Il 17 giugno scorso la Commissione Europea ha dato il via libera al piano dell’Italia di finanziare opere per l’elettrificazione delle banchine nei porti che sono catalogati come rientranti nella rete europea T-TEN (Genova, Savona, La Spezia, Livorno, Trieste, Venezia, Brindisi, Taranto, Salerno, Napoli). Il finanziamento consisterà in aiuti fino a 570 milioni di € con l’obiettivo di incentivare gli armatori ad utilizzare l’allacciamento alle banchine elettrificate che consentono di dare energia alle navi quando sono ferme in porto spegnendo, conseguentemente, i motori molto inquinanti che – ad oggi – funzionano ancora quasi sempre ad olio pesante. La misura consentirà fra l’altro di rifornire le navi ad una tariffa che non comprende i cd. oneri di sistema, rendendo quindi l’accesso all’energia in banchina più accessibile per gli armatori.
L’”elettrificazione dei porti” è un passaggio fondamentale per ridurre l’inquinamento atmosferico nelle città di porto. Vero è tuttavia che, un passo associato a questi interventi – che avranno comunque tempi medio lunghi dato che l’obbligo europeo di allacciamento entrerà in vigore solo nel 2030 – deve essere l’incremento e il miglioramento del sistema dei controlli da parte delle Capitanerie e l’adozione di misure portuali di disincentivazione all’utilizzo dei motori convenzionali nei porti: il porto di Aarhus, già attrezzato con banchine elettrificate, ha di recente adottato una regola per la quale le navi che non si allacciano alla banchina elettrificata pagano una tariffa di scalo aggiuntiva di 10.000 $. Si può fare!