Il Gruppo è presente anche quest’anno alla Conferenza delle Parti della Convenzione delle Nazioni Unite sui Cambiamenti Climatici (COP29), in programma a Baku, con un intervento sul tema “Transforming Urban Futures: la visione di DBA Group per la decarbonizzazione e le infrastrutture sostenibili”
VILLORBA (Treviso), 13 novembre 2024 – “I Multi-Energy System e le Comunità Energetiche Rinnovabili saranno al centro del processo di trasformazione radicale delle infrastrutture urbane e dei sistemi energetici, per affrontare le sfide globali poste dai cambiamenti climatici e raggiungere gli obiettivi di sostenibilità nel 2050, con la trasformazione di tutte le città in ‘Climate Neutral Smart Cities’, intelligenti e a impatto zero”. Così ha commentato Francesco De Bettin, presidente di DBA Group, azienda leader nel settore della consulenza tecnica, ingegneria, project management e soluzioni ICT per la gestione di infrastrutture mission-critical, intervenuto oggi alla 29esima Conferenza delle Parti della Convenzione delle Nazioni Unite sui Cambiamenti Climatici (COP29), in programma a Baku, sul tema “Transforming Urban Futures: la visione di DBA Group per la decarbonizzazione e le infrastrutture sostenibili”.
“Uno degli obiettivi prioritari della transizione energetica – ha aggiunto De Bettin – consiste proprio nella realizzazione di Multi- Energy Systems (MES), sistemi a larga scala che consentono di integrare diverse fonti di energia rinnovabile e tecnologie di stoccaggio, ottimizzando così il flusso e l’uso dell’energia, in ottica di efficienza e resilienza. I MES sono sistemi progettati per migliorare la sostenibilità energetica e per ridurre le emissioni di CO2, secondo i principi di economia circolare, dove ogni componente svolge il suo ruolo nel produrre, trasformare o utilizzare energia, e dove gli scarti generati vengono trattati non come rifiuti ma come risorse preziose e materie prime che alimentano il funzionamento di altri elementi del sistema”.
“La creazione di Comunità Energetiche Rinnovabili (CER) – ha proseguito De Bettin – svolge un ruolo cruciale nel rendere possibile e sostenibile un Multi-Energy System, consentendo una gestione intelligente e flessibile dell’energia e bilanciando la produzione e il consumo in tempo reale. L’energia generata dalla CER può essere condivisa dai membri della comunità, o accumulata in sistemi di stoccaggio, e l’energia che viene prodotta in eccesso può essere immessa nella rete elettrica e resa disponibile in tempo reale per chi ne ha bisogno. Grazie all’integrazione di Comunità Energetiche Rinnovabili e Multi-Energy Systems si possono sfruttare al meglio le risorse rinnovabili, promuovendo una transizione energetica equa e inclusiva, verso un futuro energetico decarbonizzato e più verde, garantendo allo stesso tempo lo sviluppo economico e sociale delle comunità locali”.
“Qui alla COP29 – ha concluso De Bettin – abbiamo potuto illustrare come le CER singole, o consorziate tra loro, o evolute ai concetti di “area vasta”, svolgano un ruolo cruciale nella transizione ecologica del territorio, permettendo di raggiungere, incrementare e mantenere la neutralità climatica di “sistemi territoriali ed infrastrutturali complessi” di area molto consistente, grazie a un coordinamento della produzione, distribuzione e consumo di energia rinnovabile, riducendo significativamente le emissioni di CO2 con conseguente miglioramento dell’efficienza complessiva. Una strategia perfettamente in linea con i paradigmi del ‘Transforming Urban Futures’ e un approccio che incoraggia una visione integrata e sostenibile dello sviluppo antropico urbano e rurale che sia connotabile più come “conversione” che come “transizione” ecologica”.