Mercoledì 13 marzo, il Parlamento europeo ha adottato le sue proposte legislative per prevenire e ridurre meglio gli sprechi di prodotti alimentari e tessili in tutta l’UE. • Obiettivi più ambiziosi per ridurre gli sprechi alimentari entro il 2030 • I produttori avranno maggiori responsabilità per i prodotti tessili, l’abbigliamento e le calzature • 60 milioni di tonnellate di rifiuti alimentari e 12,6 milioni di tonnellate di rifiuti tessili sono generati annualmente nell’UE • Meno dell’1% dei tessuti di tutto il mondo viene riciclato in nuovi prodotti |
Gli eurodeputati hanno adottato la loro posizione in prima lettura sulla proposta di revisione del quadro dei rifiuti con 514 voti favorevoli, 20 contrari e 91 astensioni. Obiettivi più severi per ridurre gli sprechi alimentari Secondo gli emendamenti adottati dal Parlamento, la direttiva prevede obiettivi vincolanti più ambiziosi di riduzione dei rifiuti da raggiungere a livello nazionale entro il 31 dicembre 2030: almeno il 20% nella trasformazione e produzione alimentare (invece del 10% proposto dalla Commissione) e il 40% pro capite nella vendita al dettaglio, nei ristoranti, nei servizi alimentari e nelle famiglie (invece del 30%). Il Parlamento ha richiesto inoltre che la Commissione valuti se debbano essere introdotti obiettivi più elevati per il 2035 (rispettivamente almeno il 30% e il 50%) e, se dovesse essere il caso di presentare una nuova proposta legislativa. Produttori a copertura dei costi di raccolta, cernita e riciclaggio dei rifiuti tessili I deputati concordano di estendere i regimi di responsabilità del produttore, attraverso i quali i produttori che vendono prodotti tessili nell’UE dovrebbero coprire i costi di raccolta differenziata, cernita e riciclo. Gli Stati membri dovrebbero istituire tali regimi 18 mesi dopo l’entrata in vigore della direttiva (rispetto ai 30 mesi proposti dalla Commissione). Le nuove norme riguarderebbero prodotti quali abbigliamento e accessori, coperte, biancheria da letto, tende, cappelli, calzature, materassi e tappeti, compresi i prodotti che contengono materiali tessili quali cuoio, cuoio, gomma o plastica. La relatrice Anna Zalewska (ECR, PL) ha dichiarato: “Il Parlamento ha elaborato soluzioni mirate per ridurre gli sprechi alimentari, come la promozione di frutta e verdura ‘brutte’, monitorare le pratiche di mercato sleali, rendere più chiara l’etichettatura delle date e donare alimenti invenduti ma consumabili. Per quanto riguarda i tessili, vogliamo includere anche prodotti non domestici, tappeti e materassi, così come le vendite tramite piattaforme online”. Il fascicolo sarà seguito dal nuovo Parlamento dopo le elezioni europee del 6-9 giugno. Ogni anno nell’UE vengono prodotti 60 milioni di tonnellate di rifiuti alimentari (131 kg per persona) e 12,6 milioni di tonnellate di rifiuti tessili. Solo abbigliamento e calzature rappresentano 5,2 milioni di tonnellate di rifiuti, equivalenti a 12 kg di rifiuti per persona ogni anno. Si stima che meno dell’1 % di tutti i tessuti in tutto il mondo siano riciclati in nuovi prodotti. Nell’adottare la presente relazione, il Parlamento risponde alle aspettative dei cittadini affinché l’UE applichi i principi dell’economia circolare e promuova misure contro lo spreco alimentare, nonché di attuare senza indugio un’ambiziosa strategia tessile sostenibile e di aumentare le norme ambientali, come indicato nelle proposte delle conclusioni della Conferenza sul futuro dell’Europa. |