Porti & Green: i porti protagonisti della transizione energetica con le Comunità Energetiche

All’incontro organizzato a Napoli da WEC Italia e EY testimonianze e prospettive per la decarbonizzazione delle aree portuali. Il Sindaco Manfredi: i porti hub fondamentali per le città di mare, importante integrare nel confronto le comunità locali. 

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12 giugno 2025, Napoli

Si è svolto oggi a Napoli l’evento “Porti & Green – Comunità Energetiche Rinnovabili: il motore della transizione energetica. Acqua, energia, comunità”, promosso da WEC Italia e EY, in collaborazione con IFEC – Italian Forum of Energy Communities, ONTM – Osservatorio Nazionale Tutela del Mare e Il Riformista.  Un momento di confronto strategico sul ruolo dei porti come nuovi hub energetici e laboratori di innovazione per le comunità energetiche rinnovabili (CER), in grado di coniugare sostenibilità ambientale, sviluppo locale e integrazione tecnologica.

Al centro del dibattito, l’opportunità di valorizzare le aree portuali – già oggi rilevanti per flussi energetici e movimentazione delle merci – come piattaforme per la produzione e condivisione di energia da fonti rinnovabili

“Il futuro chiede sempre più energia pulita, e i porti, cerniera tra terra e mare, sono protagonisti di questo processo. Ponti tra culture, commerci e relazioni, sono l’hub per raccogliere energie da condividere con il territorio. WEC Italia intende agevolare il dialogo tra le diverse parti, offrendo spazi privilegiati per costruire le migliori sintesi possibili, tra istituzioni, aziende e mondo accademico. La presenza di relatori di altissimo pregio da tutto il Paese, a questa tappa di confronto sulle Comunità Energetiche Rinnovabili, conferma l’attenzione che c’è su questi temi e la necessità di continuare a costruire innovazione e sviluppo sostenibile”, ha dichiarato il Segretario Generale WEC Italia, Michele Vitiello.

“Le Comunità energetiche rappresentano non solo una risorsa innovativa e sostenibile dal punto di vista ambientale, ma anche un’opportunità di investimento e sviluppo economico per il territorio, in particolare per utenze molto energivore come i porti. I porti italiani registrano infatti, secondo le stime nazionali, un consumo medio annuo di 300 GWh di energia elettrica, pari al fabbisogno di circa 90 mila famiglie. In questo scenario, le CE si configurano come una leva strategica per trasformare gli scali marittimi in hub energetici intelligenti, efficientarsi dal punto di vista dei consumi energetici e attrarre al contempo nuovi investimenti. Per garantire la sostenibilità finanziaria e il corretto funzionamento delle CE, è però essenziale predisporre un business plan solido e ben calibrato, che consideri l’equilibrio tra utenze energivore e domestiche. Una CE ben progettata è in grado di generare ritorni economici stabili, a beneficio sia dei soggetti promotori e investitori, sia della comunità locale, dimostrando come la sostenibilità possa tradursi in un’opportunità concreta di crescita e competitività. I porti possono quindi assumere un ruolo centrale nella transizione energetica, contribuendo alla costruzione di modelli energetici replicabili, resilienti e ad alto impatto per i territori”, commenta Sabrina Sacchetti, Partner di EY Italia.

“Il tema della transizione energetica è, oggi più che mai, cruciale per le nostre comunità. Le aree portuali, in particolare, possono essere un punto di incontro tra le esigenze di sostenibilità, lo sviluppo tecnologico e le istanze delle comunità locali che vivono i luoghi. Ritengo il confronto in tal senso necessario per mettere al centro del dibattito soluzioni e prospettive future, oltre alle buone pratiche già messe in campo in diversi scali italiani. Insieme è possibile individuare percorsi innovativi per la promozione della transizione energetica delle aree portuali, da sempre hub fondamentali per le città di mare, come Napoli. Dobbiamo fornire risposte alle persone e, soprattutto, integrare nel confronto le comunità locali per raggiungere il nostro obiettivo e valorizzare, al massimo possibile, le aree portuali delle nostre città’’ – così il Sindaco di Napoli, Gaetano Manfredi.

Nel corso dei lavori sono stati approfonditi i modelli di governance le tecnologie abilitanti (smart grid, accumuli, infrastrutture di ricarica, sistemi di energy management), le esperienze già in fase di progettazione in diversi scali italiani, il ruolo delle utilities, delle autorità portuali e delle comunità locali come attori centrali della transizione.

I dibattiti hanno visto la partecipazione di rappresentanti di istituzioni nazionali, regionali e locali, delle autorità di sistema portuale, di aziende energetiche e tecnologiche, e del mondo dell’innovazione, tra cui: Gaetano Manfredi (Sindaco di Napoli), Michele Vitiello (WEC Italia), Sabrina Sacchetti (EY), Andrea Annunziata (ASP Mar Tirreno Centrale), Giuseppe Dall’Asta (Interporto Bologna), Nicolò Vitturi (EY), Sergio Olivero (Energy Center Politecnico di Torino), Mariano Rosasco (Assiterminal), Salvatore Lauro (Alilauro), Antonio Errigo (Alis), Lorenzo de’ Medici (Assocostieri), Alessandro Morace (Liberty Lines), Laura Gentili (Osservatorio Nazionale Tutela del Mare), Andrea Petrina (Cassa Depositi e Prestiti), Angelo Artuso (DBA Group), Simone Benassi (Enel X), Elia Autiello (Engineering) Andrea Bartesaghi e Federico Rossi (EY Advisory), Giovanni Esposito (PerCerTo), Romano Borchiellini (Energy Center Politecnico di Torino ed IFEC), Daniele Menniti (Università della Calabria), Gabriella De Maio (Università Federico II di Napoli), Adolfo Palombo (Università Federico II di Napoli), Marcello D’Amato (Università Suor Orsola Benincasa), Antonio Beneduce (AssoESCo), Francesca Bisaro (Comunità Collinare del Friuli), Mauro A. Guarini (Comunità Energetica Part-Energy), Francesco Manna (Eni), Giovanni Salieri (Italveco Energy), Mirco Alvano (MACS Italia), Alessandro D’Amati (MyRechemical), Sabbatino Nocerino (Legacoop).

Gli interventi hanno evidenziato le opportunità offerte dalle CER nelle aree portuali e l’obiettivo concreto di massimizzare gli impatti ambientali e sociali positivi attraverso modelli replicabili, aperti alla partecipazione di cittadini, imprese e istituzioni locali.

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