Al via la creazione di una commissione tecnica per affrontare il tema con basi scientifiche.
Con la conclusione dell’evento dello scorso 27 ottobre “Niente giustifica la caccia”, che oltre alle cento persone in presenza in sala ha registrato oltre 210.000 views in streaming, Fondazione Capellino rinnova il suo impegno contro il disegno di legge n. 1552, che intende modificare la normativa vigente sulla caccia (Legge 157/92). Il provvedimento, secondo la Fondazione, è profondamente distante dal sentire della maggioranza degli italiani, come dimostrano i sondaggi Ipsos e Piepoli presentati durante l’incontro (vedi link sotto).
Sotto la guida del Presidente Pier Giovanni Capellino, la Fondazione sta avviando la creazione di un gruppo di lavoro tecnico e super partes con l’obiettivo di affrontare l’argomento della caccia su basi scientifiche e nell’interesse generale del Paese, che fatica a ricavare le informazioni utili per approfondire questa importantissima materia. “La nostra intenzione non è abolire la caccia,” sottolinea Capellino, “ma intervenire con urgenza affinché le nuove normative non aggravino gli effetti negativi e inaccettabili di un’attività che incide in modo irreversibile sulla biodiversità e sull’equilibrio ambientale.” La nuova commissione si occuperà di analizzare il quadro attuale, identificare le esigenze reali di gestione del territorio e della fauna selvatica, e proporre un documento tecnico che indichi come possa essere trattato il tema nel rispetto delle diverse posizioni, ma con un unico principio guida: l’interesse collettivo e la tutela del patrimonio naturale.
La commissione avrà come finalità prioritaria la salvaguardia della biodiversità. Il suo lavoro, fondato su basi scientifiche e divulgative, sarà volto a fornire a cittadini e istituzioni strumenti di conoscenza oggettivi e indipendenti, per orientare decisioni politiche più consapevoli e rispettose del bene comune e della salute del pianeta e delle persone. Un ente super partes, autorevole e competente, che non sia influenzato dagli interessi di parte.
L’opinione pubblica è contraria al nuovo Ddl
Le ricerche condotte da Ipsos e Piepoli per Fondazione Capellino mostrano con chiarezza che la maggioranza degli italiani è contraria al nuovo disegno di legge. Gli intervistati si dichiarano preoccupati per la sicurezza, contrari alla sofferenza inflitta agli animali e molto sensibili alla tutela della biodiversità. È diffusa inoltre la convinzione che eventuali interventi di controllo della fauna selvatica debbano restare sotto la gestione di enti pubblici, non dei cacciatori. In generale, i cittadini chiedono che le istituzioni ascoltino il loro punto di vista e difendano la natura e il bene comune.
La posizione politica
Durante l’evento, l’On. Eleonora Evi, invitata da Fondazione Capellino a commentare il disegno di legge, ha dichiarato: “È opportuno affrontare un tema così sentito dalla popolazione insieme alla cittadinanza, non solo nelle sedi politiche. L’idea che la caccia possa essere funzionale alla conservazione della biodiversità non ha alcuna base scientifica. I danni causati dalla fauna selvatica non si risolvono con i fucili. Dobbiamo fermare questa riforma: è un tuffo nel passato, un errore gravissimo che non possiamo permetterci di compiere oggi.” Fondazione Capellino ha inoltre sensibilizzato il tavolo politico inviando i sondaggi Ipsos e Istituto Piepoli ai singoli parlamentari affinché potessero approfondire quando raccolto con le interviste ai cittadini.
La questione caccia è molto delicata e tocca gli interessi dell’intero sistema natura e convivenza umana: non può essere normata da decisioni, enti e associazioni di parte che faticano ad avere una visione lungimirante e libera da interessi corporativi.
La Fondazione, come organizzazione indipendente impegnata nella tutela della biodiversità e nella promozione di modelli di convivenza sostenibile tra esseri umani, animali e ambiente, non ha nulla da perdere né da guadagnare da questa battaglia. Ha però tutto da difendere: il diritto delle generazioni future a vivere in equilibrio con la natura.
Fondazione Capellino
Fondazione Capellino è un ente commerciale senza scopo di lucro che ha come finalità la salvaguardia della biosfera e in particolare della biodiversità. La Fondazione si finanzia con il lavoro e non con le donazioni, in particolare con i profitti – dedotti i costi, quanto serve alla continuità aziendale e le tasse – maturati da Almo Nature benefit SpA, 100% proprietà della Fondazione Capellino. Sono coinvolte nel modello con apporti minori GFC S.r.l. ed Arum SpA.
Il modello è stato denominato dalla Fondazione Reintegration Economy. Un modello economico a tutti gli effetti. Fondazione Capellino fa parte, da ottobre 2025, di ENEF (Enterprise Network of Enterprise Foundations), ovvero la Rete Europea delle Fondazioni d’Impresa composta da un gruppo di fondazioni filantropiche indipendenti che possiedono e gestiscono aziende con l’obiettivo di perseguire finalità sociali e filantropiche a lungo termine, piuttosto che ottenere un profitto personale.