricerche senza precedenti. La NOMR sarà equipaggiata con veicoli sottomarini autonomi (AUV) e robot teleguidati (ROV), in grado di realizzare rilievi di alta precisione e mappature acustiche per identificare habitat marini e georisorse. La sua silenziosità e la certificazione “Quiet Silent” permetteranno di ridurre al minimo l’impatto sulla fauna marina, garantendo il massimo rispetto dell’ambiente. “La nuova nave oceanografica non rappresenta solo un fiore all’occhiello per l’Italia, ma un investimento cruciale per affrontare le sfide climatiche e ambientali nel Mediterraneo, un ecosistema tanto fragile quanto fondamentale per il nostro Paese” ha sottolineato il Presidente Laporta.

Gli interventi del Progetto MER sono già in fase avanzata e puntano a completare almeno 22 delle 37 azioni previste entro giugno 2025, secondo il cronoprogramma del PNRR. La collaborazione tra istituzioni, enti di ricerca e operatori economici coinvolti garantirà che il progetto MER resti un modello di eccellenza per la gestione sostenibile e innovativa degli ecosistemi marini italiani.

Roma, 13 novembre 2024

Ambiente Magazine

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