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l’Italia dei Comuni
niatura, interessante è entrare nelle due chiese: la Pieve
ed il Duomo. La Pieve di Santa Maria Assunta (IX secolo)
è, con molta probabilità, l’edificio di culto più antico del
Montefeltro, con mura in pietra arenaria appena anima-
te da lesene e piccoli archi. L’abside maggiore, più ampia
delle altre due, ingloba un terzo del perimetro di queste
ultime. A poca distanza dalla Pieve si trova il Duomo eret-
to nella seconda metà del XII secolo. Accedendovi colpisce
l’interno a croce latina, le tre navate divise da pilastri e co-
lonne ornate di bassorilievi all’altezza di ciascun capitello
simboleggiando i vizi e le virtù. L’atmosfera è comprensi-
bilmente raccolta, ma anche qui la storia di ogni pietra si
apre quasi ad un sussurro.
In Piazza Dante Alighieri fa mostra di sé Palazzo della
Rovere (XVII), oggi sede del Municipio cittadino. Non di-
stante si trovano Palazzo Nardini, dove nel 1213 il con-
te Orlando Cattani incontrò San Francesco per donargli
il Monte della Verna, luogo in cui fu edificato l’omonimo
santuario ed il Palazzo Mediceo (1521), sito del Museo
d’Arte sacra, nonché Pinacoteca. Qui tra i dipinti di inesti-
mabile pregio si distingue, tra altri capolavori, un trittico
attribuito sino ad oggi a Luca Frosino - Madonna del Car-
mine tra i Santi Leone e Marino ed un Cristo deposto – che
secondo la recente analisi di due importanti critici d’arte
potrebbe essere invece da attribuire addirittura alla mano
stessa di Sandro Botticelli. Non è dello stesso avviso il di-
rettore della Fortezza di San Leo che, pur sottolineandone
la mirabile bellezza evocativa, ritiene il dipinto non sia da
attribuire al grande maestro fiorentino. Le analisi del caso
sono tuttora in corso.
Sport e natura. Volendo visitare il territorio circostante
sono tante le possibilità e le attrazioni per gli appassio-
nati di sport all’aria aperta: dal trekking alle escursioni
in bicicletta. Il richiamo naturalistico è intenso così come
mirabolanti sono i prodotti del territorio. A Pietracuta,
frazione di San Leo, la sagra delle ciliegie ad esempio, ogni
anno rende briosa e profumatissima l’ultima settimana di
maggio.
L’enogastronomia del luogo è particolarmente ambita: tra
i piatti tipici non possono mancare la minestra di farro,
quella di ceci e maiale, le tagliatelle al tartufo di effluvio
e sapore straordinari, le tajine di agnello, le sfrappe o la
crostata di visciole per imperdibili desserts golosi. I vitigni
del territorio sono il Sangiovese, il Merlot, Cabernet, Sau-
vignon con procedure di vinificazione storiche attraverso
macerazione delle bucce con frequenti follature e fermen-
alternarono Malatesti e Montefeltro per poi andare (dopo tazioni in botti di legno. Qui tutto è storia, tutto è tradi-
due lustri di dominio fiorentino) ai Della Rovere di Urbino. zione virtuosamente e sapientemente protesa ad ascoltare
Negli anni a seguire la Fortezza ritornò alla Chiesa dive- e interpretare il battito contemporaneo di ogni esigenza di
nendo, nella destinazione d’uso, carcere e alloggio militare. cittadini e visitatori.◆
Oggi la Rocca seguita a narrare le antiche gesta e a rendere
vitali le pagine di storia del territorio attraverso l’esposi-
zione di diverse collezioni: da quelle risalenti al XVI seco-
lo a quelle dei due conflitti mondiali; dalla riproduzione
dell’affresco del Vasari che rappresenta la presa del Borgo
da parte dei Medici alle rassegne contemporanee.
Scendendo per visitare il borgo sottostante, quasi una mi-
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