Un laboratorio di sperimentazione tra natura, scienza e arte per studiare i benefici del verde nel contesto urbano
Promosso da BiM e dall’Università degli Studi di Milano-Bicocca, curato e ideato dal paesaggista Antonio Perazzi, lo studio mette in luce l’impatto positivo della vegetazione sull’ambiente urbano, per mitigare gli effetti del cambiamento climatico.
I primi risultati del progetto verranno presentati sabato 28 settembre, in occasione di BiM Fest e della Milano Green Week, all’interno del talk “Botanica Temporanea, un modello scalabile in tutte le aree metropolitane”, condotto da Antonio Perazzi e dall’Università di Milano-Bicocca.
Milano, 26 settembre 2024 – BiM – dove Bicocca Incontra Milano, il grande progetto di rigenerazione urbana nel cuore del quartiere Bicocca, annuncia i primi risultati del progetto Botanica Temporanea, un format ideato dallo studio Antonio Perazzi per la colonizzazione progettata da parte del verde delle aree in attesa di trasformazione. Nel contesto di BiM il format è stato attuato come laboratorio sperimentale e innovativo che unisce natura, scienza e arte . L’obiettivo è studiare i benefici del verde nel contesto urbano, elaborando al tempo stesso un modello di progettazione e gestione del verde virtuoso e all’avanguardia, esportabile in altre realtà cittadine. Il progetto, realizzato in collaborazione con l’Università degli Studi di Milano-Bicocca, è curato e ideato dal paesaggista Antonio Perazzi con l’intervento dell’artista Patrick Tuttofuoco.
I primi esiti del progetto saranno presentati al pubblico all’interno di un talk sabato 28 settembre dalle 11.00, in occasione di BiM Fest, il festival di Bicocca aperto gratuitamente alla cittadinanza e inserito all’interno della Milano Green Week, manifestazione promossa dal Comune di Milano dedicata a temi ambientali e alla cura del verde, con eventi diffusi che promuovono pratiche per il benessere di ambiente e cittadini.
Il talk Botanica Temporanea, un modello scalabile in tutte le aree metropolitane prevedrà quattro interventi: “Tre riflessioni brevi sulle piante di città” con A. Perazzi; “Una fonte di diversità e un modello di resilienza per gli interventi di rinverdimento urbano”, con Werther Guidi Nissim (Ricercatore presso UniMiB, Dipartimento di Biotecnologie e Bioscienze); “Proteggere la Biodiversità in un mondo di Cemento”, con Emiliano Pioltelli e Laura Buonafede (rispettivamente Ricercatore e PhD Student presso UniMiB, Dipartimento di Biotecnologie e Bioscienze); “Le temperature della superficie influenzano le temperature dell’aria”, con Riccardo Caste
llanza (Professore associato presso UniMiB, Dipartimento di Scienze dell’Ambiente e della Terra).
L’incontro sarà moderato da Giorgia Bollati, giornalista scientifica e ambientale che scrive per Pianeta 2030, Corriere della Sera. L’appuntamento è alle 11.00 presso il BiM Garden.
I primi risultati del progetto
Il progetto Botanica Temporanea interessa le due grandi aiuole rialzate al centro del BiM Garden – di 225 metri quadrati ciascuna – che sono state seminate e piantumate con specie vegetali differenti a marzo 2024, anche grazie al contributo della community di BiM, dell’Università e degli abitanti del quartiere Bicocca. Le aiuole vengono costantemente monitorate dai dipartimenti di Scienze dell’Ambiente e della Terra (DISAT) e Biotecnologie e Bioscienze (BtBs) dell’Università degli Studi di Milano-Bicocca, impegnati in analisi scientifiche tese a indagare l’interazione tra specie vegetali seminate e specie spontanee, la presenza di insetti impollinatori e microfauna e gli effetti della vegetazione sul clima e sulle temperature. La durata complessiva della sperimentazione è di 17 mesi, dal luglio 2023 a dicembre 2024.
L vegetazione: i campionamenti sulle aiuole di BiM
Il paesaggista Antonio Perazzi ha progettato, avvalendosi della collaborazione scientifica dei ricercatori di UniMiB, le aiuole e due allestimenti differenti, sfruttandone le diverse esposizioni alla luce solare: l’Aiuola 1 in condizioni di scarsa luminosità, l’Aiuola 2 ben esposta alla luce. Le specie vegetali sono state selezionate per le loro caratteristiche estetiche e funzionali, con particolare attenzione alla capacità di assorbire CO2, purificare l’aria e attrarre insetti impollinatori.
I risultati, ancorché parziali, evidenziano come la diversa disponibilità di luce influenzi il numero, la taglia e la varietà delle piante. In particolare, l’aiuola esposta alla luce presenta una copertura del suolo molto più elevata, nonché una maggiore varietà di specie rispetto all’aiuola in ombra. Queste osservazioni tendono a rafforzare le ipotesi iniziali: condizioni di maggior disponibilità di luce sembrerebbero tradursi infatti in un maggior livello di diversificazione microclimatica, che a sua volta sembrerebbe stimolare lo sviluppo di un maggior numero di specie di piante rispetto a condizioni di scarsa disponibilità di luce.
La fauna: monitoraggio della biodiversità
L’attività di ricerca si pone l’obiettivo di osservare e comprendere le dinamiche di colonizzazione e l’attività di artropodi (gruppo di invertebrati cui appartengono, tra gli altri, gli insetti e gli aracnidi), nelle due aiuole. Questi organismi costituiscono infatti una componente vitale degli ecosistemi terrestri e rappresentano un ottimo indicatore per determinare lo stato di un determinato ambiente dal punto di vista sia qualitativo, sia quantitativo.
I primi risultati evidenziano come fin in aprile, nonostante la creazione dei due spazi verdi sia molto recente e il terreno abbia subito importanti lavorazioni, sia presente una discreta abbondanza di artropodi nel suolo. In particolare, l’aiuola caratterizzata da una maggiore esposizione e da una componente vegetazionale più sviluppata ospita una maggiore abbondanza di artropodi rispetto all’aiuola in ombra. La maggior parte delle osservazioni riguarda insetti appartenenti all’ordine degli Apoidea (tra cui le Apis mellifera, api da miele) e dei Diptera tra cui alcuni appartenenti alla famiglia dei Syrphidae, ovvero mosche.
I rilievi sul clima: monitoraggio delle isole di calore
Oltre alle analisi su vegetazione e fauna, UNIMIB ha disposto un piano di monitoraggio delle isole di calore (il fenomeno che determina un microclima più caldo all’interno delle aree urbane cittadine, rispetto alle circostanti zone periferiche e rurali). Questo per quantificare i benefici sul clima dovuti alla presenza delle aiuole verdi. Dai rilevamenti effettuati dai ricercatori emerge come il materiale che costituisce la pavimentazione influenzi molto le temperature dell’aria.
In fase di riscaldamento, quando viene esposta ai raggi solari, la pavimentazione in cemento si scalda molto velocemente. Quando cala il sole e le radiazioni che colpiscono la superficie diminuiscono, la pavimentazione inizia a emettere le radiazioni sotto forma di calore, andando a riscaldare l’aria soprastante. Al contrario, la presenza di alberi e piante contribuisce a un abbassamento consistente delle temperature nelle aree monitorate, sia a livello del suolo sia a livello dell’aria.
Appare quindi chiaro come le “infrastrutture verdi” possano avere importanti effetti sulla mitigazione del calore nelle aree urbane, contribuendo al benessere dell’ambiente e di chi lo abita.
ll progetto di Botanica Temporanea promuove il coinvolgimento della cittadinanza, che dopo aver partecipato alla piantumazione e alla semina delle aiuole è invitata a partecipare all’osservazione dei risultati, in una nuova consapevolezza del proprio ruolo nella creazione e conservazione del paesaggio naturale e urbano. Tramite l’app iNaturalist è infatti possibile partecipare all’osservazione e al monitoraggio della biodiversità, condividendo foto e osservazioni delle aiuole oggetto dell’indagine con UniMiB. I dati così raccolti saranno integrati nelle analisi dei ricercatori, arricchendo ulteriormente la sperimentazione.
IL PROGETTO ARTISTICO
Parallelamente alla sperimentazione scientifica, l’artista Patrick Tuttofuoco ha realizzato all’interno delle due aiuole di BiM il progetto Chlorophilia: due installazioni che indagano il rapporto tra uomo e paesaggio, offrendo ai visitatori diverse possibilità di interazione con la natura. “EVERYTHING IN OUR LIFE IS DEFINED BY OUR PRESENCE OR ABSENCE OF COMMUNICATION” (tutto nella nostra vita è definito dalla presenza o dall’assenza di comunicazione): è l
a frase che si legge sui gradini che circondano le aiuole di BiM. L’opera contamina un luogo normalmente utilizzato per sedersi, creando un’interazione diretta con le persone. L’atto di sedersi, per sua natura, presuppone il concetto di fermarsi, bloccare temporaneamente la serie di azioni che si stanno compiendo e dedicare del tempo allo stare fermi in un posto preciso, generando le potenzialità per la riflessione.
IL PROGETTO PAESAGGISTICO DI BiM
Botanica Temporanea anticipa il progetto paesaggistico di BiM, che sarà ultimato nel 2026. Firmato dallo Studio Antonio Perazzi, si estende complessivamente su oltre 6.000 metri quadrati all’interno di un intero isolato del quartiere Bicocca. Un giardino accessibile al pubblico con 3.700 piante di circa 40 specie differenti, oltre alle terrazze a uso privato all’interno dell’edificio. Il progetto di BiM intende offrire un parco collettivo di qualità che dialoghi con l’architettura, garantendo uno spazio salubre e una gestione rispettosa dell’ambiente attraverso la scelta di piante con elevate capacità di adattamento al contesto urbano e ridotte necessità di manutenzione e consumo idrico, che contribuiscono a migliorare la qualità dell’aria.
I numeri del verde del progetto paesaggistico definitivo di BiM
- 6.300 mq di corte interna e 22.000 mq di aree verdi
- Aree totali verdi livello strada: oltre 1.200 mq.
- Numero alberi: 44
- Totale nuove piante: 3.700 di circa 40 specie differenti
- Superficie verde pensile terrazzi: oltre 2.800 mq.
- Numero totale di piante nei terrazzi: 1.200, di almeno 36 specie differenti
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“BOTANICA TEMPORANEA, UN MODELLO SCALABILE IN TUTTE LE AREE METROPOLITANE”
BiM, sabato 28 settembre ore 11.00 (ingresso da via Temolo e via Polvani)
11:00 – 11:30 – Tre riflessioni brevi sulle piante di città, con Antonio Perazzi (Paesaggista)
11:30 – 11:45 - Una fonte di diversità e un modello di resilienza per gli interventi di rinverdimento urbano, con Werther Guidi Nissim (Ricercatore presso UniMiB, Dipartimento di Biotecnologie e Bioscienze)
11:45 – 12:00 - Proteggere la Biodiversità in un mondo di cemento, con Emiliano Pioltelli (Ricercatore presso UniMiB, Dipartimento di Biotecnologie e Bioscienze)
12:00 – 12:30 - Le temperature della superficie influenzano le temperature dell’aria, con Riccardo Castellanza (Professore associato presso UniMiB, Dipartimento di Scienze dell’Ambiente e della Terra)
Modera: Giorgia Bollati, giornalista scientifica e ambientale di Pianeta 2030, Corriere della Sera.
Contestualmente sarà presentata la seconda issue del magazine del progetto.
Evento gratuito su prenotazione a questo link
Ingresso da via Temolo e via Polvani
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BiM – Dove Bicocca incontra Milano
BiM, dove Bicocca Incontra Milano, è un importante progetto di rigenerazione urbana di un intero isolato nel cuore di Bicocca a Milano. Il progetto è promosso da Aermont Capital, società di asset management paneuropea con focus sul real estate, e Kervis SGR, società dedicata alla gestione di fondi riservati a investitori istituzionali internazionali di primario standing, insieme a MTDM – Manifattura Tabacchi Development Management in qualità di project manager. L’opera, firmata dai progettisti Piuarch e Antonio Perazzi, è finalizzata alla riqualificazione in una logica di ‘retrofitting’, degli edifici situati in viale Piero e Alberto Pirelli 10 e in viale dell’Innovazione 3: un’area di oltre 50.000 metri quadri, di cui 43.300 metri quadri a destinazione direzionale, 3.400 metri quadri di spazi retail, 800 metri quadri di Pavilion multifunzionale e 6.000 metri quadri di spazi verdi e giardino. BiM si propone come modello di riqualificazione urbana autenticamente sostenibile, trasformando gli spazi in Classe A e rispondendo ai più alti requisiti di ESG e sostenibilità.
Studio Antonio Perazzi
Antonio Perazzi è paesaggista e scrittore, abita a Milano e appena può si tuffa in una crepa del marciapiede insieme a erigeron e linarie o nei giardini che progetta in giro per l’Italia e all’estero. Se non è in giardino ne scrive in un felice connubio di scienza e abilità letteraria. La sua passione è indagare il rapporto tra le piante e l’uomo sia nei grandi progetti di spazi pubblici che nei giardini privati su misura con l’attenzione rivolta all’ecosistema e ai processi biologici del luogo. Dopo aver frequentato il Politecnico di Milano e i Kew Royal Botanical Gardens di Londra, Nel 1998 fonda lo Studio Antonio Perazzi col quale ha firmato progetti paesaggistici in Italia e nel mondo. È stato professore a contratto del Politecnico di Milano e dell’Accademia di Arte applicata di Vienna, ha tenuto workshop in facoltà italiane e straniere. Ha sviluppato il format Botanica Temporanea per la colonizzazione progettata da parte del verde delle aree in attesa di trasformazione.Firma la rubrica Verdissimo sul domenicale de Il Sole 24Ore. Tra le sue pubblicazioni: Contro il giardino, dalla parte delle piante, (Ponte alle Grazie) Il paradiso è un giardino selvatico, storie ed esperimenti di botanica per artisti, (Utet); I giardini Invisibili, Un manifesto botanico (Utet). La natura selvatica del giardino (Einaudi).
Patrick Tuttofuoco
Il lavoro di Patrick Tuttofuoco (Milano, 1974) è concepito come un dialogo tra individui e la loro abilità a trasformare l’ambiente che abitano, esplorando nozioni di comunità ed integrazione sociale al fine di combinare l’immediata attrazione sensoriale con il potere di innescare profonde risposte teoriche. Tuttofuoco mescola Modernismo e Pop; egli spinge il figurativo nell’astratto, usando l’uomo come paradigma dell’esistenza, come la matrice e l’unità di misura della realtà. Da questo processo interpretativo e cognitivo, vengono prodotte infinite versioni dell’uomo e del contesto della sua esistenza, dalle quali vengono generate forme in grado di animare le sculture.