Al via l’undicesima edizione dell’assemblea del Dipartimento di Fisica. Il direttore Gianluca Lattanzi, rivolgendosi alle istituzioni e alle aziende locali, le ha spronate a sostenere la ricerca con investimenti e assunzioni

Trento, 12 giugno 2025 – (p.s) Un accorato appello al territorio e alle imprese per coinvolgerli in maniera fattiva nei progetti che nascono nei laboratori di fisica in collina a Povo. È quello che il direttore del Dipartimento di Fisica Gianluca Lattanzi ha lanciato questa mattina in occasione dell’assemblea annuale del dipartimento che si è aperta nell’aula Kessler del Palazzo di Sociologia.
A inizio lavori, il saluto istituzionale del prorettore alla terza missione e ai rapporti con la scuola dell’Università di Trento Alberto Montresor.
Poi il discorso di Lattanzi che, rivolgendosi al mondo delle istituzioni e dell’industria, ha auspicato una maggiore collaborazione per sostenere la ricerca e il trasferimento tecnologico in un’ottica di reciproco supporto.

«Il nostro lavoro trova applicazioni in ambiti molto avanzati dal punto di vista tecnologico, richiede uno sforzo economico importante. Abbiamo bisogno di sapere se il contesto esterno è interessato, se ci crede e ha voglia di investire».
La sede del dipartimento, ha ricordato, è stata di recente oggetto di importanti lavori di adeguamento del sistema antincendio, un investimento che ha richiesto milioni di euro da parte dell’Ateneo con lavori tuttora in corso. Tuttavia secondo il direttore la manutenzione ordinaria dell’edificio, che presenta criticità impiantistiche e strutturali legate alla sua vetustà, comporta costi ricorrenti elevati, non sostenibili né per il Dipartimento né, sul lungo periodo, per l’Ateneo stesso. «Se siamo d’accordo che l’innovazione generata all’interno dei laboratori di ricerca va a beneficio dell’intero tessuto industriale e imprenditoriale, allora è necessario uno sforzo corale, che coinvolga tutti gli attori del territorio», ha detto. A sostegno di queste parole, ci sono i numeri. «Solo negli ultimi dieci anni abbiamo ottenuto oltre 10 milioni di euro di finanziamenti europei su singoli progetti, ma per mantenere l’eccellenza qualitativa del nostro lavoro e garantire la sicurezza e l’efficienza delle infrastrutture abbiamo bisogno anche del vostro aiuto».

Industrie che lavorano nel campo dell’high tech, dell’alta precisione, dell’elettronica, delle telecomunicazioni, della tecnologia quantistica. O ancora nei settori della medicina e della produzione di energia. Le competenze di chi si laurea in Fisica trovano ampie applicazioni in diversi settori. Una versatilità che è anche una ricchezza per chi assume.
Si tratta di figure specializzate che però si scontrano con una incapacità del Trentino di trattenerle, secondo il direttore. «Esiste una difficoltà cronica dei nostri dipartimenti scientifici, e Fisica non è immune, ad attrarre personale di alto profilo che non riescono a trovare poi una collocazione lavorativa adeguata», ha insistito Gianluca Lattanzi.
Nel proseguire il suo ragionamento ha sottolineato il rischio di provincialismo del sistema di ricerca e di una rigidità del tessuto locale. «Dobbiamo essere attrattivi e creare un ambiente fertile, anche per le persone che vengono dal resto d’Italia e dall’estero. Per fare in modo che chi viene in Trentino, poi decida di restare».
A questo si lega il discorso della fuga dei nostri cervelli, che non riguarda certo solo Fisica né solo l’Università di Trento, ma che impone una riflessione. Secondo l’ultimo rapporto Istat in dieci anni 97 mila giovani dopo la laurea hanno deciso di lasciare l’Italia.

«Il nostro Ateneo è un ottimo trampolino di lancio. Formiamo e prepariamo persone che poi però vanno ad arricchire il Pil di altri paesi», così il direttore. Soprattutto quando non tornano più.
A seguire, gli interventi del rappresentante del personale tecnico e amministrativo Michele Bommassar, del rappresentante della comunità studentesca del dipartimento Enrico Todeschini. Per i dottorandi e le dottorande hanno parlato Riccardo Nicolaidis, Lucas Calzà e Francesco Marzari, per assegnisti a assegniste di ricerca Lorenzo Sala.
L’assemblea, che è aperta al pubblico e ad accesso libero, prosegue nel pomeriggio con gli interventi dei rappresentanti di enti e istituzioni che saranno coinvolti in tavole rotonde: Apss, Fbk, Ect*, Tifpa, Cnr, Confindustria, Trentino Sviluppo, Hit.
Domani è la giornata conclusiva.
In mattinata i workshop condotti da personale tecnico amministrativo del dipartimento e nel pomeriggio, alle 14:30, la lectio di Olivia Levrini, ordinaria di Didattica e Storia della Fisica al Dipartimento di Fisica e Astronomia “Augusto Righi” dell’Università di Bologna, dal titolo “Dalla Luna di Galileo al qubit: la fisica nei momenti di svolta”.
A seguire, dalle 16:30, l’incontro con insegnanti delle scuole secondarie di secondo grado per parlare di orientamento scolastico e rapporto scuola/università.
