Intervista in esclusiva al Direttore dell’Area Marina Protetta “Regno di Nettuno” per la protezione ambientale

L’AREA MARINA PROTETTA “REGNO DI NETTUNO” E’ LA PIÙ ESTESA DELLA REGIONE CAMPANIA CON UNA BIODIVERSITÀ SIGNIFICATIVA E UNA GEODIVERSITÀ UNICA NEL SUO GENERE

L’Area Marina Protetta “Regno di Nettuno” persegue la protezione ambientale, la tutela e la valorizzazione del mare che circonda le Isole di Ischia Procida e Vivara, nel Golfo di Napoli. Con i suoi 11.256 ettari  di superficie risulta la più estesa Area Marina Protetta della Campania e racchiude  al suo interno delle particolarità di enorme interesse naturalistico e non solo. Sviluppa programmi di studio, monitoraggio e ricerca nei settori  dell’ecologia, della biologia marina e dell’archeologia subacquea, al fine  di implementare la conoscenza del territorio marino-costiero. Abbiamo avuto occasione di intervistare il Direttore Antonino Miccio.

D. La presenza di rifiuti plastici nei mari e negli oceani è indubbiamente uno dei più pressanti problemi a scala globale del nostro tempo, e ridurla rappresenta una delle principali sfide dei prossimi decenni. Quali sono i vostri progetti ed impegni? E’ favorevole alla realizzazione di un Osservatorio sulle Aree Marine Protette italiane che ne curi la salvaguardia definendo gli standard di monitoraggio e di intervento? Anche nelle località del vostro Regno di Nettuno ci sono diverse associazioni di volontari a tutela del mare e dell’ambiente. Con quali collaborate?

R. La plastica in mare è una questione che conferma l’evidenza del detto “pensare globale e agire locale”. I due filoni che sviluppiamo sono: l’educazione ambientale; l’attività “fisica” di recupero realizzata tramite quattro spazzamare e l’impegno delle associazioni che puliscono le spiagge, almeno tra le sei e le otto volte all’anno, in occasioni di manifestazioni ad hoc.

Sono favorevole all’Osservatorio, con tutto quello di positivo che potrebbe derivarne, e pare che sia previsto qualcosa di simile nella modifica della 394.

Noi siamo molto aperti alle collaborazioni con tutte le realtà associative presenti sul territorio, soprattutto con riferimento alle attività di monitoraggio e pulizia dei fondali.

D. Relativamente all’abbandono dei mozziconi di sigaretta, come sensibilizzate iniziative sul territorio per una loro pulizia? Oltre alle innumerevoli sostanze cancerogene, i mozziconi contengono al loro interno nanoplastica e dispersi nell’ambiente impattano negativamente sulla catena alimentare. Cosa ne pensa della creazione delle smoking area, per il rispetto dell’ambiente e delle persone?  Riguardo il contrastare l’abbandono, dei pneumatici, anche sui vostri fondali capita di trovarne tanti?

R. Noi distribuiamo dei buttacicche che sono fondamentali per gestire il problema ed abbiamo realizzato cartelli di avviso installati sulle spiagge e sui traghetti. Le smoking area sono utili ma non rappresentano l’ideale delle nostre preferenze, sembrano quasi delle “riserve indiane”.

Qui, relativamente alla pulizia dei fondali, abbiamo trovato molto raramente dei pneumatici che erano quelli usati dai pescatori come parabordi delle loro barche. Un uso che, però, è diminuito nel tempo e, quindi, non incide significativamente.

D. Gli eventi pubblici rappresentano importanti occasioni per la diffusione di stili di vita ambientalmente corretti e rispettosi delle risorse. Concorda sul fatto che l’obiettivo principale sia minimizzare la produzione di rifiuti, in particolare, con la riduzione dell’impiego del monouso, principalmente in plastica?

R. Sì, sono d’accordo con quanto affermato e la riduzione dell’impiego del monouso rappresenta la parte fondamentale dell’attività di influenza della nostra AMP. In questo senso, è aumentata la sensibilità sia delle scuole sia degli enti locali del territorio. Il corpo docente, nello specifico, è molto sensibile a queste tematiche, molto di più di quello che si possa pensare.

D. Con riferimento all’educazione alimentare nelle scuole, urge un importante investimento che fornisca ai giovani gli strumenti per diventare protagonisti del proprio futuro. Cosa ne pensa di ciò e quali progetti/attività potete mettere in campo per l’alimentazione derivante da un mare più pulito e nuove generazioni più consapevoli?

R. L’educazione alimentare, soprattutto per i prodotti che vengono dal mare, è centrale per lo sviluppo di una pesca sostenibile. In passato, abbiamo coinvolto Slow Food e chef locali per la promozione del pescato stagionale, il cosiddetto “pesce povero”, poiché se non lo conosci, non lo compri e non lo cucini.

D. Rispetto alla tutela degli  ecosistemi marini ed in particolare dei Polpi, avete avuto esperienze, nella vostra attività di divulgazione, con questi splendidi animali? C’è qualche curiosità o aneddoto sul polpo, splendido animale molto intelligente?

R. Il polpo, ormai, è soggetto a una pesca feroce, essendo un alimento molto richiesto dappertutto, tanto che mi verrebbe di chiedere una speciale normativa per la sua tutela così come per quella del riccio di mare. Noi non abbiamo mai fatto interventi riguardanti questo fantastico animale, ma penso che sarebbe necessario sviluppare una puntuale divulgazione sullo stesso. Ciò in modo tale che, con riferimento all’attenzione nei confronti del polpo, tutto non si riduca soltanto nel rammentare il simpatico modo di dire “il polpo deve cuocere nel suo brodo”.

Prof. Enrico Flavio Giangreco, docente in Management e componente del Comitato scientifico AMBIENTE Comunità Sostenibili

Ischia, 26 agosto 2025

Ambiente Magazine

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