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rispetto al 2017. Oltre la metà dei rifiuti prodotti viene però differen-
ziata: nel 2018, infatti, la raccolta differenziata in Italia ha raggiunto
il 58,1%. I maggiori valori si rilevano al Nord (67,7%) e i minori al
Sud (46,1%); il Centro Italia si colloca al 54,1%. In aumento i tassi di
preparazione per il riutilizzo e riciclaggio dei rifiuti.
Rispetto all’Europa, l’Italia cresce molto di più nell’uso circolare dei
materiali. E’ terza nell’Ue per la cosiddetta “produttività delle risor-
se”, un indice usato in Europa per descrivere il rapporto tra il livel-
lo dell’attività economica (prodotto interno lordo) e la quantità di
materiali utilizzati dal sistema socio-economico (CMI - consumo di
materiale interno).
Per quanto riguarda l’inquinamento elettromagnetico, tra luglio 2018
e settembre 2019 i casi di superamento dei limiti di legge sono au-
mentati (+ 6%) sia per gli impianti radio televisivi (RTV), sia per le
SRB – Stazioni Radio Base della telefonia mobile (+4%). Per le sor-
genti ELF (a bassa frequenza, cioè elettrodotti ed elettrodomestici) i
dati risultano, invece, sostanzialmente invariati.
Con riferimento alle sostanze chimiche, a preoccupare sono soprat-
tutto i pesticidi: nelle acque superficiali il 24,4% dei punti monitorati
mostra concentrazioni superiori ai limiti di qualità ambientale. Il 6%
nelle acque sotterranee.
Il dato più allarmante che emerge dal rapporto 2019 riguarda, sicu-
ramente, il surriscaldamento climatico. Nel 2018 – dice l’Ispra – è
stata registrata un’anomalia media pari a +1,71°C rispetto alla media
climatologica 1961-1990, superiore a quella globale sulla terra ferma
(+0,98 °C). È stato calcolato un aumento della temperatura media
pari a circa 0,38 °C ogni dieci anni nel periodo 1981-2018. Tale dato
porta l’Italia ad allontanarsi dagli obiettivi prefissati per il contrasto
Bacino padano è una tra le aree più colpite dallo smog di tutta Eu- dei cambiamenti climatici. Nuovo picco anche per la temperatura dei
ropa. Nel 2019 il valore limite giornaliero del PM10 (pari a 50 mi- mari italiani: nel 2018 l’incremento è stato del +1,08°C rispetto al
crogrammi per metro cubo) è stato superato nel 21% delle stazioni di trentennio di riferimento 1961-1990.
monitoraggio. Sono stati, invece, rispettati i limiti per i PM2,5 nella Infine, per quanto riguarda i gas serra, nel 2018 la diminuzione era
maggior parte dei rilevamenti. stata dello 0,9% rispetto all’anno precedente mentre per il 2019 la
Incoraggiante lo stato dei mari e delle coste. Il 90% delle acque tendenza è di una riduzione del 2,0% rispetto al 2018. Diminuisco-
costiere di balneazione è, infatti, in classe “eccellente”. Il report se- no del 17,2% le emissioni di gas serra in Italia nel medio periodo
gnala, tuttavia, il problema dei rifiuti marini spiaggiati, rappresentati (1990-2018). Per il 2020, si stima, invece, una riduzione, a causa del
soprattutto dalla plastica monouso. Nel Mar Adriatico si registra la lockdown, del 5,5%, a fronte di una variazione congiunturale del PIL
concentrazione più alta: qui si contano 170 oggetti/100 metri; nel pari a -4,7 %.
Mediterraneo occidentale il dato è di 133 oggetti per 100 metri; nel Se dalla contrazione forzata delle attività economiche dovuta al Co-
Mediterraneo centrale e Mar Ionio ci si ferma, per così dire, a 91 vid-19 è, quindi, derivato un miglioramento delle condizioni am-
oggetti/100. bientali (purtroppo con un costo sociale altissimo), la vera sfida di
Lontano dagli obiettivi europei è lo stato di salute di fiumi e laghi in oggi è far sì che tali condizioni non siano transitorie e, comunque,
Italia. Neanche la metà dei 7.493 corsi d’acqua raggiunge uno “stato socialmente sostenibili.
ecologico buono o elevato” (43%), ancora più grave la situazione dei Sebbene molti degli obiettivi 2020, soprattutto quelli relativi alla bio-
laghi (solo il 20%). Va meglio, invece, la situazione se si analizza lo diversità, non siano stati ancora centrati, secondo l’ISPRA i traguardi
stato chimico: è buono per il 75% dei fiumi (anche se il 18% non è fissati per il 2030 e il 2050 sono, comunque, raggiungibili, a patto
ancora classificato), e per il 48% dei laghi. però che si operi un profondo mutamento dei sistemi di produzione
La situazione rifiuti urbani ha visto, nel 2018, una produzione na- e di consumo alla base del nostro moderno stile di vita, quali alimen-
zionale di quasi 30,2 milioni di tonnellate, con un aumento del 2% tazione, energia e mobilità.◗
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