Calabria: terra magica, natura primordiale che ancora vince, dove l’Architetto Domenico De Rito rigenera architetture rurali

La mia recente esperienza del recupero di un Casale a Cirella, piccolo borgo sulla Riviera dei Cedri, è stata fra me e la committente, newyorkese di nascita ma ormai calabrese di adozione, l’occasione per condividere pensieri, idee, considerazioni sul nostro territorio, su come lo ricordiamo e su come lo vediamo ora.

Come fotogrammi indelebili sfilano nella mia memoria immagini del paesaggio calabro: vegetazione folta, macchie di colore violento delle bouganvillee, agavi, fichi d’india, profumo delle zagare degli agrumi, carrubi, olivi e poi ancora: visioni di affascinanti tracce lasciate dalle innumerevoli civiltà che si sono susseguite in questi territori: greci, romani, bizantini, svevi, normanni, angioini, architetture dai colori caldi, con i pigmenti della terra, materiali primordiali.

Poi purtroppo l’avvento degli anni ‘70/80. Involuzione pazzesca!

La maggior parte dei calabresi, purtroppo, ha assistito all’ultima delle invasioni, in ordine di tempo, quella degli speculatori dell’edilizia, le cui tracce lasciate non sono templi, castelli, torri, cattedrali ma la cementificazione delle coste. Villaggi turistici abominevoli, costruzioni anonime, (nel migliore dei casi) e fuori contesto, senza il minimo rispetto degli stili, dei materiali e delle cromie del luogo. Interventi brutali che hanno massacrato e violentato il paesaggio costiero e sulle colline, solo ruderi in abbandono.

Essendo positivo per natura e per nulla desideroso di mettermi nella schiera di quelli che si piangono sempre addosso, ritengo che questo sia il momento giusto, l’ultima occasione direi, per avviare una seria e concreta politica di recupero poiché ora la cittadinanza è divenuta più consapevole delle condizioni del paesaggio e più sensibile al rispetto dell’ambiente e del territorio.

Finalmente ha recepito il concetto che il Patrimonio architettonico e l’ambiente sono un bene che appartiene alla collettività e pertanto le sfide da affrontare tutti insieme, sono la valorizzazione dell’esistente e la tutela del patrimonio paesaggistico, architettonico e ambientale. Il paesaggio è memoria, l’ambiente è frutto della storia e della cultura del luogo, è un crogiuolo che contiene le tracce di tutti coloro che ci hanno preceduto.

Tutto ciò deve spingerci ad una riflessione più profonda che coinvolga il nostro pensiero, la nostra filosofia di progettisti. E’ lì che deve avvenire “l’innovazione“: l’architetto oggi deve rivolgere la propria creatività, il proprio talento, all’architettura esistente, di un certo pregio, “l’architettura della memoria“ quella memoria che ha il diritto di essere salvata, riproposta, oserei dire “rigenerata”.

Rendering del Casale a Cirella

Il mio progetto di ristrutturazione del Casale di Cirella, in fase di realizzazione, prevede appunto il riuso di un antica architettura a più corpi ; tutti i materiali previsti da progetto sono primordiali ed ecosostenibili : intonaci realizzati con ecomalte nelle cromie rispettose dell’ambiente circostante e cotto artigianale calabrese. Ma questo è stato solo l’inizio di un progetto più ambizioso: io e la mia committente, confrontandoci sui temi della Tutela del paesaggio, sul Recupero del territorio e sulla Sostenibilità ci siamo prefissi di impegnarci a recuperare il Patrimonio Rurale e quindi a mettere in salvo dal degrado e dal completo abbandono ruderi presenti nel territorio collinare prospiciente il mare, anche di piccole dimensioni, restaurandoli nel pieno rispetto delle loro dimensioni, delle loro forme, dei materiali della memoria.

Il rudere quindi, diventa strumento di sostenibilità, di valorizzazione dell’esistente, di ripristino dell’equilibrio fra natura ed antropizzazione, parliamo perciò di riassetto del paesaggio. Il rudere diventa una risorsa che può avere ricaduta sul territorio, può divenire una nuova proposta di turismo sostenibile, una forma di investimento che intende contrapporsi alla cementificazione delle coste e dell’utilizzo selvaggio del suolo.

Al momento stiamo lavorando per il recupero di una architettura dove abbiamo creato  spazi ipogei destinati a cantina, mentre gli spazi fuori terra saranno destinati a sede di “Laboratori del Gusto“ con lo scopo di presentare ed esporre quanto di meglio l’imprenditoria calabrese produce nel settore delle Aziende Vitivinicole ed Agroalimentari.

Rudere con spazi ipogei che guarda il mare

Nel frattempo un’ altra committenza accoglie il nostro progetto, “sogno” direi … di recuperare il patrimonio rurale e ripristinare il paesaggio, impiantando colture autoctone: investendo risorse sorgerà un’Azienda vitivinicola, su terreni di proprietà , vocazionalmente adatti, per natura del terreno ed esposizione, ad impiantare vitigni autoctoni ed altre colture.

Il nostro sogno, che sta diventando realtà, e’ proprio quello infatti di coinvolgere committenze private nazionali e internazionali, ponendoci come obiettivo il recupero del territorio e dei paesaggi umani al fine di contribuire al riequilibrio territoriale e ambientale, contrastando l’abbandono dei terreni ed il declino demografico.

Alla luce di tutto cio’, sara’ opportuno coinvolgere anche il settore pubblico a unirsi alla nostra sfida che riteniamo possa essere un viatico verso una nuova via.

Il manifesto che abbiamo creato sintetizza la filosofia del nostro pensiero.

Contatti Arch. Domenico De Rito – info@domenicoderito.it

viale R. Misasi, 138/e – 87100 Cosenza, Italia

Ambiente Magazine

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