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ettore energetico, settore idri-
co, anche se queste due stra-
Sottoponiamo agli attenti lettori di de non si intrecciano mai per
“Ambiente” un’analisi razionale che mette questioni temporali e di set-
a confronto i cambiamenti che il settore Store, i parametri con i quali si
energetico ha subito negli ultimi 20 anni, stanno verificando i cambiamenti nella
gestione e distribuzione del settore idri-
con l’evoluzione che il settore idrico si co, potrebbero alla fine apparire perfetta-
appresta a subire nel prossimo periodo mente uguali a quelli già avvenuti per il
settore energetico, mettendo in luce nu-
e di cui già è iniziato il processo merosi parallelismi e risultati già scritti.
Perché, dunque, i percorsi di questi due
settori, sembrano così simili? Perché i ri-
sultati e le conseguenze dal punto di vista
normativo, economico, finanziario, e so-
prattutto dei rincari delle spese, possono
risultare paralleli se non uguali?
La liberalizzazione del settore
energetico e le conseguenze
sulle tariffe
La storia del settore dell’energia elettrica in
Italia fonda le sue radici nel 1883, quando
a Milano fu costruita la prima centrale in
via Santa Radegonda, nei pressi del Teatro
La Scala. Questa centrale doveva servi-
re proprio all’alimentazione del teatro. Se
per lungo periodo si è avuta una soluzione
di nazionalizzazione dell’energia elettrica,
come ad esempio negli anni novanta, quan-
do la società ENEL era sì una Società per
Azioni, ma aveva come unico azionista il
Ministero del Tesoro, alle soglie del nuovo
millennio la situazione ha subito cambia-
menti sostanziali che hanno rivoluzionato
totalmente il comparto energia.
Infatti, nei primi anni 2000, con la libera-
lizzazione del mercato dell’energia, avviata
con il D.Lgs. 16 marzo 1999, n. 79, (che re-
cepiva la Direttiva 96/92/CE) meglio noto
come Decreto Bersani, è stato ufficialmente
avviato lo smantellamento del monopolio
esistente nel settore dell’energia elettrica, con
un progressivo processo di liberalizzazione
del mercato agli operatori privati.
Seguirono le direttive europee del 2003 e
2009 e tutti i relativi decreti attuativi che
portarono avanti il processo di liberaliz-
zazione che, oltre tutto, avrebbe dovuto
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