Barolo 2021 da collezione, ma niente cru nel 2024

Stefano Chiarlo racconta un’annata memorabile, la 2021, e annuncia la decisione di non imbottigliare i cru nel 2024: un gesto di coerenza e rispetto verso il territorio, i consumatori e la filosofia di qualità della cantina.

Calamandrana, settembre 2025 – La vendemmia 2021, per la famiglia Chiarlo, sarà ricordata come una delle grandi annate per eccellenza, contraddistinta da condizioni climatiche ideali e di una conseguente qualità straordinaria dei Barolo. Nel pieno della vendemmia corrente, Stefano Chiarlo, enologo e vineyard manager alla guida della cantina di famiglia con il fratello Alberto, ripercorre i momenti salienti dell’annata 2021 e dei relativi Barolo, anticipando sfide e le scelte che hanno portato l’azienda a decisioni importanti sul futuro dell’annata 2024, a garanzia della qualità


BAROLO 2021 – LA GRANDE ANNATA PER ECCELLENZA

“Definirei il 2021 la Grande Annata per eccellenza; ha rari tratti che mi ricordano il 1990 e il 2001”, racconta Stefano Chiarlo. “Settembre e inizio ottobre sono stati mesi chiave, segnati da giornate asciutte e luminose, con notevoli escursioni termiche tra giorno e notte, condizioni ideali per una maturazione lenta e graduale dei tannini e dei polifenoli. Una combinazione che ha permesso al nebbiolo di svilupparsi con grande complessità, profondità e tannini setosi, pilastro fondamentale per trasformarsi in Barolo di eccezionale carattere e perfetti per il lungo invecchiamento. I caratteri dei cru di provenienza sono netti e precisi già ora, a differenza di altre grandi annate per cui occorreva attendere più a lungo per avere un’espressività così lampante.”

Secondo Stefano Chiarlo, l’esperienza trentennale e la sensibilità maturata in vigneto ha avuto un ruolo determinante. La gestione dei diradamenti, la tempistica della vendemmia e la cura parcella per parcella hanno contribuito a trasformare un’annata già perfetta in un capolavoro di equilibrio. “Le fotografie che ho scattato in vendemmia sembravano dipinti: dimensione e colore degli acini, cambio di colore delle foglie… un perfetto equilibrio che in natura è, per definizione, irrealizzabile.”

I Barolo 2021 si stanno già esprimendo con intensità e armonia, confermando la continuità della cantina nelle annate di eccellenza. “È la terza annata consecutiva a cinque stelle: dopo la 2019, più speziata e austera, e la 2020, con bouquet ricchi e tannini morbidi e rotondi, la 2021 è la più completa. I vini hanno bouquet espressivi e variegati già nella fase giovanile del vino, mentre al gusto risultano profondi, ricchi, con trama di tannini fitti e setosi. È un’annata che si può apprezzare già dopo pochi anni e che riserverà grandi emozioni in futuro.” racconta Stefano Chiarlo.


UNO SGUARDO ALLE ANNATE SUCCESSIVE E LA DIFFICILE SCELTA DEL 2024

Gli anni successivi hanno riservato sfide differenti. “La 2022 è stata un’annata più asciutta e scarsa in quantità: i Baroli sono pronti all’olfatto, ma meno complessi al gusto, setosi e meno longevi rispetto all’annata precedente.” racconta Stefano. “La 2023, invece, è stata equilibrata: l’esperienza in vigneto e le grandi vigne hanno fatto la differenza. La 2024, contraddistinta da clima più piovoso e fresco, ha richiesto operazioni di diradamento più frequenti e tempistiche di raccolta molto precise: il risultato sono vini eleganti, freschi e floreali, ma meno complessi e con tannini fini.”

In questo contesto, l’azienda ha preso una decisione importante: “Per l’annata 2024 non imbottiglieremo i Barolo da cru. Verranno inseriti interamente nella cuvée del nostro Barolo Tortoniano, che sarà un barolo di gran classe anche in questo millesimo. È una scelta difficile, a tratti anche dolorosa, ma risponde al nostro metodo e alla nostra filosofia: fare operazioni in vigneto e vinificazioni separate di ogni parcella, valutare con degustazioni alla cieca e, se il carattere dell’annata non ci convince del tutto, preferiamo non uscire con i cru.” spiega Chiarlo. “Negli ultimi trent’anni abbiamo adottato questo metodo in cinque annate (1992, 1994, 2002, 2008 e 2014). Non è solo una scelta enologica, significa anche avere rispetto per il territorio, per le MGA, e soprattutto responsabilità verso il consumatore. Vogliamo mantenere una linea coerente nel tempo, tutelando lo stile Chiarlo che non segue mode, ma identifica un’eleganza riconoscibile e un carattere distintivo, permettendo a chi degusta di trovare sempre nel bicchiere ciò che si aspetta: vini di grande eleganza e carattere, con la riconoscibilità della varietà e del terroir di provenienza e, soprattutto, piacevolezza nella beva.”

Ambiente Magazine

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