
La 28ª edizione di Ecomondo, manifestazione leader in Europa per l’Economia Circolare e la Transizione Ecologica, si è aperta per Cisambiente Confindustria con un focus strategico sulle politiche energetiche. Oggi pomeriggio l’Associazione degli Industriali Italiani dell’Ambiente è tornata protagonista sul palco centrale della Fiera di Rimini con l’evento, condotto da Giuseppe Brindisi, Ambiente ed Energia: un polo olistico.
Rappresentanti istituzionali, il mondo della ricerca e i principali attori del comparto si sono confrontati sugli scenari relativi all’efficienza e alla sicurezza energetica, con uno sguardo attento al tema del nucleare di ultima generazione, sulla base di un approccio olistico che considera tutte le fonti disponibili.
Nell’evento di Cisambiente, i presidenti di ARERA, UTILITALIA e del GSE, con il contributo tecnico-scientifico proveniente da Leonardo SpA e dall’Università Statale della California-Los Angeles, hanno dato il via ad un’analisi ad ampio spettro del settore energetico per mettere in luce le nuove opportunità per raggiungere gli obiettivi di decarbonizzazione e di neutralità climatica e garantire la competitività delle imprese.
“Abbiamo voluto aprire una riflessione che guardi con pragmatismo a tutte le soluzioni per lo sviluppo di un nuovo modello– ha dichiarato il Direttore Generale di Cisambiente Confindustria Lucia Leonessi – in linea con l’esigenza sempre più urgente di diversificare le fonti energetiche. Le nuove tecnologie ci permettono di individuare soluzioni adeguate per assicurare al Paese autonomia ed energia pulita. Le nostre imprese stanno già dando un contributo significativo con la produzione da fonti rinnovabili e la valorizzazione dei rifiuti. L’Industria è pronta per nuove progettualità, ma occorre un polo olistico“.
“Le nostre industrie sono fortemente influenzate, dal punto di vista della loro competitività sui mercati internazionali, dal fattore energetico – ha detto il Presidente di Cisambiente Confindustria Donato Notarangelo – Oggi si parla molto di energie rinnovabili e in questo ambito rientra la valorizzazione del rifiuto attraverso il CSS, i biocarburanti, il biometano. Guardiamo anche alle nuove tecnologie che possono essere introdotte nel comparto energetico, come i mini reattori nucleari. L’Industria ha bisogno di stabilità e certamente il nucleare potrebbe portare prezzi energetici competitivi, così come avviene in tanti altri paesi nel mondo”.
“I combustibili fossili sono acquistati e bruciati, mentre il costo dell’energia prodotta dal nucleare è al 90% lavoro di trasformazione che, se fatto in Italia, contribuisce ad incrementare il PIL nazionale e l’indotto” – ha spiegato Riccardo De Salvo, Professore dell’Università Statale della California, Los Angeles.
“Per realizzare e mettere a terra progetti impiantistici occorre un nuovo patto industriale tra il pubblico, a tutti i livelli istituzionali, e il privato – ha sottolineato Flavio Raimondo, Vice Presidente Cisambiente Confindustria – siamo ancora impantanati nelle conferenze dei servizi che non permettono la realizzazione e lo sviluppo dell’ impiantistica con tempi certi. Solo con impianti innovativi si raggiungerà l’ indipendenza anche energetica rispetto agli altri paesi dell’ Unione”.
“Le utility italiane rivestono un ruolo strategico essenziale per la realizzazione di un modello industriale che integri energia e ambiente – ha evidenziato il Presidente di UtilitaliaLuca Dal Fabbro – un obiettivo essenziale per garantire la sicurezza energetica e la transizione verso un’economia a basse emissioni, in linea con gli impegni di sostenibilità. Attraverso investimenti in innovazione, infrastrutture resilienti e servizi integrati, le grandi multiutility contribuiscono alla sicurezza energetica del Paese e alla tutela delle risorse naturali, favorendo uno sviluppo equilibrato e conforme agli standard europei”
“La sicurezza e la sovranità energetica costituiscono oggi un obiettivo strategico per il Paese – ha affermato Francesco Macrì, Consigliere CDA Leonardo SpA e Presidente Esecutivo di Estra SpA – È necessario proseguire con decisione verso un sistema energetico equilibrato e diversificato, che integri rinnovabili, gas metano e nucleare avanzato, garantendo al contempo stabilità, continuità e competitività. Solo una visione coerente e integrata tra ambiente, economia e sicurezza potrà assicurare all’Italia un futuro energetico solido, autonomo e sostenibile”.
“Le Rinnovabili stanno crescendo in Italia e nel settore elettrico vanno molto bene – ha detto Paolo Arrigoni, Presidente del GSE – Nei primi giorni dell’anno 2000 gli impianti di generazione elettrica erano 4000, oggi siamo oltre i 2 milioni, con un sistema di distribuzione capillare. Nel 2030 possiamo raggiungere la vetta, il Governo ha messo in campo una serie di strumenti di sostegno dedicati in parte al mondo agricolo, in parte alle famiglie e in parte agli operatori, strumenti ai quali l’Unione Europea guarda con attenzione e che consentono la remunerazione dell’investimento all’operatore per 20 anni e di avere un abbassamento degli oneri di sistema”.
“Negli ultimi sette anni i settori hanno fatto tutti dei passi avanti per la transizione verso la sostenibilità– ha affermato il Presidente di ARERA Stefano Besseghini – La regolazione è giovane nella sua implementazione ma ha già cominciato a tracciare quel quadro di certezze e di concetti base che permetteranno anche a questo settore di evolvere verso la sostenibilità non solo ambientale ma anche sociale ed economica. Non mancano le difficoltà spesso legate alla implementazione di un complesso quadro di governance multilivello che non richiede solo chiarezza delle regole ma forza dei ruoli e decisioni assunte là dove le competenze territoriali sono più adeguate ma sono certo che il percorso intrapreso porterà al principale obiettivo di tutti, un servizio di qualità a costi ragionevoli e con caratteristiche omogenee sull’intero territorio nazionale”.