Il borgo prende il nome di Fumone ricordan- do una storia antica e affascinante. Sembra, infai, che centinaia di anni fa la gente del posto avesse l’abitudine di comunicare ara- verso segnali di fumo ogni sorta di pericolo, primo tra tui l’avvicinarsi dei nemici. Appar- tenuto agli Ernici Fumone diede asilo al re Lucio Tarquinio, conosciuto come il Superbo, scacciato da Roma e in cerca di alleanze. In seguito Fumone rivestì importanza milita- re per i Romani nella guerra del Sannio, quan- do i Sanniti, appunto, si trovavano nei pressi di Sora tenendo in scacco le legioni. Ma fu soprauo durante l’invasione di Anni- bale, che Fumone rivestì un ruolo di primaria importanza. I Romani se ne servirono quan- do il generale cartaginese, stabilitosi a Capua decise di marciare su Roma araverso la via Latina. La centralità militare di Fumone continuò anche durante il corso delle guerre civili tra Mario e Silla, come pure tra Cesare e Pompeo. Fumone per i generali significava non solo avere la possibilità di osservare il nemico, ma in virtù della posizione strategica e della consolidata usanza, di comunicare con le le- gioni coordinandole da notevole distanza. Trascorsero i secoli e nel 1500 il castello di Fumone perse la sua importanza militare. Nel 1584 poiché il maniero dismesso accusa- va gli inevitabili segni del tempo, papa Sisto V decise che dovesse essere recuperato anche in memoria di Celestino V che lì era morto. La rocca fu così affidata ai marchesi Longhi e trasformata dalla nobile famiglia nella pro- pria magione di campagna. Vi fu edificato un santuario per onorare Celestino V e fu messo a dimora un mirabile giardino pensi- le (uno dei più grandi d’Europa). I Longhi ampliarono il palazzo aggiungendo al mastio la parte seicentesca del piano nobile. Dal XVIII secolo ogni membro della dinastia Longhi De Paolis viene baezzato nella cappella del castello ed educato alla tra- dizione celestiniana. Nel 1990 i marchesi, auali proprietari del maniero di Fumone, lo hanno aper- to al pubblico ed è visibile anche la pic- cola prigione dove papa Celestino V morì il 19 maggio del 1296. Nel suggestivo percorso di visita, dopo avere araversato il corridoio del- la cappella, si può entrare nella sacrestia dove sono custodite centinaia di reliquie di santi. È altresì possibile proseguire entrando, poi, in un piccolo cortile per accedere all’archivio del castello nel quale sono conservati preziosi manoscrii ed antichi cimeli. Ambiente, biodiversità e paesaggio. La Riser- va naturale del lago di Canterno è stata istitu- ita dalla Regione Lazio con la legge regionale n. 29 del 6/10/1997. Il sito si trova a nord-est della provincia di Frosinone, territorialmen- te suddivisa tra i comuni di Fumone, Fiuggi, Torre Cajetani, e si sviluppa sul versante meri- dionale dei monti Ernici delimitata a sud dal- la cima Maino, a sud-est dal Monticchio e dal Barazzo. A nord-ovest, nel cuore della riserva si trova il lago di Canterno che rappresenta l’elemento principale dell’intera area ed è un bacino di circa 2 chilometri quadrati. L’inte- ra zona è interessata da fenomeni geomorfo- logici carsici sia superficiali che soerranei contraddistinti dalla presenza sul territorio di groe, alture e depressioni. Una delle ca- raeristiche dei paesaggi carsici è il ridoo sviluppo del reticolo idrografico e qui si nota come il lago stesso, formatosi nei primi de- cenni del secolo scorso per la progressiva oc- clusione del suo unico emissario, rappresenti un suggestivo bacino di dolina immerso nel verde, con uccelli acquatici e montagne sullo sfondo che ne fanno uno scorcio e un’espe- rienza di visita imperdibili. Il 25 luglio 2022 è stata inaugurata la pista ciclopedonale del lago di Canterno. L’idea di realizzare una senerisca ciclopedonale all’interno della Riserva del lago è nata per rendere osservabili e fruibili le sponde lacustri che sono di una bellezza indicibile. Una connuità territoriale volta a valorizzare la cifra paesaggisca e culturale in una zona di parcolare pregio. Il percorso ciclopedonale unisce Fumone a Fiuggi passando per Trivigliano e Torre Cajetani ricollegandosi, infine, a Piglio e Paliano. La ciclopedonale lungo la Riserva del lago di Canterno. 107