L’impresa altoatesina sempre più globale: oltre 4.600 collaboratori nel mondo
Il 2023 si è chiuso con 176 milioni di fatturato in più rispetto all’esercizio precedente. Il presidente Anton Seeber: «La crescita dev’essere sempre sostenibile, questa è la profonda missione del nostro agire». Dagli Stati Uniti alla Cina, le novità del 2024
Per il secondo anno consecutivo HTI migliora il proprio fatturato. Il bilancio 2023 del gruppo altoatesino protagonista a livello mondiale nel settore degli impianti a fune (Leitner, Poma, Bartholet ed Agudio), dei battipista, veicoli cingolati e gestione della vegetazione (Prinoth e Jarraff), dell’innevamento programmato e sistemi di abbattimento polveri (Demaclenko e Wlp), dell’energia eolica (Leitwind), dell’idroelettrico (Troyer) e della gestione digitalizzata dei comprensori sciistici (Skadii) segna infatti un nuovo record superando quota 1 miliardo e 477 milioni di euro con un +13% rispetto al 2022. Una crescita complessiva che accompagna quella di numerosi ambiti aziendali, dagli investimenti ai collaboratori. Se questi ultimi sono aumentati di quasi il 10% passando così a 4.656, distribuiti in tutto il mondo, sono gli investimenti in ricerca e sviluppo (38,8 milioni, nuovo record di Gruppo) e soprattutto quelli Capex – i beni durevoli – che toccano quota 59,2 milioni, e che di fatto raddoppiano quelli dell’esercizio precedente. Altro dato significativo è rappresentato dalle spese di formazione, fondamentali per un gruppo di eccellenza qual è HTI, che nel 2023 sono state di 2,7 milioni. Una cifra importante che consente alle numerose aziende di continuare ad essere ai vertici qualitativi dei rispettivi mercati di appartenenza.
«Le migliaia di eccezionali collaboratori che lavorano al nostro fianco in tutto il mondo – commenta il presidente di HTI Anton Seeber – hanno consentito al gruppo di ottenere ancora una volta dei brillanti risultati, di cui non posso che essere orgoglioso, ma soprattutto hanno permesso di dare vita a una crescita sostenibile che è la profonda missione del nostro agire. Uno sviluppo, il nostro, che continuerà a svolgersi all’interno di valori aziendali divenuti sempre più solidi, dall’innovazione alla sostenibilità passando per la diversificazione e l’internazionalizzazione».
Se l’eccellenza dei numeri fotografa in modo nitido il 2023 del gruppo di Vipiteno, a darne profondità e spessore ci pensano gli importanti progetti portati a termine, le commesse prestigiose, le innovazioni tecnologiche e i nuovi mercati raggiunti con Europa e Nordamerica a recitare un ruolo da protagonisti.
Si va dalla realizzazione della simbolica opera funiviaria dell’Alpine Crossing che grazie alla tecnologia Leitner ha collegato per la prima volta Svizzera e Italia tra Cervinia e Zermatt, alla iconica funivia mare-montagna di Kotor in Montenegro passando per le nuove funivie urbane di Città del Messico e di Santo Domingo e per gli 89 nuovi impianti invernali che hanno visto la luce in tutto il mondo ma ancora una volta con gli Stati Uniti a giocare un ruolo da protagonista. Per Prinoth il 2023 è stato l’anno dello sbarco dei modelli elettrici negli Usa ma anche dell’ampliamento delle sedi in Germania e Austria e dei cingoli realizzati nel nuovo centro produttivo in Slovacchia. Sempre in tema di novità e di innovazione, l’anno appena trascorso ha visto la messa in funzione del Ropetaxi di Bartholet a Films in Svizzera, con le cabine che si muovono autonomamente nelle stazioni, e la nascita delle ventole climatiche di Wlp per mantenere sempre verdi i campi da calcio. Anno di grandi risultati, il 2023, anche per Demaclenko e i suoi 2.500 generatori neve, per Leitwind che con i suoi impianti eolici ha fatto l’ingresso in tre nuovi mercati (Slovenia, Belgio e Turkmenistan) per il sistema di gestione degli skiresort Skadii ormai attivo in 500 stazioni sciistiche e per l’idroelettrico firmato Troyer che subito dopo l’ingresso in HTI ha visto arrivare nuove importanti commesse in Nepal, Georgia, incrementando di conseguenza il proprio fatturato.
Guardando all’anno in corso, sono numerosi i progetti che nasceranno o vedranno il proprio compimento nei prossimi mesi. Partendo dagli Stati Uniti, e più precisamente nello Utah sorgerà il nuovo centro produttivo di Leitner Poma of America, una struttura completamente sostenibile e alimentata da energia eolica destinata a fare scuola in tema di innovazione industriale. Ulteriore sviluppo del trasporto funiviario urbano, ormai una tendenza mondiale, con la terza linea di Manizales in Colombia e a Santo Domingo, e ben tre nuovi impianti in India. E poi focus su Cina – diverse opere funiviarie turistiche – e sull’Africa con impianti firmati Poma in Madagascar e Algeria. In Italia gli appuntamenti più importanti saranno senza dubbio l’avvio dei cantieri della prima cabinovia urbana del Paese a Trieste, il primo parco eolico targato Leitwind in Sicilia e la funivia per il trasporto delle mele che Leitner sta realizzando per Melinda in Trentino. Un anno, il 2024 che si concluderà, con un anniversario: i 90 anni di Troyer, azienda dell’idroelettrico entrata a far parte del gruppo nel febbraio del 2023.
HTI
Il Gruppo High Technology Industries (HTI) è protagonista a livello mondiale nel settore degli impianti a fune (Leitner, Poma, Bartholet e Agudio), dei battipista, veicoli cingolati e gestione della vegetazione (Prinoth e Jarraff), dell’innevamento programmato e sistemi di abbattimento polveri (Demaclenko e Wlp), dell’energia eolica (Leitwind), dell’idroelettrico (Troyer) e della gestione digitalizzata dei comprensori sciistici (Skadii). Presente con i propri prodotti in 89 Paesi sparsi nel mondo, il gruppo HTI conta 20 siti produttivi, 108 filiali e 138 centri di assistenza.