Ferragamo si impegna per la tutela della biodiversità in Toscana

Un progetto per preservare le razze bovine autoctone e sostenerne gli allevatori

Firenze, 9 Ottobre, 2025 Ferragamo annuncia il lancio di un progetto dedicato alla salvaguardia delle quattro razze bovine toscane a rischio di estinzione – Mucca Pisana, Garfagnina, Calvana e Pontremolese – nell’ambito del quale si impegna ad erogare un contributo economico a favore di alcuni dei piccoli allevatori locali che le custodiscono.

L’iniziativa, sviluppata in collaborazione con l’Università di Firenze (UNIFI) – Dipartimento di Scienze e Tecnologie Agrarie, Alimentari, Ambientali e Forestali (DAGRI) – e con il patrocinio della Regione Toscana, rafforza il ruolo di Ferragamo come attore impegnato nella tutela del territorio e della sua biodiversità.

Dal 2024, Ferragamo ha finanziato il progetto di ricerca “Sistemi di allevamento di razze bovine autoctone toscane a rischio estinzione: definizione di strategie di conservazione e valorizzazione a tutela del patrimonio di biodiversità”, condotto dal DAGRI con il supporto dell’Associazione Regionale Allevatori della Toscana (ARAT).

Lo studio ha mappato le aziende zootecniche attraverso il sistema ministeriale ClassyFarm, selezionando sette allevatori, individuati sulla base di eccellenti standard di benessere animale, che allevano in totale oltre 170 capi delle quattro razze a rischio estinzione. A partire da questi dati, Ferragamo ha contribuito a sviluppare un micro-sistema di incentivi economici per premiare le aziende che nel 2025 mantengono o incrementano i capi allevati rispetto al 2024.

I sopralluoghi condotti nell’ambito del progetto hanno evidenziato la relazione unica che lega allevatori e animali: gli animali vengono chiamati per nome, le dinamiche di gruppo rispettate, e in alcuni casi si mantengono pratiche storiche come la transumanza. Particolarmente rilevante è la presenza delle nuove generazioni, che scelgono di rimanere in azienda e di continuare questo patrimonio culturale e produttivo.

“La protezione della biodiversità e il supporto agli allevatori del territorio sono per noi priorità strategiche – afferma James Ferragamo, Chief Product Officer – Questo progetto rappresenta un passo concreto verso un sistema moda capace di generare valore condiviso. Preservando le razze autoctone toscane, non solo proteggiamo un’eredità culturale e ambientale, ma sosteniamo famiglie e giovani allevatori, aiutandoli a costruire un futuro più solido per le loro terre.”

“Il progetto promosso da Ferragamo è un esempio concreto di come impresa, ricerca e territorio possano collaborare per tutelare un patrimonio identitario unico – dichiarano il presidente della Regione Eugenio Giani e la vicepresidente e assessora all’agricoltura Stefania Saccardi – Salvaguardare le razze bovine autoctone significa contribuire a mantenere vivo un equilibrio prezioso tra uomo e natura e valorizzare la storia delle nostre comunità rurali. La Regione Toscana continuerà a sostenere iniziative di questo valore, capaci di unire tradizione e innovazione.”

“Esistono molti modi per salvaguardare la biodiversità e gli ecosistemi agricoli – dichiara il Professor Riccardo Bozzi, Presidente della Scuola di Agraria di UNIFI – Uno tra i più efficaci è la tutela delle razze locali, promuovendo le economie del territorio. Gli incentivi economici sono fondamentali e il contributo di Ferragamo rappresenta un importante segnale di sostegno all’attività degli allevatori nella salvaguardia delle razze autoctone.”

Inoltre, questo impegno si inserisce nel rafforzamento della strategia di sostenibilità di Ferragamo all’interno del territorio valoriale ed emozionale che da sempre lo rappresenta – e cioè la Terra – come celebrato dalla capsule collection “Back to Earth”, lanciata il 22 aprile 2025 in occasione della Giornata della Terra.

Salvatore Ferragamo S.p.A., fondata nel 1927, è uno dei principali operatori del settore del lusso internazionale. L’Azienda crea, produce e distribuisce collezioni di calzature, pelletteria, abbigliamento, seta e accessori per uomo e donna, oltre a occhiali, orologi e profumi in licenza. Il brand continua a reinterpretare l’heritage del fondatore con creatività, innovazione e savoir-faire Made in Italy. Questa visione ha portato Ferragamo a intraprendere una strategia di sostenibilità strutturata su cinque direttrici integrate nel modello di business (https://sustainability.ferragamo.com/it). L’impegno è stato riconosciuto a livello internazionale: l’azienda è risultata la prima realtà italiana del settore Textiles, Apparel & Luxury Goods nella classifica Climate Leaders 2025 in Europa del Financial Times e Statista, e tra le 22 imprese italiane nella classifica delle 500 aziende più sostenibili al mondo secondo TIME Magazine e Statista.

La Regione Toscana è l’ente istituzionale che governa e coordina il territorio toscano, promuovendo lo sviluppo sostenibile, la tutela ambientale, la valorizzazione del patrimonio culturale e la coesione sociale. Attraverso politiche mirate alla salvaguardia della biodiversità, al sostegno delle comunità locali e all’innovazione responsabile, la Regione si impegna a garantire crescita economica e benessere diffuso. In linea con gli obiettivi strategici dell’Unione Europea, la Toscana porta avanti iniziative volte alla conservazione del patrimonio naturale e alla promozione di pratiche sostenibili nei settori agricolo, ambientale e culturale.

L’Università di Firenze è un’istituzione pubblica che ha come fini l’alta formazione dei giovani, lo sviluppo della ricerca, la valorizzazione dei suoi risultati a favore delle persone, delle imprese e del territorio. L’Ateneo fiorentino è tra i più grandi nel sistema universitario italiano e offre tutti i livelli di formazione articolati in cinque aree disciplinari: biomedica, scientifica, delle scienze sociali, tecnologica, umanistica e della formazione. L’offerta formativa è articolata in 156 corsi di laurea (di primo, secondo livello e ciclo unico) di cui 15 in lingua inglese, organizzati in 10 Scuole. La popolazione universitaria è composta da circa cinquantunomila iscritti, un quarto dei quali proviene da fuori regione.

Dal novembre 2020 l’Università di Firenze fa parte del Consorzio EUniWell, l’Università europea del benessere, finanziata dall’Unione europea per esplorare nuovi percorsi di internazionalizzazione e creare l’Università europea del futuro. La dimensione internazionale di Unifi è testimoniata inoltre dagli oltre 500 accordi di collaborazione internazionale in circa 100 Paesi, dai 700 accordi Erasmus. Unifi ha sedi in vari punti della città e anche oltre l’area urbana con l’insediamento scientifico di Sesto fiorentino e le sedi di Empoli e Calenzano. Le attività didattiche sono decentrate a Prato e Pistoia.

Ambiente Magazine

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